Quattordici|Welcome to my house darling

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Io e Calum ci frequentiamo da quasi due mesi ormai e devo ammettere che mi piace parecchio passare del tempo con lui, soprattutto perchè non si vergogna di farsi vedere in giro con me e questo è davvero importante.
Sento e credo di potermi seriamente fidare di lui, quindi oggi lo inviterò casa, spero vivamente che questo non cambi il nostro rapporto.
Credo di aver preso la decisione giusta, lui è perfetto e sento di piacergli sul serio.

Lo vedo parlare con Sophia appoggiato al suo armadietto, lei strizzata in quelle sue minigonne striminzite mentre si arrotola una ciocca di capelli su un dito con fare civettuolo, mentre lui è bello come al solito nei suoi skinny neri e la sua maglietta a mezze maniche che mette in mostra i suoi muscoli e i tatuaggi.
Mi avvicino lentamente ai due, non voglio interromperli, magari stanno parlando di cose importanti, ma poi vedo Sophia che si avvicina toccandogli un braccio mentre sbatte le lunghe ciglia.
D'accordo, devo assolutamente interromperli, cammino decisa e una volta li mi avvicino a Calum.

"Buongiorno Cal." Dico con la voce più seducente che riesco a fare, sento Sophia sbuffare e così decido di fare una cosa che non avrei mai pensato, mi volto verso di lei e con un sorrisino beffardo dico:
" Oh ciao Sophia, non ti avevo vista."

Lei mi guarda infuriata ma poi arriva Ashton, e ti pareva.

"Ciao ragazzi che succede?" Chiede ingenuamente.

"La sfigata sta davvero superando il limite."

"Non chiamarla così." Mi difende Calum, gli sorrido dolcemente per aver preso le mie parti.

"Calum è solo una sfigata, ti stuferai. Io nemmeno la conosco e già mi sono annoiato." Mi sfida Ashton.
Emetto una risatina ma ritorno immediatamente seria.
Si è per caso bevuto il cervello?

"Non sono tutti te Ashton. Poi lo hai detto tu, nemmeno mi conosci, non pretendere allora di sapere come sono e fidati non sai di cosa sono capace." Ribatto io.

"Oh Cal, oggi hai voglia di accompagnarmi a casa? Sai sono a piedi." Dico lanciando un'occhiataccia al riccio.

"Certo non vedo l'ora", esclama il moro sorridendomi.

"Non ti spaventare Calum." Dice Ashton.

Lo voglio morto, ora!

"Di che parli Ash?" Squittisce Sophia.

"Nulla, Ashton stava solo dando aria alla bocca, come sempre no? Ma non posso giudicare dato che non lo conosco." Dico stranamente calma.

Ashton mi guarda a bocca aperta ma non dice nulla, questo è sicuramente il momento più bello della mia vita.
Ho lasciato Ashon Irwin senza parole, quelli che lo hanno fatto si possono contare su una mano, anzi con un dito.
Me.
E' una bella sensazione non sentire più la voce irritante di Ashton nelle orecchie, anche se so che durerà poco.

"Te la sei cercata amico." Gli dice Calm dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
Lui mi guarda come un serial killer guarda la sua vittima e la cosa mi fa rabbrividire ma poi se ne va via a braccetto con Sophia.

Siamo quasi a casa mia e io non ho davvero idea di come possa reagire, ma sono fiduciosa, molto fiduciosa.

"Cal promettimi che dopo aver visto casa mia il nostro rapporto non cambierà."

"Certo, perché dovrebbe cambiare?"

"Basta che tu me lo prometta."

"Hey Lilah, niente potrebbe farmi cambiare idea su di te. Che casa tua sia una baracca o meno."

Perché tutti pensano che casa mia sia una baracca?

Arriviamo davanti all'imponente cancello della mia proprietà e io non so cosa dire, ma lo vedo guardare oltre il cancello stupito.

"Ed io che pensavo che casa di Ashton fosse enorme."

"Casa di Ashton effettivamente è enorme."

"Si, ma casa tua è ancora più grande."

"Va beh, hai voglia di entrare o vuoi rimanere qui?" Dico sarcastica.

"Rimango volentieri qui."

"Se è quello che desideri." Dico spalancando la porta d'ingresso.

"Ma se tu ci tieni tanto, posso entrare."

Entriamo all'interno e impreco mentalmente quando vedo mia madre, con la sua faccia tirata e l'espressione vuota, starsene impalata all'ingresso.

"Delilah ben tornata." Dice molto calma, il che è strano per lei.

"Ciao mamma, questo è Calum." Indico il ragazzo alla mia sinistra.

Lei schiude le labbra e sembra stupita per un momento, ma poi riassume subito la sa solita espressione vuota e indecifrabile.

"Salve signora è un piacere." Dice cordialmente il moro.
Mia madre fa il sorriso più falso nel suo repertorio, e fidatevi sono parecchi e gli vengono tutti a meraviglia, poi stringe la mano del ragazzo.

"Piacere Paige."

"Sai mamma, lui è un amico di Ashton."
L'unico modo per salvare la situazione.

Al suono di quel nome orrendo, che mi fa rabbrividire, lei s'illumina e sembra essere un'altra persona.

"Ashton che caro ragazzo." Esclama con aria sognante, poi ritorna subito seria.
"A proposito stasera saranno qui a cena per discutere del nostro viaggio in Messico, penso che tu ed Ashton ne abbiate parlato."

Va bene Calum non le piace, ma almeno potrebbe fingere il contrario, cavolo, lui è di fronte a lei.

"Si ne abbiamo parlato, ma io e Calum stasera abbiamo altri progetti."

"E lasci Ashton a passare la serata da solo?"

"Sopravvivrà." Sbuffo acidamente.

E' davvero fastidioso dover sempre parlare di lui, adesso esco con Cal perché devo sempre discutere di Irwin?

"Allora perché sia tu che Calum non rimanete qui a cena?" Chiede provando a controllare la rabbia.

"Certo, mi farebbe molto piacere." Risponde cortesemente il moro.

Ma che gli è saltato in mente? E' impazzito? Perché in questa casa ci sono solo squilibrati?

"Molto bene allora." Dice mia madre congedandosi all'istante.

Vorrei imprecare ed urlare contro mia madre è contro Calum che ha ingenuamente accettato l'invito a cena.
Non sarà piacevole.

SPAZIO AUTRICE

Hey fiorelliniiiiiii, so che il capitolo non è un gran che ed è pure corto ma fidatevi vi potete aspettare grandi cose dal prossimo che pubblicherò a breve. Vi accenno solo che Delilah perderà seriamente le staffe con Ashton stavolta.

Al prossimo capitolo.

-Matilde

Crabby BoyWhere stories live. Discover now