Uno squarcio nel cielo

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Andrea

Corro più veloce del vento verso la 3D.
Ripenso all'espressione del signor Vecchi e la mia mente si fa film mentali mentre corro imperterrito.

Arrivo alla porta dell'aula ansimando.
Busso.

-"Mi scusi...-

La professoressa Scioletti mi guarda storto con un espressione tra il confuso e l'infastidito. -Cosa c'è ora?! Possibile che non riesca a spiegare le disequazioni senza che... A signor Greci come mai é così in ritardo? Vada subito dal pres...-

-Veramente é da li che vengo. Gloria devi venire con me é importante! - la interrompo, soddisfatto d'averla infastidita.

Gloria si volta e i suoi occhi azzurri si aprono come uno squarcio nel cielo.

Una volta ottenuto il permesso dalla Scioletti si alza, e raggiante in tutta la sua bellezza mi raggiunge allo stipite della porta.

Mi incanto a fissarla in quelle due pozze chiare dalle mille sfumature, quando mi sento scuotere il braccio...

-Beh che succede?- mi chiede.

Mi rianimo, e la mia espressione, estasiata da tale vista, si incupisce nuovamente

-Corri...- urlo. Poi mi giro e accellero sempre più il passo ripercorrendo la strada appena fatta.

-Perché cosa é successo?... - Gloria mi segue svelta.

Mi volto quando sento un tonfo e un gridolino.

-Ahi!- Gloria é a terra e si tiene con le mani la caviglia esile, stretta nella tela nera delle all star.

La raggiungo e mi accovaccio a terra accanto a lei.

-Tutto ok?- chiedo preoccupato.

-Non lo so...- Gloria mi guarda in un misto tra confusione e dolore.

Guidato da un istinto incontrollabile di cui non conoscevo neppure l'esistenza, la prendo e me la carico sulla schiena.

Corro veloce, e i lunghi capelli scuri della ragazza dagli occhi blu mi solleticano il viso.

Quando sono davanti alla porta dell'ufficio del preside, che fin troppe volte ho varcato questa mattina, poso Gloria sul pavimento freddo del corridoio e dopo aver ripreso fiato la aiuto ad alzarsi reggendola per la vita.
-Grazie- dice deviando lo sguardo e arrossendo lievemente mettendo ancora più in risalto gli occhi chiari.

-Di niente tranquilla...- mi passo una mano fra i capelli scompigliandoli.

Entriamo nella stanza.

-Cosa é successo ragazzi?- domanda il signor Vecchi.

-Gloria é caduta e si é presa una storta...-

Il preside ci osserva confuso.
Poi recupera l'espressione intristita di prima.

-Gloria ti ho mandato a chiamare perché ho ricevuto una telefonata...- comincia il preside.

-Cosa... Qualcosa di brutto?-
Gloria si incupisce ed i suoi due specchi d'acqua cristallina mutano e diventano il fondo buio d'un pozzo.

-Non voglio spaventarti ma...-
Poi, vistosamente dispiaciuto, continua...

-Gloria, Francesca é in coma!-
Il preside sputa parole dolorose e Gloria si accascia a terra inespressiva.

Una sola lacrima le solca il viso, trascinando via l'azzurro dei suoi occhi.

Mi abbasso e la stringo forte in un abbraccio, un intreccio di stoffa e dolore.

Un cuore nel legnoOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz