∽Capitolo 3∽

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'Infatti girai per casa più volte quando mi scontrai anche con Maia.'

"Maia, che ci fai qua?" chiesi sussurrando.

"Non riesco a dormire, tu perchè sei qua?" chiese mentre camminavano a vuoi per il corridoio.

"Nemmeno io, che facciamo?" chiesi.

"Non lo so, io vado a prendere delle patatine, hai fame?" chiese.

"Maia ma è tardissimo" risposi ridacchiando.

"Lo so, ma almeno accompagnami" disse.

La seguii fino alla cucina e poi mi sedetti sul bancone.

Poco dopo anche lei fece lo stesso.

"Allora, ti dispiace ancora che siamo tutti qua?" chiesi.

"Un po' si, perchè vi avevo chiesto di lasciarmi in pace, ma non voglio mandarvi via, anche se lo farei volentieri con Nash...scommetto che Kendra si è accorta della sua assenza" disse.

Poco dopo mi squillò il telefono.

"Chi è?" chiese.

"Lydia, mi aggiorna su Isaac" risposi.

Si sporse per vedere il messaggio ma non la lasciai fare.

"Maia, Isaac vuole che lo sappiano solo Scott e Lydia, è già tanto se lo so io" dissi.

"Peyton se vuoi farmi tornare devo anche vedere come sta Isaac, non lasciarmi scoprire anche questo da sola" disse.

Non sapevo cosa risponderle.

"Maia, ti prego, se Isaac vorrà te lo dirò, ora posso leggere il messaggio?" chiesi alzandomi e mettendomi davanti a lei mentre ri-sbloccavo lo schermo.

Annuì e mi lasciò fare.

Dopo un po' rimasi a bocca aperta e rimasi a fissare lo schermo.

Guardai Maia e notai che aveva la stessa espressione.

"Maia che hai, sembra che tu abbia visto un fantasma" dissi.

Lei alzò lentamente la mano indicando qualcosa dietro di noi.

Ammetto che in quel momento mi misi a tremare pensando di trovare chissà cosa o chissà chi.

Mi girai lentamente facendomi una faccia stra spaventata e poi smisi accorgendomi di uno specchio appeso ad una colonna-mensola.

"Maia...sei riuscita a leggere?" chiesi.

Annuì senza dire una parola e poi prese il telefono.

"Maia che fai? Non pensarci nemmeno" dissi avvicinandomi a lei con un passo.

Alzò il braccio per non permettermi di prendere il telefono.

*Pronto? Peyton perchè mi chiami a quest'ora?* chiese la voce di Isaac messa ancora peggio del solito.
*Isaac, so che ti è successo...i-io...Isaac ti prego non...* disse Maia con voce tremate.
*Maia? Dio non...dovevi saperlo* rispose tossendo.
*Perchè non dovevo saperlo? Così saresti potuto morire in pace senza aver nessuna parola da dirmi? Isaac, torna come prima, il mio ultimo ricordi di te non deve essere questa telefonata*
*Allora torna a Londra, staranno tutti meglio se lo fai*
*Non posso Isaac, a questo punto raggiungimi qua come hanno fatto gli altri*
*No*
*Cosa vuol dire no?*
*No vuol dire no Maia, non ce la faccio, non è il mio posto quello, non è il tuo posto*
*Perchè non vuoi stare qua? Cosa vuol dire che non è nè il tuo nè il mio posto questo?*
*No vuol dire che nelle mie condizioni non posso muovermi senza rischiare di andare all'ospedale, e quello non è il nostro posto* disse dando un altro colpo di tosse.
*Isaac, so che è tardi e sei stanco, ma spiegati*
*Io mi immaginavo altro, ovviamente come ti avrà detto Lydia, mi affeziono molto alle persone, e forse avrei dovuto evitare di affezionarmi così tanto a te, perchè ora mi sarei immaginato una situazione di me e te a guardare un film sul divano di casa di Scott...con una coperta e i pop corn tra i capelli*

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