Capitolo 14

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Sono le 4 del mattino. Ho da poco finito la mia serata. I ragazzi sono tornati prima a casa. Cammino lentamente per i vialetti che portano al nostro bungalow mentre con calma fumo una sigaretta. E' stata una serata fantastica..ho ricevuto tanti complimenti e questo non puo' che rendermi felice. Sono al cancello, quando dalla spiaggia sento qualcuno piangere, singhiozzare. Mi affaccio e vedo piu' in la una ragazza che piange disperata. Cosa ci fa una ragazza alle 4 del mattino che piange in spiaggia tutta sola? Non so che fare...se avvicinarmi o meno...Ma piu' sono fermo qui e piu' la vedo piangere...
Mi avvicino lentamente, preoccupato. Non sopporto vedere le ragazze in questo stato...una donna non puo' piangere in questo modo per nessun motivo al mondo. Al buio non riesco a vederla bene...e' seduta sulla sabbia e nasconde il viso tra le gambe...e' cosi piccola...mi fa tenerezza.
Non so cosa fare...ma mi faccio coraggio..
"...Hai bisogno d'aiuto? Stai male?"
Lei di scatto si volta verso di me per poi riabbassare subito lo sguardo, cercando di asciugarsi il viso con le mani.
"Nono grazie e' tutto apposto!"
"...Scusami se ti ho spaventato, non volevo..ma stavo tornando a casa e ho sentito qualcuno piangere...".
Non alza mai lo sguardo verso di me.
"Non preoccuparti va tutto bene, grazie per esserti preoccupato!".
Non riesco a lasciarla li sola e cosi in silenzio, mi siedo accanto a lei. Butto via la sigaretta e guardo dritto verso il mare. Con la coda dell'occhio noto che mi guarda per poi riguardare verso l'orizzonte. Mi volto verso di lei per assicurarmi che non pianga...e i nostri sguardi si incrociano..I nostri occhi si incontrano ed io rimango senza fiato.

"Quegli occhi Gabri..che occhi..."

Indietro nel tempo. Quella frase mi viene in mente..Io questi occhi li conosco..Li riconoscerei tra milioni...Lei e' la ragazza dello scontro. Casting. Lei...l'angelo biondo!!
Non riesco a parlare. All'improvviso il mio cuore sembra impazzito..ho i battiti accellerati...Ma non riesco a dire assolutamente nulla. Lei mi guarda...accenna a un sorriso ma i suoi occhi..sono tremendamente tristi. E rimaniamo cosi, in silenzio...Ma per la prima volta in vita mia quel silenzio non mi imbarazza..per la prima volta questo silenzio...parla.
"...Piangere e' un modo per urlare al mondo il proprio dolore..ma il sorriso e' la cura migliore per dare forza al proprio cuore.."
Mi guarda...sembra imbambolata...e i suoi occhi tornano a riempirsi di lacrime. Mi viene spontaneo accarezzarle una mano. E' cosi piccola quella mano..la mia la racchiude tutta....Lei a quel contatto si ritrae...
"...Sicuramente starai pensando..ma questo che vuole da me? E in effetti hai anche ragione..."
Tra le lacrime ride...
"In effetti era proprio quello a cui stavo pensando.."
"...Ecco ti ho fatto ridere...questo e' quello che conta!"
Si asciuga le lacrime. Non riesce a parlare. Chissa' cosa le e' accaduto.
"...Ti accompagno a casa se ti va... Alle 4 del mattino tutta sola non e' prudente ...vuoi?"
Mi fa cenno di si con la testa..Le sorrido, sembra una bambina e ci ritroviamo a camminare uno accanto all'altra senza dirci nulla...Minuti di sguardi furtivi...Rompe lei questo silenzio..
"..Sono arrivata...qui e' il mio bungalow..Grazie"
"...E di cosa figurati...E' stato un piacere" le sorrido.
Vedo la sua mano verso la mia...
"Comunque piacere io sono...Alessia"
"Piacere mio...Mattia"
E la vedo andare via. Sale le scale...Si volta un'ultima volta verso di me...Un ultimo saluto con la mano e un mezzo sorriso. Quegli occhi...che occhi...un oceano di emozioni, le stesse che ora quel breve sorriso ha regalato a me.


La Principessa e il Vagabondo || Mattia BrigaWhere stories live. Discover now