21 - Dieci Minuti

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Samantha Anderson

New York Fashion Week. La settimana che aspettavo dal momento che avevo realizzato di amare il mondo della moda e al quale mi sarei dedicata per tutta la vita.

Alzarsi quel mattino era stato come un sogno. Appena uscita dal letto, entrai in bagno e mi feci una doccia. L'eccitazione che riempiva il mio corpo era offuscante. Tutto di questa giornata era un legittimo sogno che diventava realtà.

Quando finii di lavarmi, mi legai un asciugamano intorno al corpo e andai in cucina per prendere una tazza di caffè. Aveva questa brutta abitudine di bere il caffè mentre mi preparavo, perchè non mi piaceva proprio farlo dopo essermi preparata.

Dopo un piccolo incidente dove i miei vestiti avevano finito per bruciarsi per colpa del caffè bollente, avevo un po' di paura a bere il caffè completamente vestita. Portare il caffè a Louis era stata un brutta esperienza. Ma me lo meritavo.

Presi una mela e mentre stavo per tornare in bagno, qualcuno bussò alla porta. Luke se n'era andato molto presto quindi ero completamente sola, in asciugamano.

Fantastico.

Decisi di andare comunque ad aprire la porta. Era New York, le persone avevano visto cose più strane. Il cowboy nudo? Molto peggio.

Appena aprii la porta rimasi shockata di trovarmi Harry di fronte.

"Che diavolo ci fai qui?" il mio buon umore di questa mattina era già sparito.

"Louis mi ha mandato a prenderti per andare alla sfilata. Ma vedo che non sei ancora pronta," disse, un leggero ghigno sul suo viso. Volevo colpirlo dritto sulla faccia.

"Preferisco camminare," scattai, sul punto di chiudergli la porta in faccia.

"Samantha, Louis mi ha mandato qui, lasciami solo darti un passaggio per l'amor del cielo," disse Harry, roteando gli occhi infastidito. "Ho giudato fino qui."

"No, Bruno ha guidato fino qui," lo corressi, roteando gli occhi anche io. La sconsiderazione di Harry tirava fuori il peggio di me.

Ma non me ne poteva importare meno.

"Samantha, perfavore," disse, pizzicandosi il ponte del naso. Mi piaceva fargli alzare la pressione del sangue e farlo stressare. Gli dava una vaga idea di come mi sentivo io.

"Harry, perfavore," lo derisi, stringendo l'asciugamano al mio corpo. Il suo sguardo seguì il mio movimento e cambiò immediatamente espressione.

"Ora è più chiaro?" disse, il suo sguardo si rabbuiò e la sua lingua bagnò le sue labbra.

"Non lo so, lo è?" dissi, cercando di evitare i suoi occhi. Non potevo lasciare che tutto questo diventasse quello che sembrava stesse per succedere.

"Samantha," disse, la sua voce si abbassò. Entrò nel mio appartamento , chiudendo la porta dietro di lui. "Lui è a casa?"

"No," respirai. Mi attaccò immediatamente al muro, le sue mani ai lati della mia testa. Il suo corpo era premuto contro il mio, entrambio respiravamo profondamente.

Questo non era in programma. Ero la fidanzata di Luke. Avevo anche firmato quel diavolo di accordo confidenziale che non mi permetteva di parlarne.

Quindi, perchè cavolo stavo lasciando che succedesse, di nuovo?

Ma lui aveva questo controllo su di me, indipendentemente da quanto lo detestassi.

"Harry," mormorai, i nostri occhi si incrociarono e i nostri corpi respiravano in sincronia. "Non possiamo."

"perchè no?" disse, portando le labbra sul mio collo e poi lasciando baci ovunque. Spostò le sue labbra, raggiungendo la mia mandibola.

"Non lo so," risposi, prendendo il suo vispo e spostandolo. "Quanto tempo abbiamo?"

"Dieci minuti."

Le nostre labbra finalmente si incontrarono. Era un bacio intenso, più bisognoso dei nostri baci precedenti. La passione tra di noi era incredibilmente evidente. I suoi baci erano caldi e lunghi e tutto quello che un bacio passionale deve essere.

"salta," disse al mio orecchio. Feci come aveva detto, e legai le mie gambe attorno al suo sorpo. Le sue mani presero il mio fondoschiena e iniziò a camminare verso la camera.

Baciai le sue labbra, socchiudendole. Le nostre lingue danzarono appena mi coricò sul letto, le sue mani mi accarezzarono il corpo. Prima di accorgermene, mi tolse l'asciugamano e io feci lo stesso con i suoi vestiti.

Le labbra di Harry baciarono ogni centimetro del mio corpo, e finalmente entrò in me. Gemetti a quella sensazione e piantai le unghie nella sua schiena, probabilmente lasciandogli dei segni.

"Harry," gemetii di nuovo appena iniziò a spingere dentro di me, ogni volta colpendo il mio punto debole. Ero stupefatta che Harry riuscisse a farmi venire cosi velocemente e farmi perdere il controllo.

Ribaltò la situazione cosi che fossi io sopra. Personalmente, preferivo quella posizione. Mi dava il controllo su di lui. MI mossi avanti e indietro, aggrappandomi al suo petto. Il suo corpo era abbastanza per farmi bagnare. Aveva dei muscoli definiti dai suoi scuri vortici di inchiostro che solitamente copriva con i vestiti.

I miei preferiti erano le rondini sul suo petto.

Ma niente comparato con il suo perfetto e dannato viso. I suo occhi verdi seguirono il mio corpo, osservando tutte le mie curve ed imperfezioni. Mosse le sue mani sul mio seno. Ne strinse uno e gemetti alla sensazioni.

"Cazzo," mormorai, muovendomi più velocemente sentendo il bisogno di venire. Entrambi eravamo vicini ed ero pronta a lasciar andare un urlo quando...

"Sammy? Ho lasciato il mio portafoglio qui?" I miei occhi e quelli di Harry si spalancarono appena la voce di Luke risuonò nell'apprtamento.

Guardai nell'armadio della camera e vidi il suo portafoglio marrone.

Cazzo.

"Vai, nasconditi nel bagno," sussurrai ad Harry, alzandomi e spingendolo verso il bagno.

Presi il portafoglio e mi misi l'asciugamano addosso. Cercai di sistemarmi i capelli, ma non c'erano possibilità. Appena camminai verso lo specchio mi accorsi dei segfni violacei sul mio collo. Merda.

Cercai di coprirli con una felpa e poi mi incamminai in soggiorno.

"Hey, eccolo," dissi, a lui, stringendo gli indumenti sul mio corpo.

"Grazie, non posso credere di averlo dimenticato," rise, "Nom hai quella roba di moda oggi?"

"La Fashion Week?" Si," risposi, roteai gli occhi mentalmente. Luke era un'artista e tutto, ma non ne sapeva proprio niente di moda.

Se c'era una cosa che mi piaceva di Harry, era proprio che lui invece se ne intendesse.

"Bene, divertiti, ti amo," disse, prendendomi per un fianco e baciandomi.

"Ciao," risposi, cercando di sorridere nel bacio, ma fallendo orribilmente. I sensi di colpa mi stavano mangiando la coscienza. Harry era seduto nella camera che condividevo con lui per l'amor del cielo.

Corsi nella camera, sbattendo la porta.

Appena chiusi la porta, Harry uscì dal bagno. Completamente nudo. In uttta la sua gloria. Come mamma lo ha fatto.

In qualsiasi modo lo vogliate chiamare.

Harry era nudo. Ed era sexy.

Tutti i sensi di colpa che avevo sentito prima erano spariti.

"Abbiamo cinque minuti."

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Giulia's Note

Questi due pazzi sono adorabili! Ci vediamo al prossimo capitolo. Un abbraccio, Giulia x

Empire. H.S. [Italian Translation]Where stories live. Discover now