Amici

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Mentre mi poso lo zaino in spalla Sol mi guarda triste.
《 Non puoi venire con noi, te l'ho già detto 》
《 Ma farò il bravo! Lo giuro! 》
《 No! 》
Lo saluto velocemente e aspetto che rientri in casa prima di dirigermi verso quella di Damien.
Sono davvero curiosa di vedere cosa c'è in quella casa di tanto... non so, ogni volta che i miei genitori accennavano a qualcosa sulla sua famiglia lui diventava subito nervoso e cercava di cambiare discorso.
Ho capito che non vuole farli incontrare, ma non so perché, forse non accettano certi comportamenti di Damien e... no, non avrebbe senso.
Davvero non so che pensare.
Davanti alla porta di casa busso una volta prima che qualcuno mi apra.
Un ragazzo poco più alto di me con lunghi capelli biondi che gli arrivano fino al sedere, gli occhi di un colore verde acqua e la pelle leggermente abbronzata coperta solo da un tatuaggio non ben identificato sulla spalla.
Oh.
È carino...
Cioè non credevo che di questi tempi ci fossero ancora ragazzi con i capelli così lunghi.
《 Tu devi essere Sabrina, io mi chiamo Leon, sono il beta di Damien 》
Mi lascia entrare e dopo aver chiuso la porta alle mie spalle sale le scale facendomi segno di seguirlo.
È... freddo.
Il suo volto non esprime nessuna emozione, mi da uno strano senso di disagio.
Sono felice di non avergli chiesto informazioni su Damien quando ne ho avuto il desiderio.
Credo mi sarebbero morte le parole in gola.
Ci fermiamo davanti la camera di Damien e Leon bussa.
《 Avanti 》
La voce del mio ragazzo è un'ancora di salvezza per la tensione che mi si è attorcigliata attorno al collo.
Leon apre la porta e appena entriamo io mi lancio tra le braccia di Damien.
《 Immagino che Sol ti abbia torturato 》
Annuisco strusciando la guancia sul suo petto.
Vedo con la coda dell'occhio Leon chiudersi la porta alle spalle e avvicinarsi ad uno degli armadi.
《 Io mi chiedo se sei cretino o lo fai apposta 》 dice lui aprendo un'anta.
《 So cosa stai per dire e ci ho già pensato 》 ribatte Damien con un sorriso fiero.
Io li guardo confusa.
Leon si gira verso di lui e lo guarda con un'espressione da "mi prendi per il culo?" molto divertente che mi fa scappare un sorriso.
《 Non sai neanche badare a te stesso pensa a quella povera della tua compagna 》
Mi ritrovo ad arrossire, ma di che cavolo stanno parlando?
Damien mi lascia andare per avvicinarsi a Leon che lo guarda attentamente.
I due alzano le braccia portando le mani al viso dell'altro e...
Si pizzicano le guance.
Se le tirano con forza fino a storpiarsi il viso, come fanno i bambini di cinque anni quando litigano.
...
Devo trattenere... le risate...
《 Gursha che sono pur sempshe il tuoh alfah 》
《 Taschi Damienh, brotto stupshido 》
Scoppio in una fragorosa risata sentendo le loro frasi smorzate.
Si lasciano all'improvviso il viso il viso e si guardano in cagnesco.
《 Scemo 》 gli dice Leon.
《 Coglione 》 ribatte Damien.
Mi avvicino a loro e tiro una maniaca al mio ragazzo per attirare la sua attenzione su di me.
《 Damien... 》
Prima che possa dire qualsiasi cosa lui mi stringe tra le sue braccia e mi prende in braccio.
《 Dobbiamo andare o faremo tardi 》
Prende le nostre piccole sacche e da uno schiaffo in testa a Leon che in risposta gli fa la linguaccia e alza il dito medio.
Appena siamo fuori da casa mi fa tornare con i piedi per terra.
《 Tu e Leon siete peggio dei bambini 》
Lui ridacchia.
《 Ci conosciamo da abbastanza tempo per sapere cosa gira nella testa dell'altro 》
Ci togliamo la maglietta per metterle nelle nostre sacche e cominciamo a camminare verso una meta imprecisa del bosco.
《 Se facciamo il percorso correndo ci vorrà poco meno di una settimana, ci fermiamo solo la sera per riposare e poi di nuovo scattanti verso l'aeroporto 》
《 Ma hai dei biglietti almeno? 》
Lui mi guarda con un sopracciglio alzato.
《 Non cominciare anche tu con questa storia, certo che li ho 》
Annuisco sorridendo e mi tolgo il reggiseno per posarlo sempre nella sacca.
Continuamo a camminare per qualche altro metro e ci fermiamo appena siamo sicuri che non ci sia nessun altro.
L'unico paio di scarpe sono dentro la sacca devo solo togliermi i pantaloni e le mutande...
《 Damien girati. Non lo ripeterò due volte 》
Lui si sveglia dal suo stato di coma e smette di fissarmi il seno per guardarmi negli occhi.
《 Eddai... anche io ora mi spoglio 》
Arrossisco di botto.
《 Ma io non voglio vederti completamente nudo! 》
《 Ma prima o poi capiterà... sai... che noi due... 》
《 S-smettila! È ancora presto... per quello... ecco... 》
Oddio sto annegando nell'imbarazzo aiuto...
《 Appunto! Quindi almeno fammi vedere! 》
Mi chiede lui con un'espressione triste.
...
No.
Non ce la posso fare.
Scuoto con forza la testa.
Lui si avvicina a me con passo lento ed io di rimando indietreggio.
《 Intanto poi ci trasformiamo subito, che ti costa se ti guardo un attimo in più? 》
Continuo a scuotere la testa.
Con uno scatto si avvicina ancora di più a me, mi mette le mani sotto le ascelle e mi prende in braccio facendomi scappare un gridolino di sorpresa.
Ho il seno schiacciato contro il suo petto, le gambe gli circondano i fianchi mentre lui mi stringe con forza con le mani unite sotto al mio sedere.
《 Guarda che ti spoglio io se non lo fai tu eh 》 mi sussurra lui sensuale all'orecchio.
Le sue labbra si posano delicate sul mio collo facendomi rabbrividire, la sua mano sinistra si posa sul mio fianco accarezzandolo lentamente.
《 Quasi quasi la facciamo ora la pausa... 》
Continua a lasciarmi baci umidi sul tutto il collo mentre io gli stringo le braccia attorno i fianchi.
Dea luna la sua schiena.
Ogni minimo movimento vuol dire sentire sotto il palmo della mano i suoi muscoli muoversi, e posso assicurare che è davvero eccitante sentirli.
Mi lascia andare il fianco per prendermi il mento tra due dita costringendomi a baciarlo.
Mentre le nostre lingue si accarezzano a vicenda la sua mano mi sfiora la guancia fino a infilarsi tra i miei capelli.
Quando sento la mia schiena entrare a contatto con qualcosa di ruvido capisco che ci siamo spostati ai piedi di un albero e ora la corteccia di questo preme sulla mia pelle.
Separiamo le nostre labbra solo ogni tanto per riprendere fiato, ma sono attimi così brevi che a malapena si percepiscono.
Sempre con la mano sinistra torna giù ad accarezzarmi il fianco fino a spostarsi sulla pancia, sono così concentrata a sentire la sua lingua accarezzare la mia che non mi accorgo neanche che intanto ha sciolto il nodo del pantalone della tuta che indosso.
Poi sento la sua mano accarezzarmi la stoffa delle mutande che mi fascia il sedere e mi blocco.
《 Lasciami andare i fianchi, e smettila di fare quella faccia terrorizzata 》
Titubante faccio quello che dice, i piedi comunque non toccano a terra, ma poco importa quando sento una leggera brezza accarezzarmi le gambe.
Luna aiuto sono in mutande davanti a lui!
Damien mi lascia andare all'improvviso facendomi ritornare con i piedi a terra mentre le mani mi accarezzano un'ultima volta le cosce.
《 Se vuoi ora puoi anche trasformarti, intanto quando tornerai umana sarai completamente nuda e io ti vedrò, che tu lo voglia oppure no 》
Ghigna lui malizioso.
...
Oh.
G-giusto.
Non posso costringelo a girarsi di questo ne sono sicura.
《 Ah e tanto per la cronaca ti ho comprato delle mutande ed un reggiseno. Indossi roba troppo anonima, ci penso io a renderti super sexy 》
Lo guardo scioccata.
《 Cosa? Ma... non eri geloso e... 》
《 Io sono geloso. Io sono super geloso, ma sai anche cosa? Adoro vedere come gli altri ti sbavano dietro, ma si cagano sotto vedendoti stretta accanto a me. Mi fa sentire un fottuto dio 》
Mi sorride dolcemente e poi si trasforma dandomi le spalle.
Io mi tolgo velocemente le mutande e le poso nella sacca insieme ai pantaloni per poi trasformarmi.
Sono sicura che ci sarà da divertirsi... con un Damien pervertito pronto all'azione di certo non mi annoierò.

Non so obbedireOnde histórias criam vida. Descubra agora