BRAN

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Brandon Stark si trovava sulla cima della torre del castello di Grande Inverno. Aveva sempre amato arrampicarsi e, benché sua madre avesse cercato di dissuaderlo, non era proprio riuscito a farne a meno. Dall'alto della torre poteva ammirare l'orizzonte. Quando era lì, si sentiva libero. Libero di poter fare qualsiasi cosa, persino volare.

Da lassù vedeva ogni cosa: gli allenamenti di Robb e Jon Snow sotto lo sguardo attento di Rodrik Cassel, le lezioni di cucito di Sansa e Arya, l'andirivieni di Hodor...

Una leggera brezza gli scompigliò i capelli, ricordandogli che era ora di scendere: suo padre gli aveva promesso di portarlo a caccia.

«Bran!» lo chiamò una voce femminile che il giovane riconobbe essere quella di sua madre, Lady Catelyn.

«Che cosa ci fai lassù? Scendi subito!».

Non appena si ritrovò con i piedi a terra, sua madre gli corse incontro.

Sicuramente l'avrebbe rimproverato, se non fosse arrivato Eddard Stark.

«Allora padre, andiamo? Non vedo l'ora di cacciare un bel cervo!» esclamò euforico il bambino.

«Temo che dovrai aspettare, Bran. Purtroppo c'è stato un imprevisto».

«Ma padre! Avevi promesso che saremmo andati a caccia!».

«Lo so, figliolo. Ti prometto che, presto, ci andremo. Magari per il tuo ottavo compleanno».

«Ma è ancora molto lontano!».

«Brandon, non insistere» sospirò sua madre.

«Sai... i tuo fratelli vanno a pesca con maestro Luwin. Perché non vai anche tu con loro?» suggerì Ned.

E così aveva fatto. In groppa al suo pony, Bran seguiva Robb, Jon Snow, Theon Greyjoy e maestro Luwin pronto per un'entusiasmante caccia al pesce. Perché, alla fine, la pesca era pur sempre caccia.

Arrivati dinnanzi ad un piccolo fiume, Theon propose di fare una gara: chi avesse perso avrebbe dovuto obbedire a tutti gli ordini degli altri per un'intera giornata.

«Ci state?».

Tutti annuirono. All'improvviso, fuori dalle frasche, sbucò Arya che disse di voler partecipare alla gara anche lei.

«Che ci fai qui? Non dovresti essere a lezione di cucito?» le domandò Robb.

«Sai che non fa per me. Quello è un genere di cose che piace a Sansa».

«Già. E poi tu non sei molto brava. Septa Mordane non sa più cosa fare per farti imparare» sogghignò Theon.

Tutti i presenti scoppiarono a ridere. Persino maestro Luwin non poté non sorridere.

Arya li fulminò con lo sguardo ed affermò risoluta: «Ridete pure. Vedremo se lo farete ancora quando avrò vinto la gara!».

«Non esserne troppo sicura» le rispose sorridendo Jon.

Dopo altri battibecchi, la competizione ebbe inizio.

Il sole era alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano felici e non una voce umana si udiva tutt'intorno. Maestro Luwin, seduto su una roccia, leggeva un libro e, di tanto in tanto, alzava lo sguardo per osservare i ragazzi. Aveva fatto nascere tutti i figli di Ned e Catelyn: il tempo era passato molto velocemente. Li aveva visti crescere tutti sotto i suoi occhi.

Il suo sguardo si posò su Bran, il più piccolo tra i presenti. Notò che era imbronciato. La sua cesta era vuota: non era riuscito a prendere neanche un pesce a differenza dei suoi fratelli e del giovane Greyjoy.

Avrebbe perso la gara.

Jon Snow, si avvicinò silenziosamente a Brandon.

Il bambino lo guardò sconsolato e sussurrò: «Ho perso».

«Tieni».

Bran guardò il fratellastro e, poi, ciò che racchiudeva la sua mano: un pesce.

«Non puoi darlo a me. L'hai preso tu, per cui è tuo».

«Si, è mio. Ma io ho deciso di darlo a te. Per cui ora è tuo».

Il piccolo Stark sorrise, ringraziandolo silenziosamente.

Bran aveva perso comunque, ma non era triste. Anche se non aveva pescato nulla sapeva che la prossima volta sarebbe andata diversamente. E poi, almeno, era stato Robb a vincere la gara e non Theon.

Da quella giornata aveva ricavato qualcosa di più importante che qualche pesce: l'affetto di Jon Snow, di suo fratello. Perché si, anche se Jon era il figlio bastardo di suo padre, lui lo considerava come un fratello, come un membro a tutti gli effetti della famiglia.

Uno Stark.

Grande Inverno: L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora