Capitolo 12.

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E anche il giorno dopo oliver non c'era. Tornai a casa presto.
Pioveva.
Decisi che avrei passato il resto della serata su Netflix a guardare film horror insieme a una pizza.
A volte qui mi sentivo davvero sola, solo pareti bianche e fredde intorno a me. Ma ero abituata. Jane di solito veniva qui più spesso, ora non so cosa stia succedendo..
Dopo alcune ore lasciai perdere e mi misi a dormire.

Oliver's pov
Odio la pioggia improvvisa.
Arrivai sotto la finestra di penny correndo.
Poi riuscii ad entrare senza fare rumore. O quasi.
La osservai, per quanto la luna riusciva a far luce.
Sembrava un piccolo elfo rosa. Mi sedetti sul letto accanto a lei. Quanto era perfetta...Sorrisi e le accarezzai una ciocca di capelli, cercando di svegliarla. Aprì gli occhi e fece un piccolo urlo.
Risi. "Shh, sono io."
"Cosa diavolo ci fai qui?"
"Hai detto che se avessi avuto bisogno potevo venire qui.." ghignai. In realtà ero lì per ripararmi dalla pioggia, ma erano dettagli. "Ho una cosa per te." Tirai fuori un fiore dalla tasca. Era dell'albero del suo giardino, quando mi sono arrampicato l'ho preso. Lei rise, poi tornò seria.
"Oliver. Dove cazzo sei stato?"
"Oh." Sorrisi. "È una sorpresa."
"Non mi piacciono le sorprese." Mormorò accucciandosi sotto le coperte. Risi e mi stesi accanto a lei.
"Cosa..?"
"Ti devo proteggere dai demoni, no?"
Sentii la sua risata.

///

La mattina successiva mi svegliai con il suono della sveglia di penny.
La spensi e mi voltai. Lei stava ancora dormendo, girata dall'altra parte.
Tracciai delle figure astratte sulla sua spalla.
Presto si svegliò e mi sorrise.
Poi guardò l'orario ed emise un lamento.
"Non voglio andare a scuola.."
"Ma devi, quindi alzati e fai presto." Le dissi.
Intanto sistemai le mie cose in un angolo.
Quando tornai da lei era nello stesso punto in cui era dieci minuti prima.
"Mi stai prendendo in giro?Alzati penny." Risi.
"No uf." Sì girò.
Bene, dovevo intervenire.
Improvvisamente la presi in braccio a modi sposa, ma lei tirò con sé anche le coperte, facendomi inciampare, quindi ci ritrovammo sul pavimento. Ridevamo, eravamo un disastro.
Eravamo molto vicini, lei mi guardava.

"Penso che rimarrò a casa oggi."annunciò.

"Allora rimango anche io."

"Ma sono tre giorni che non vai.." sospirò. Alzai le spalle.

Poi mi ricordai di una cosa.

"Cosa significano quelle?" Indica le farfalle che aveva tatuate sulla parte sinistra del petto.

"Oh." Disse, un sorriso malinconico. "È dedicato a mio padre. Ero molto triste, odiavo tutto. Io e lui eravamo in ottimi rapporti in quel periodo. Vivevamo vicino a un campo. Lui mi ha detto 'quando guardi il campo lo vedi bello o brutto?' e io dicevo 'Lo odio, è brutto.' Poi mi ha detto 'va bene, chiudi gli occhi e immagina una farfalla, pensi che sia bella o brutta?' e io ho detto 'Oh, penso che sia carina, perché mi piacciono farfalle.' e lui sisse 'va bene, ora tieni gli occhi chiusi e guarda la stessa farfalla, nella tua testa, e immaginala brutta.' così ho fatto, quindi ho detto 'beh, è brutta.' Poi lui disse 'va bene, ora apri gli occhi e guarda fuori il campo che pensavi che fosse brutto prima, applica lo stesso concetto in testa con la tua situazione che vedi brutta e guarda, è solo bello.' Quindi questo è fondamentalmente ciò che applico nella mia vita ora. Ogni volta che qualcosa di veramente brutto accade o quando mi trovo in una brutta situazione, lo posso vedere come una bella cosa." (-suona meglio detto in inglese lel-)

Ero rimasto davvero sorpreso. Quelle parole erano così profonde..

"I tuoi invece.." lasciò la frase in sospeso, guardandomi negli occhi.

"Un giorno te li farò vedere...tutti." ghignai. La sua espressione cambiò e io iniziai a ridere.

"alzati, idiota. " Disse.

Passammo la mattinata sul divano sotto a una piccola coperta, a guardare supernatural. Lei aveva una strana passione per quella serie tv, ma a me andava bene così. Mi bastava vederla felice.
Ad un tratto le squillo il telefono.
"Pronto? TOMMY!...Oh, giusto...no, me lo ricordo,....okay,...allora a domani!"
Le rivolsi uno sguardo confuso.
"Tomas domani torna in città, come ogni mese."
Non ero sicuro di ciò che pensavo su quel ragazzo, lo avevo visto solo un paio di volte, e non parlavamo molto.

Il pomeriggio incontrammo Matt e Jordan e insieme andammo al parco. Penny sembrava ancora non aprirsi con loro, era strano.
Cercavo di farla sentire al sicuro tenendo il mio braccio attorno alla sua vita, ma sembravo ottenere il contrario.
Ad un certo punto la presi da parte.
"Hey pen, tutto okay?"
Annuì leggermente.
"Rilassati, okay?" Sorrisi scompigliandole i capelli.
"I capelli no, sykes!" Disse spingendomi leggermente.
"Ehi oli, andiamo sull'altalena?" Chiese matt.
Come due bambini, corremmo verso l'altalena migliore.
"Ho vinto io!" Matt diede dei pugni all'aria fiero di sé stesso.
"Non vale, ero distratto.." dissi.
"E da cosa?"Chiese.
"da chi.." Mi sussurrò Jordan, intromettendosu nel discorso.
Mi girai verso penny.
Era seduta sulla panchina che ci guardava, sorridendo.
"Zitto Jordan."

-woah penso che sia il capitolo più lungo e inutile della storia hahah
Comunque ci ho messo tantissimo e la storia del tatuaggio di penny (ispirata a leda) è vera ed è così dolce e waaa
BTW mi piace come ho strutturato il personaggio di oli, è tipo troppo dolce *~*
Byee-

Uknown // oli sykesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora