41 - Discutendo gli Investimenti

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Samantha Anderson

Potevo pensare ad un milione di cose che avrei dovuto fare.

Ma nessuna di quelle si poteva comparare al tempo passato con Harry. Era qualcosa che non avevo mai previsto, e che non avrei dovuto prevedere. Era andato tutto così velocemente per noi. Nel giro di qualche settimana mi ero follemente innamorata di lui e non c'era via d'uscita. Persino stare con un uomo come Luke non poteva cambiare il fatto che ero disperatamente innamorata di Harry. Lui era difficile. E intenso. Una sfida.

E tutto quello che non avevo mai pensato di volere, ma di cui apparentemente avevo bisogno.

Lo volevo. Dannazione, lo volevò così tanto.

Morivo per lui. Anche se era stato un completo stronzo, cosa per niente sorprendente da parte sua.

"Odio New York di notte," ammisi, sospirado. Mi guardò sorpreso.

"Davvero? È l'unico momento della giornata che mi piace," disse, respirando profondamente. Eravamo entrambi rimasti a guardare fuori dal finestrino, in silenzio.

"Una volta mi piaceva," gli dissi, prima di te, avrei voluto aggiungere. Ma non potevo. Prima di Harry, la città di notte mi sembrava confortevole. Non solitaria come invece era in quel momento. "È solo che, è buia e vuota in confronto a com'è di giorno. Il movimento mi mette a mio agio."

Harry sorrise leggermente al mio fianco. "A me piace la tranquillità. Sono sempre stato il tipo solitario."

"Mi ha sempre scioccato vedere quanto fossi solitario," ammisi. "Sei più, non so, sembri più tipo un playboy."

"Quello stile di vita non mi ha mai soddisfatto completamente. L'ho provato circa due anni fa, e non sembrava andare bene per me, e nemmeno per i miei affari. Mi piace farmi qualche birra ogni tanto, e assolutamente mi piacciono le ragazze occasionali, ma mi annoia un po' ora," disse, guardando la strada. "È anche causato dal fatto che i miei colleghi mi controllano. Per loro sarebbe solamente un motivo in più per non credere in me."

"È incredibile quanto le vite personali abbiano effetto sugli affari," dissi. "Voglio dire, guarda praticamente tutti i famosi uomini d'affari, atleti, o cantanti. Vengono sempre coinvolti dai giornalisti per colpa delle persone con cui escono. Voglio dire, pensa alla prima volta che ci hanno fotografato insieme. Tu eri conosciuto per non essere mai andato ad un evento con la stessa ragazza, ma non sei un povero idiota assetato di sesso. Ma loro l'hanno fatto sembrare come un enorme affare amoroso. Si comportano come se la tua vita privata fosse più importante degli incredibili investimenti che fai. Mi fa incazzare."

Ridacchiò al mio piccolo sfogo, sorridendo, "Mi ricordo quando era uscita la notizia. Avevi dato di matto."

"Perchè avevo un fidanzato!" risi, scuotendo la testa.

"Non sembra averti fermato però," mormorò, gudagnandosi un'occhiataccia da parte mia.

"E hai appena rovinato tutto," dissi, alzando gli occhi al cielo.

"Dannazione," disse Harry, battendo una mano sul ginocchio e lanciandomi un ghigno.

Sospirai, "Sei il peggiore."

"Me l'hanno detto."

Continuammo a parlare, quasi come fossimo amici. Era strano quello che stava succedendo. Sotterrare i miei sentimenti era tutto quello che potevo fare a quel punto. Mi piaceva. Tanto. Ma lui non mi voleva.

Ma avevo bisogno di lui nella mia vita. Che fosse stato solo un amico o qualcos'altro. La sua presenza era diventata troppo importante per me.

Finalmente la sua macchina si fermò, di fronte a quell'enorme palazzo che recitava 'Styles'.

Harry adorava quel marchio. Ogni volta che entrava nel palazzo si fermava a guardarlo. Come se fosse la cosa di cui andava più fiero.

Appena Bruno ci aiutò a scendere dall'auto, io e Harry entrammo nel grattacielo. Proprio come avevo predetto, sorrise leggermente alla vita del suo marchio.

Empire. H.S. [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora