Capitolo 10

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Era come se il tempo non scorresse mai. Forse era tutta colpa del calore (decisamente) eccessivo, o forse per il fatto che i radurai parlavano veramente poco per risparmiare le energie per continuare a correre.

Jorge faceva il possibile per passare dove c'era anche un minimo di ombra, ma più camminavamo, più sembrava che questa si estinguesse.

E poi eravamo tutti così accaldati da sentire troppo caldo anche all'ombra.

Dopo aver scoperto del mio tatuaggio, io e Newt avevamo passato il resto della giornata in silenzio.

L'unica domanda che c'eravamo posti era un enorme "che diavolo dovrebbe significare?".

Decidemmo che comunque per quel giorno forse era più importante risparmiare un po' di energie, considerando che comunque il cibo scarseggiava, così come l'acqua, e le energie andavano via via a diminuire, ma la fame e la debolezza aumentava. In pochi avevano pensato all'acchiappare qualche scorta di cibo da portarci dietro. Insomma... rischiavamo di schiattare in quel posto, l'ultimo dei pensieri che poteva passarci per la testa era proprio il cibo.

‹‹ Frypan, sento la mancanza della tua sbobba del caspio ›› commentò Jeff, in seguito al brontolio del suo stomaco che, in quel silenzio, si sentii parecchio forte.

Frypan non ci fece nemmeno caso, tanto che era impegnato a camminare senza sembrare uno gnomo gobbo e stanco.

Quel clima ci stava spezzando in due lentamente.

‹‹ A me manca la radura. Non avrei mai pensato di dirlo, ma quelle caspio di mura erano un paradiso in confronto a tutto questo. So che è diventata una frase ripetitiva, ma è vero ›› disse Newt sottovoce, come se volesse essere sentito solo da me ‹‹ se penso a quel posto mi viene quasi la nostalgia... Contando anche che ho odiato la prigionia tra quelle mura ››

‹‹ Come tutti, del resto ›› dissi.

Abbassò lo sguardo. Si guardò le gambe.

‹‹ Ho il segno indelebile di quanto l'ho odiato ›› mormorò, poi si diede un leggero colpo sulle gambe ‹‹ tuttavia, ci credi che con questo caldo non mi viene nemmeno l'istinto di zoppicare? ›› ridacchiò ‹‹ pensi che alla base avranno qualche supercaspiola di pozione che mi farà smettere completamente di zoppicare come un pirata con la gamba di legno? ›› sfoderò un sorrisetto che, per un attimo, sembrò veramente divertito dalla cosa.

‹‹ Beh, magari sì, magari no... magari se chiedi ad uno degli scienziati di tentare qualcosa di simile, riusciranno a tirarne fuori uno ›› accennai un sorrisetto ‹‹ e poi mica zoppichi così tanto! ››

‹‹ Se non mi fa male, non zoppico affatto ›› scrollò le spalle.

Cercare di distrarsi dal caldo e dalla fame commentando con cose così stupide funzionò per le prime due ore, dopo però il caldo divenne così insopportabile da darti a stento la voglia di respirare, figuriamoci di parlare.

Jorge sembrava essere piuttosto abituato al calore, anche se ogni tanto si sventolava con la mano, ma nulla di che. Nessuna lamentela.

‹‹ Tutto apposto lì dietro? ›› chiese poi di punto in bianco ‹‹ ve la sentite di camminare sta notte o volete riprendere a camminare domani mattina? Possiamo sempre riposare un po' ora e camminare sta notte ›› si girò con un espressione di compatimento che, fino a quel momento, non era ancora comparsa sul suo volto.

Che avesse finalmente compreso che in ogni caso eravamo dei ragazzi come tutti gli altri, anche se forse gli avremmo portato la tanto desiderata cura contro l'eruzione?

I radurai si fermarono a consultarsi silenziosamente con lo sguardo.

Tutti, poi, guardarono Minho, dandogli l'incarico di prendere la decisione in quanto leader.

Fase due: Zona BruciataDonde viven las historias. Descúbrelo ahora