Cap 7: Occhi gialli

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Spero che non abbia visto quello che penso. --Che c'è?-- chiedo respirando profondamente. Lo sapevo, non bisogna farmi agitare troppo, sennò questo è quello che succede. Lui scuote la testa e si morde il labbro come se si stesse trattenendo dal dire qualcosa. Prendo il telefono e apro di nuovo la fotocamera interna, che sto usando molto oggi, e mi guardo gli occhi. Ne ero sicuro. Sono gialli. Allora perché lui non dice niente? Ha paura? --È solo che ero convinto che tu avessi gli occhi color ghiaccio. Dai, togli quelle stupide lenti, sai che non ti servono! Hai già degli occhi bellissimi-- sussurra spostandomi una ciocca di capelli ribelle dalla fronte. Annuisco ridendo nervosamente e sospiro di sollievo. Per fortuna che si è trovato lui una scusa, io sono sicuro che avrei detto una cavolata, facendoli capire la verità. --Comunque, perché sei qui?-- chiedo cercando di cambiare discorso --Volevo sapere come stavi... mi hai fatto preoccupare in classe-- risponde imbarazzato. Che dolce che è! Sorrido come una scemo e mi mordo il labbro --S-sto bene, g-grazie-- dico poco convinto arrossendo. Un attimo, da quando io arrossissco? Per giunta per colpa di un umano qualunque! Non è accettabile, no. Scuoto la testa riprendendomi e vado verso l'uscita. Lui mi ferma, prendendomi per il polso, e io mi giro, ma finisco con il suo viso troppo vicino al mio. Sento il suo respiro caldo contro le mie labbra e qualcosa mi dice di avvicinarmi di più e unire la mia bocca con la sua, ma reprimo questo istinto e faccio un passo indietro. --Se vuoi ti dò un passaggio. Ho una moto qui fuori-- mi dice tenendo stretto il mio polso, come se avesse paura che io potrei scappare da un momento all'altro. Accetto e mi prende la mano, conducendomi fino all'uscita di quello stupido posto per umani.

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Appena fa partire la moto io mi stringo di più a lui. È la prima volta che vado in moto e ho paura. Ma ovviamente non lo ammeterò mai. --Come va là dietro?-- chiede Zayn ridendo. Credo che lui sappia già la risposta. Lo sto stritolando! Annuisco anche se so che non può vedermi e chiudo gli occhi. Dopo qualche minuto mi abituo ad andare a questa velocità e allento la presa. Arriviamo a casa e lui mi accompagna fino alla porta.
--Louis, davvero, non serve che metti le lenti colorate. Hai degli occhi stupendi!-- mi dice sorridendo. Stupidi occhi. È che quando ho paura, ed il mio battito accelera, sono i primi a cambiare. --Ma tu dovresti stare a scuola? Perché...?-- dico sospendendo la frase. Lui ridacchia e abbassa lo sguardo --Ma, visto che stai male, non volevo lasciarti solo-- annuisco alle sue parole e un sorrisetto timido mi compare sul viso. Lui mi saluta ed io busso. Spero che arrivi Anne ad aprirmi. Se la mia matrigna scoprisse che sono uscita prima, mi metterebbe in punizione. Per fortuna mi apre la governante. --Buongiorno Louis, i suoi genitori saranno a casa tra un paio di ore-- per fortuna non mi chiede spiegazioni, così non le devo mentire. Anne dice di voler prepararmi una torta perché le sembro troppo magro. Ovviamente non rifiuto, e salgo in camera mia. A volte Anne sembra più una nonna che altro. Passo davanti allo specchio e mi fermo di scatto. Ho ancora gli occhi gialli. Perché Anne non ha detto niente?

Wolf [Larry Version]Where stories live. Discover now