Capitolo 39

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Giornate noiose. Ci sono le vacanze, e io sono l'unica sfigata di tutta la provincia di Sydney che non va almeno due giorni in vacanza.
Stessa routine: mi sveglio, faccio i compiti, mangio, esco con Harry per poco prima che vada in palestra, mentre è in palestra corro, torno a casa e mi lavo, mangio, guardo la televisione, vado a dormire. Ieri dopo la corsa stavo per litigare con Harry per il solito motivo che vuole aspettare ma mi sono fermata prima di dire cose di cui mi sarei potuta pentire.
Oggi stessa routine fino al punto in cui mi lavo, ho la cena con i genitori di Harry. Non so come comportarmi ora con i miei genitori, pensiamo tra poco con i miei più quelli di Harry. Guardo mio padre e mi sembra di ricevere solo sguardi di rimprovero.

La porta si apre con un Des Styles che indossa pantaloni neri gessati e camicia in lino bianca e avrei dovuto ascoltare mia madre quando mi ha detto di mettere qualcosa di più elegante al posto di jeans neri con una camicia bianca e converse alte. Ci fa entrare e mi accorgo subito che i muri sono bordeaux e non più beige, ma preferisco tenermi il commento per me prima che mio padre mi chieda 'quindi sei venuta già qui?' per poi fare due più due e capire che tutti lo sapevano tranne lui.
Vedo Harry e capisco che ha avuto, fortunatamente, la mia stessa idea di restare più sullo sportivo-elegante. Ha una maglietta bianca con sopra una camicia azzurra, pantaloni larghi bianchi, scarpe sportive blu. Faccio un passo avanti per andarlo a salutare ma mi blocco sui piedi non sapendo come salutarlo davanti ai nostri genitori. Alla fine decido per un semplice ed imbarazzante "Hey"

Dopo l'arrivo di Lauren ed esserci salutate dice con la sua solita felicità sovrumana una cosa la quale avrei desiderato non dicesse : "Vivian, se ti va puoi andare in camera con Harry."

Sento già il peso dello sguardo di mio padre su di noi e mi sento fortunata ad essere di spalle a lui per non vedere il suo sguardo.

"No, stiamo qui." Dice fortunatamente Harry vedendomi già impacciata.
Ci sediamo allo stesso tavolo in cui avevamo mangiato l'altra volta, con la differenza che al posto di Kai e Gemma ci sono i miei genitori. Mia madre si offre subito volontaria ad aiutare Lauren ma lei la obbliga a stare seduta. Mia madre non riesce a stare ferma, deve obbligatoriamente aiutare. Contrario mio, mi piace farmi servire e riverire e quando sono a casa di altri devo ricordarmi di aiutarli per educazione, perché se fosse per me, starei seduta tutto il tempo. Non sono proprio il modello di persona da cui prendere spunto.

~~~~~

La cena è molto armoniosa tra le discussioni di mio padre e Des. Lauren è estremamente, assolutamente, schifosamente solare. A volte mi chiedo se ha una paralisi alla faccia, perché non smette di sorridere. Comunque sia, le nostre mamme parlano di detersivi per la casa, coupon per risparmiare ai supermercati e altre cose da noiose casalinghe. Talvolta, Harry ed io ci sussurriamo qualcosa, perché ho paura di attirare l'attenzione di mio padre su di noi.

"Sai ieri, quando mi hai detto di tirar fuori le palle?" Ah, la discussione di ieri. Annuisco mentre bevo. "Sei ancora convinta su ciò?"

"Mhmh."

"Bene, ora lo faccio." Addento un pezzo di pane ma quando si alza dal tavolo lo inghiotto intero rischiando di strozzarmi e sussurro uno "Cosa-" ma lui ha già iniziato a parlare.

"Carl, oggi ti avrei dovuto dire che io e Vivian siamo fidanzati" mio padre tossisce, mia madre sorride. Iniziamo bene... "ma io avrei aggiunto una cosa, un regalo di compleanno in anticipo per Vi" che diamine vuoi dire Harry? "Che però richiede l'autorizzazione di entrambi i genitori..." non vorrà chiedere se mi può scopare!? Autorizzazione? Harry sta' zitto!

"Di cosa si tratta?" Chiede mio padre guardando me. Alzo le spalle facendo una smorfia da 'proprio a me lo chiedi?' Harry dopo un sorriso storto dice che deve prendere una cosa in camera lasciando tutti in silenzio a guardare me. Torna con, credo, un libro incartato di azzurro. Credevo lo dasse a me, ma lo mette sotto il naso di mio padre.

"Harry, io non sono Vivian." Dice mio padre estremamente serio, facendo ridere tutti tranne me. Non riesco nemmeno a sorridere. Sono troppo concentrata a fissare il mio regalo misterioso. Che ansia.

"Oh, l'ho notato. Ma devi aprirlo tu, e poi dirmi se vi va bene o meno." La curiosità mi sta uccidendo. Se non fosse che mi sento paralizzata dalla testa ai piedi avrei strappato io quella carta regalo. Resto con una mano sopra il tavolo e una tra le gambe, il collo allungato per vedere cosa è il regalo. È un libro, no, un quadro, no.

"Cosa è?" chiede mia mamma allungandosi per sbirciare "tre giorni ed due notti ad un hotel di Brisbane." Legge mio padre a denti stretti. Tre giorni con Harry? Solo io e lui? "dimmi che è uno scherzo" alza lo sguardo su Harry e non mi vorrei trovare in lui. Lo ucciderà. O lui, o me, oppure entrambi. Ho il cuore in gola, stento riesco a respirare ma sembra che io stia così solo dentro visto che nessuno si accorge che sto per svenire.

"Assolutamente no, sono i giorni del compleanno di Vi. So che le sue amiche non potranno esserci, quindi-"

"No." Lo interrompe mio padre mettendo il libricino sul tavolo.

"Carl!" Lo rimprovera mia madre tranquilla "È un'idea così carina!" Prende il fascicolo tra le mani e inizia a sfogliarlo. I miei occhi sono solo su quel fascicolo colorato. Non riesco a guardare oltre. Non riuscirei a sopportare lo sguardo di mio padre, sarei troppo in imbarazzo per quello di Lauren e Des, troppo sorpresa per quello di mia mamma e troppo confusa per quello di Harry. "Per me è sì." Dice mia madre riposando il fascicolo sul tavolo.

"Peccato che la figlia sia anche la mia, Scarl. Per me è no e non si discute."

"Carl, Harry è un bravo ragazzo, non permetterà che tua figlia si faccia nemmeno un graffio." si intromette Des. Forse devi preoccuparti di quello che potrei fare io a tuo figlio.

"È inutile Des, per me è no."

"Perché no?" Chiede Harry. Oh Dio, vuole morire.

"Stai prendendo la mano con tutta la manica. Andiamo a gradi, per ora vi permetto di stare di insieme, qualche volta una cena insieme... e tra qualche anno un weekend insieme." Silenzio. Nessuno fiata, non possiamo ribattere.

"Pos-"

"Harry, ha detto di no. Non puoi obbligarlo." Interrompe Des. Per la prima volta vedo Lauren con gli angoli delle labbra rivolti in giù, questa espressione non le appartiene. Il mio umore è stato sparato in alto quando ho saputo del weekend da soli e ora sta crollando come una casa di fieno in mezzo ad un tornado.

"Però-"

"Basta Harry." Dice dolcemente Lauren alzandosi. "Prendo il dolce."

Mio padre torna a parlare con Des ed Harry prende la mia mano da sotto il tavolo e dopo qualche minuto sussurra "Mi dispiace "

'Anche a me' vorrei dirgli ma preferisco sorridergli e basta.

New Me • Harry StylesWhere stories live. Discover now