CAPITOLO 15

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Stanotte non ho chiuso occhio.
Non ce la faccio. Sento in lontananza dei passi: è Giorgio che si appresta a preparare la borsa per andare a lavoro. Saranno le otto, deduco. Controllo sul cellulare. Nessuna chiamata. Nessun messaggio. Giorgio entra in camera per portarmi la colazione

"Buongiorno! Dai, stai tranquilla. Vedrai che ritorna: tutti possono avere qualche problema. Adesso non pensarci più. Io vado, mi raccomando. Ci vediamo dopo"

Si avvicina e mi stampa un bacio sulla guancia.
Rimanere da sola a casa è una delle cose che odio di più. Preparo il borsone e prendo la mia adorata 500. Una bella partita a tennis per dimenticare. O forse per ricordare l'inizio di questa avventura.
Fortunatamente al Circolo incontro Roberta, amica d' infanzia. Anche lei cerca qualcuno con cui giocare. Ci salutiamo e iniziamo una partitella veloce. Vince lei. Corro subito nello spogliatoio per una doccia. Nel camminare mi accorgo delle presenza di Marco, intento a sistemare la sua borsa...
Mi avvicino e gli tiro uno schiaffone

"Sei proprio uno stronzo! Potevi dirmi che era tutta una messinscena! Prima la sorpresa, poi tu che non ti fai sentire! Io credevo che mi amassi!"

Scappo via nello spogliatoio, ma qualcuno da dietro i fianchi mi trattiene.

"Certo che ti amo! Non puoi capire, è successo un casino! Mi hanno rubato la Triumph, si è rotto il cellulare e solo stamattina sono riuscito a comprarne uno nuovo, ho perso tutti i numeri.
Ti prego, perdonami.
Come posso lasciarti !?! Sei la cosa più bella che mi sia capitata. Ti amo"

Al solo udire quelle parole, mi si scioglie il cuore e come se non bastasse i suoi dolci occhi marroni, nonostante tutto, mi fanno impazzire. Lui si sporge e mi bacia.

"Dai vieni con me"

Prendo la mia macchina e andiamo a casa sua.

Uno splendido disastro || Marco Mengoni ||Where stories live. Discover now