Capitolo 34: Alex (Parte 1)

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JOEL'S POV

2 anni prima

Io: "Posso imboccarti?"

A: "No"

Io: "Posso imboccarti?" domando nuovamente.

A: "Ti ho detto di no"

Io: "Posso infilare uno spicchio della mia pizza dentro la tua bocca?"

A: *sospira* "No"

Io: "Posso infilare un wurstel dentro la tua bocca?"

A: "Joel, non mi sembra una cosa molto romantica da dire in una pizzeria"

Io: "Hai ragione... Vuoi che infili il mio wurstel dentro la tua bocca?"

Mia sorella mi tira un un pezzo di wurstel in faccia, facendo così ridere anche Alex.

S: "Io ho accettato di venire con voi al vostro anniversario per farvi compagnia e perché trovo che siate molto carini insieme, non per sentire battute di dubbio senso e dovermi sorbire momenti imbarazzanti a caso in mezzo alla plebaglia" sentenzia con un gesto della mano alquanto sassy.

Io: "Mi scusi signora della perfezione, non volevamo turbare il momento di mangiata di pizza" esclamo alzando le mani al cielo.

A: "Dai su, finisci quella pizza che dopo voglio andare in un negozio che ti piacerà di sicuro" m'incuriosisce mentre finisce la sua ultima fetta di pizza. 

Io: "Allora sbrighiamoci e non perdiamo tempo" affermo mentre prendo un mano un'altra fetta di pizza.

______

Entriamo nel famigerato negozio che può essere descritto in tre aggettivi: grande, bello e sopratutto unico; come me insomma. Mi faccio strada tra la moltitudine di persone presenti al suo interno e osservo tutti i capi presenti dentro. Sono tutti molto belli, ma un reparto in particolare mi attira, quello punk-rock; ho sempre adorato quel genere di abiti, al contrario di mia sorella. 

Io: "Mi hai portato qui sapendo che c'erano questo reparto?" domando in preda all'euforia. 

A: "Sapevo che vendevano roba simile, ma non ne ero sicuro. Tu d'altronde sei felice con poco e so che adori questo genere di abiti"

Io: "Mi conosci troppo bene" esclamo abbracciandolo forte e dandogli un bacio stampo.

A: "Mi sembra il minimo dopo un'anno che stiamo insieme" e ricambia il bacio.

Mi mollo da lui per girare nel reparto e provare un paio di vestiti.

Dopo un buon quarto d'ora mi dirigo da solo verso una parte più appartata del negozio mentre Alex e Sonya guadano altro. Osservo un paio di vestiti molto carini che potrei anche comprarmi.

X: "Cooper?"

sento una voce leggermente familiare chiamarmi per cognome, mi giro e vedo l'ultima persona che avrei voluto incontrare, Leonard, quello stronzo che mi prendeva per il culo alle medie. Capelli castani con ciuffo biondo platino, decisamente palestrato e occhi verdi. sinceramente lo trovo ridicolo, l'unico motivo per cui si sarà fatto quel ciuffo è per attirare le ragazze.

Io: "Ah... ciao" saluto impassibile tornando a guardare i vestiti.

Le: "Non mi sembri molto felice di vedermi"

Io: "In verità dopo le medie speravo di non rivederti più; ma si, in fondo non sono molto felice di rivederti" 

Le: "Non è molto carino da parte tua salutarmi così" mi dice sghignazzando sotto i baffi.

Io: "Non è stato molto carino neanche il modo in cui mi hai trattato in tre anni di scuola" rispondo acido.

Le: "Hey, pensavo fosse roba passata"

A: "Che succede qua?"

Mi volto per vedere Alex venirmi in contro e mi rigiro guardando in faccia quel simpaticone.

Le: "E lui chi sarebbe?" domanda con un certo fastidio nelle sue parole.

Io: "Il mio ragazzo, e sarebbe anche il nostro anniversario quindi levati dalle balle" 

Le: "Uuuu, allora avevo ragione a darti della checca"

A: "Vacci piano amico" sentenzia avvicinandosi a me ma fermandolo impedendoli di pararsi davanti.

Io: "Forse l'unica cosa giusta che hai detto in tutta la tua vita" rispondo decisamente infastidito dal fatto che non era ancora evaporato.

Le: "In ogni caso c'è una cosa che non è mai cambiata in tutto questo tempo"

Io: "Sarebbe?" chiedo mentre l'altro si avvicina di più alla mia persona.

Le: "Il fatte che sei, assolutamente, i...nu...ti...le!"

Io: "Ma pensa, anche in te c'è una cosa che non è mai cambiata in tutto questo tempo" ribatto sfrontato.

Leonard incarna un sopracciglio non capendo cosa io voglia intendere.

Io: "Che sei rimasto la solita testa di cazzo" 

Le: "tks, non sei mai stato bravo a fare il gradasso"

Ci penso su un attimo ed incrocio le braccia avvicinandomi a lui.

Io: "Hai ragione, in compenso sono diventato bravo in qualcos'altro"

Gli tiro un pungo dritto in in faccia che lo fa indietreggiare lasciandoli un taglietto sul labbro. Ammetto che provo una certa sensazione di benessere, che non dura a lungo dato che senza perdere tempo quello stronzo si è gettato su di me facendo scoppiare una rissa. Ci meniamo a vicenda facendo cadere alcuni abiti, Alex tenta di fermarmi, ma senza successo. 

Dopo aver attirato l'attenzione di tutti, compresa quella di mia sorella che anche lei ha tentato di fermarmi invano, vengo spinto su una colonna e le mani del mio avversario si stringono intorno al mio collo impedendomi di respirare. Sfortunatamente per lui riesco a liberarmi, con un calcio ben assestato nei gioielli di famiglia.

Io: "Non ti stai divertendo Leo? Trovi più difficoltà rispetto ai tempi in cui ti lasciavo menarmi senza rispondere!?" urlo provocandolo ancora di più.

Mi fissa con un sorrisetto fastidioso, e nell'esatto momento tira fuori un coltellino da tasca. 

Io: "Hey hey hey, calma con quel'affare" dico impaurito.

Le: "Dai Jo, non dirmi che non ti diverti più, come ai vecchi tempi"

Senza rendermene conto, la distanza tra me e lui diminuisce velocemente, ma con un tempismo perfetto Alex lo spintona via con una gomitata prima che possa raggiungermi. Mi rilasso lasciando un sospiro di solievo... durato si o no cinque secondi.

S: "ALEX!" urla mia sorella facendomi tornare sull'attenti.

Senza che io potessi fare qualcosa, senza neanche che muovessi un dito, Leonard si era già rialzato e aveva preso per il colletto Alex... infilzandoli il coltellino all'altezza del cuore. 

Vedo tutto rallentare, come se il tempo volesse farmi passare più tempo con lui. Mia sorella si era avventata addosso alla persona che era riuscita a rovinarmi la vita di nuovo, levandogli dalla mano quell'arnese. Ringrazio mia madre che ci abbia obbligato a fatto fare quel corso di autodifesa, ma adesso l'unica mia priorità è tornare a posto con la testa e capire che cavolo è successo. L'unica cosa che in questo momento riesco a vedere, è il mio ragazzo che si sta accasciando a terra.

*Viene preso ancora più a schiaffi del capitolo precedente* Vi prometto che il prossimo capitolo lo aggiorno entro breve, anche perché dovrò stare cinque giorni fuori casa. Ci si vede al prossimo capitolo.

Ciauuuuz :D

Different Twins: Watson's Resort || One Direction || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora