Trentadue|We're rotten to the core

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Dopo qualche settimana di continui battibecchi con Suzanne e Calum, ho smesso di rispondere alle loro provocazioni.
Sono sfinita, penso solo a poter aiutare Ashton in qualche modo.
Mi dimentico anche di curare me stessa o perfino di mangiare. So che dovrei dedicarmi un po' più su di me invece che su gli altri, ma vedere Ashton stare così male mi fa un effetto strano.
Sento il costante bisogno di aiutarlo, se lui sta male anche io sento lo stesso.

Giro per la scuola con i libri in mano, sono da sola nel corridoio,che mi pare una lunga strada infinita, mentre cammino lentamente per arrivare a lezione.
Vengo attratta da delle urla che provengono dal fondo del corridoio e noto che una miriade di persone si sta affrettando a formare un cerchio in quell'angolo lontano.
Con molta, moltissima calma mi avvio anche io, non voglio vedere persone che si picchiano o spargimenti di sangue ma dato che tutti si sono concentrati lì, mi unirò a loro.
Mi faccio strada tra i corpi caldi delle persone che si stanno dimenando come scimmie impazzite e non appena riesco a vedere qualcosa noto due ragazzi sdraiati a terra, uno di loro ha il viso completamente ricoperto di sangue e l'altro è posizionato sopra di lui immobilizzandolo a terra.

Dall'altro lato del cerchio intravedo Ashton in prima fila, insieme ad una ragazzina che frequenterà si e no il secondo anno.
Storgo il naso quando infastidita quando la scorgo osservarlo adorante. Non riesco distogliere lo sguardo da loro, eppure sdraiati sul pavimento ci sono due ragazzi che se le stanno dando di santa ragione.
Quando si volta, il suo sguardo intercetta subito il mio, come se sapesse già dove trovarmi.
Il mio stomaco si attorciglia e mi sento stranamente intimorita dal suo sguardo.
Quando però, il suo viso s'incastra nell'incavatura del collo di quella ragazza inizio a sentire le lacrime bruciarmi in viso.
Rimango delusa nel vedere quel gesto apparentemente così premuroso.
Me ne vado in fretta da quel cerchio ed esco in cortile per prendere un po' d'aria fresca.
Cerco di cacciare le lacrime che sarebbero solo sprecate. Sono questi i momenti in cui sento la mancanza di un'amica, di Suzanne.

Le porte dietro di me sbattono, mi volto istintivamente per guardare chi sia ed è Ashton. Perchè la cosa non mi sorprende affatto?
Cammino rapidamente verso qualcosa d'ignoto, non voglio parare con lui.

"Delilah fermati!" Lo sento aumentare il passo nella mia direzione in modo da raggiungermi ma io continuo a camminare.

"Ti prego," mi prega?
Non capisco cosa mi stia succedendo sono così confusa, sono delusa, infastidita e arrabbiata tutto questo solo per averlo visto con una ragazza.

"La tua nuova puttanella dov'è?" Non mi rendo conto di quello che sto dicendo fino a che sulla faccia di Ash non si dipinge un ghigno divertito.
Vorrei prenderlo a pugni, riesce sempre ad infastidirmi.

"Sei gelosa Delilah?"

Gli piacerebbe!

"Fottiti Ashton!" Non posso credere di aver detto una parolaccia.
Adesso che ci penso le poche altre volte che l'ho fatto o parlavo di Ashton o parlavo con Ashton.

"Cosa ho sentito", si tappa le orecchie con finto fare inorridito e dalle mie labbra esce una risatina.

"E' colpa tua!" Lo colpisco leggermente su una spalla.

"Vero," si avvicina a me, ancora e ancora.

Dal nulla mi abbraccia, ed io rimango ferma a non fare niente.
Non capisco più niente, il mio cervello si disconnette e il mio corpo freme leggermente sotto il suo calore. Tutto questo per uno stupido abbraccio.- Delilah è solo Ashton!- Continuo a ripetermi.

"E questo?" Domando quando il mio cervello si riaccende.

"E' per tutto quello che fai per me. Oh e Lil..." si stoppa ed io rimango a fissarlo volendo che continui.

Crabby BoyWhere stories live. Discover now