Cap 14: Impazzirò

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--Hey-- mi saluta Harry entrando in casa tenendo un bambino in un braccio e dei borsoni all'apparenza molto pesanti nell'altro. Corro verso di lui e prendo in braccio quel bellissimo bambino dagli occhi verdi. --Ciao piccolo! Tu dovresti essere Leo, vero?-- chiedo sedendomi con lui in braccio sul divano --Saluti un bambino che neanche conosci e non il tuo migliore amico? Mi ritengo offeso-- dice scherzosamente Haz tornando fuori per prendere qualcos'altro, credo. --Sì, bimbo. Sei molto bello, me lo dai un bacino sulla guancia?-- sorride Leo rivolgendomi la sua guanciotta paffuta. Io gli sorrido a mia volta e gli stampo un bacio sulla guancia. --Ehi L, non vorrai fregarmi il ragazzo adesso, eh?-- HARRY torna dentro spingendo una ragazza su una carrozzella. Subito Anne si precipita ad abbracciarla, per baciarle la sua testolina pelata. Quanto mi dispiace per quella famiglia. Mi rendo conto solo adesso che il ragazzo dagli occhi verdi ha detto ragazzo. Non ha detto amico, compagno di classe, tizio, quello là... ha detto ragazzo. Arrossisco violentemente e lui mi guarda un po', per poi avvicinarsi. E appoggiarmi le sue morbide labbra sulla fronte --Sei rosso e... caldissimo. Non è che ti è venuta la febbre?-- dice staccandosi di qualche centimetro e guardandomi dritto negli occhi. Azzurro e verde, due colori così diversi ma così simili... Ma i suoi occhi non sono solo verdi, sono sfumati di marrone e un po' di blu e, Dio, sono stupendi. Wow, che mi prende? Probabilmente ce l'ho davvero la febbre. No, impossibile, i licantropi non si ammalano. Sento ancora la pressione della sua bocca, ed è una sensazione fantastica --Sto bene... Si, sto bene-- rispondo avvolgendo istintivamente le braccia attorno ai suoi fianchi. Qualcuno tossicchia dietro ad un Harry confuso dal mio gesto, e noto la sorella di quest'ultimo guardarci ridendo. --Okay piccioncini, può bastare-- dice per poi volgere il suo sguardo verso di me. --Io sono Gemma, ma puoi chiamarmi Gem o Gems, come vuoi-- sorride avvicinandosi con la carrozzella a me e allungando una mano verso la mia, per stringerla. Io le porgo la mia --Louis... Puoi chiamarmi Louis-- lei ride e, finite le presentazioni, mostro ai figli di Anne la casa. In realtà, non conosco questa casa, quindi apro stanze a caso e ci guardo dentro, per poi dire di che stanza si tratti. Ho contato in tutto due bagni senza contare quelli delle cinque stanze da letto, quattro stanze degli ospiti, una cucina, una sala da pranzo e ben due uffici. Ho mostrato a Gemma anche le cabine armadio ed è inutile dire che era esaltata. Harry non parlava molto, mi fissava di soppiatto per la maggior parte del tempo. Adesso siamo a tavola, a mangiare in silenzio, e sento lo sguardo di quel ragazzo dagli occhi verdi bruciarmi addosso. Non ne posso più, devo uscire da questa stanza. Lascio cadere la forchetta nel piatto, il che fa un rumore fastidioso, e do la buonanotte più gentilmente possibile, prima di correre su per le scale e chiedermi in camera. Come farò a sopportare lui in casa mia per due mesi? Come farò a non saltargli addosso addosso e baciare quelle labbra rosee e morbide? Oddio santo, impazzirò!
Lui mi farà andare letteralmente fuori di testa! Non mi sorprendebbe ritrovarmi, tra qualche giorno, avvinghiata ad un albero a mo' di koala mentre invoco Tate. Sento qualcuno bussare... alla finestra? Mi avvicino e scosto le tende. Zayn e fuori dalla mia finestra con un sorrisetto innocente dipinto in volto.

Wolf [Larry Version]Where stories live. Discover now