Epilogo

3.4K 194 260
                                    

‹‹ Odio Marie. Odio tutto questo. Odio non sapere dove sia Tommy. Anche se è malato, non vedo il motivo di lasciarlo da solo. Non voglio lasciare un mio amico da solo. Non si lasciano soli gli amici. Mai. ›› Newt non si dava pace nemmeno per un secondo. Continuava a ripetere quella frase a ripetizione, come un vecchio disco rotto.

Si stava agitando, temeva per Thomas. Newt non si fidava della C.A.T.T.I.V.O., e faceva bene. Dannatamente bene.

‹‹ Odio questo caspio di posto! Mi da una bruttissima sensazione! ››

‹‹ Newt, calmati ›› sussurrai, notando che gli altri radurai ogni tanto si giravano a guardarlo.

Era così agitato che come minimo prima o poi si sarebbe alzato a mettere le mani addosso a qualcuno. Dava esattamente quella sensazione, anche se non era quel genere di persona.

‹‹ Spiegami come posso restare calmo in questa situazione. ›› sbuffò.

Sospirai, perché era la stessa domanda che mi stavo ponendo io.

Ero agitata anche io. Confusa, ed allo stesso tempo non mi sentivo per niente a mio agio.

Avevo la sensazione che la situazione sarebbe peggiorata presto con un misero schiocco di dita.

Dopo un ora di tempo eravamo ancora buttati lì, in quella sala.

Teresa era rimasta poggiata alla parete. Non parlava con nessuno, chiusa in quel suo bozzolo di pensieri che nessuno aveva il diritto di guardare.

Thomas era stato portato via ed isolato. Aris non sembrava in vena di grosse discussioni. Minho ed Eva continuavano a confrontare le loro abilità. Finalmente quest'ultimo aveva trovato qualcuno con cui condividere l'immenso ego che si porta sulle spalle da una vita. Tutti eravamo in cerca di una distrazione. Tutti, dal primo all'ultimo.

Dovetti spiegare a Minho e Newt ciò che era successo. Tutto, dalla prima all'ultima cosa.

Dai finti ricordi che mio padre aveva cercato di rifilarmi, alla triste ed amara verità.

Non parlai della mia parentela con Chuck solo per non aprire una vecchia ferita.

‹‹ Caspio ›› sibilò tra i denti Newt, poggiando con un colpo secco la testa contro il muro e sospirando rumorosamente.

Avrà fatto quel gesto una cinquantina di volte da quando c'eravamo seduti sul pavimento, che sembrava quasi il posto più comodo del mondo.

‹‹ Se lo farai di nuovo, secondo me sputerai il cervello dal naso ››

‹‹ Non so dove sbattere la testa ›› sbuffò

‹‹ Il muro non è la soluzione, questo è sicuro ›› sollevai un sopracciglio, cercando di fare ironia in modo che smettesse di spaccarsi la testa contro il muro

‹‹ Non voglio abbandonare un amico ›› ripeté

‹‹ Credimi, da come ti stai agitando, sembra quasi che Thomas sia il tuo ragazzo ›› arricciai il naso ‹‹ e la cosa peggiore è che sareste anche carini insieme ››

‹‹ Io e Tommy? ›› accennò un sorrisetto, girandosi per guardarmi ‹‹ sì, si potrebbe fare ››

‹‹ Mi stai dicendo che dovrei temere più Thomas che Sonya? ›› corrugai la fronte ‹‹ okay, ora sì che potrei diventare gelosa ›› borbottai, provocandogli una risata sincera.

Musica per le mie orecchie.

‹‹ Non preoccuparti, né di Thomas né di Sonya. Credo di averti già dimostrato di non essere gay ›› mi fece l'occhiolino.

Fase due: Zona BruciataWhere stories live. Discover now