18. Sono tutti un po' strani

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Giada prese in mano la matita e cominciò a disegnare il viso di Bianca.
Anche se non ne parlava mai, l'amica le mancava tantissimo.

-Guarda che puoi anche avvicinarti, la carne di ghoul non mi piace, tranquillo-

Uta spalancò gli occhi sorpreso.
Nascondere agli altri la propria presenza era sempre stata una delle cose che gli riusciva meglio, si avvicinò un po' incerto e decise di sedersi accanto a lei.

-Cosa fai di bello?-

-Disegno la mia amica Bianca- sussurrò Giada con un che di infantile, sbattendo più volte gli occhi.

Passarono alcuni minuti in totale silenzio.

-Strano, di solito gli occhi sono la parte che mi vengono meglio- provò a rifarli più volte ma le venivano ugualmente storti e per nulla realistici.
Fece saettare lo sguardo dal foglio a Uta e viceversa.

-Uhm... bastardino- disse.

-Non è che...- il moro non le lasciò finire la frase, prese delicatamente il foglio e la matita e cominciò a disegnare.

-Oooi! Ogni tanto potresti anche rispondermi invece di fare tutto di testa tua!- la giovane girò la testa di lato, piuttosto indispettita dall'atteggiamento di Uta.

-Scusa- le diede un buffetto sulla fronte.

-Semplicemente penso che ti imbarazzerebbe molto dire o chiedere certe cose, cerco solo di non farti sentire a disagio-

-Che belle parole- ammise Giada con uno strano groppo alla gola.

-Se è così, grazie- pigolò poi.

Nessuno aveva mai dimostrato così tanta premura nei suoi confronti, si trovava in una situazione del tutto nuova, soprattutto perché la persona che aveva accanto era un ragazzo più grande di lei.
Il ghoul le regalò un sorriso gentile, prima di restituirle il disegno.
Sul viso di Bianca spiccavano due grandi occhi disegnati con un tratto talmente pulito e uno stile così realistico che lasciarono Giada sbalordita.

-Ha lo stesso sguardo tagliente-

-Uh? Vuoi dire che ho indovinato? Sai, da come ne hai parlato l'ho immaginato addirittura più tosta di te- ammise Uta.

-No, lei era... seria e matura, aveva un modo fare molto delicato e quando voleva conoscere qualcuno lo faceva a piccoli passi, senza correre. Non era brava quanto me nelle risse ma bastava una sua occhiataccia per ammutolirci tutti, aveva carisma da vendere!- posò l'album sul tavolino di legno e si portò le gambe al petto.

-Se vuoi ti rivelo un segreto- disse.

-Bianca mi manca tantissimo! E lo sai che era gelosissima dei suoi amici? Se sapesse che sono sola in camera con un ragazzo farebbe scoppiare una grandiiissima guerra!- Uta dedusse che la ragazza stava straparlando in uno stato di dormiveglia, vista la frequenza con cui continuava a chiudere gli occhi e sorridere beatamente per un nonnulla.

-Giada, guarda che se-

-Mi chiamo Ryo- sussurrò sorridente, Uta fece lo stesso.

-Sei molto più gentile di quanto non sembri, tu sei una di quelle che gli altri definirebbero una brava persona-

-Già, che tu ci creda o no da piccola ero la bambina più simpatica del mondo!- Giada non aveva per niente sonno, si era solo stancata di quella situazione e aveva deciso di esternare i propri sentimenti un passo alla volta.

-Se non vuoi chiamarmi Ryomoku puoi usare il mio vero nome, lo concedo solo a te- il ghoul si avvicinò a lei con la sedia.

-Posso sapere di più sul tuo passato? Quando il padre di Vittoria disse che tu...-

-Non ho una famiglia che mi vuole bene e non l'ho mai avuta- si aggrappò al braccio di Uta, il quale, piacevolmente sorpreso, le carezzò la testolina castana e verde.

-Mio padre se n'è andato di casa quando avevo cinque anni e mia madre, a poco a poco, ha cominciato a perdere interesse in me fino ad odiarmi, sapevo bene di ricordarle l'uomo che l'aveva abbandonata, quindi non gliene ho mai fatta una grandissima colpa-

-Che bambina era la Giada di quel tempo?- lei si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e guardò nostalgica il riflesso della luna nel mare.

-Fin troppo buona, ero quella bambina che dava la merenda a tutti, con il sorriso stampato perennemente in faccia e quando qualcuno mi offendeva la prendevo sempre sul ridere- scosse la testa come per rimproverarsi.

-Per fortuna ho incontrato Bianca, o sarei rimasta stupida per sempre- cominciò ad avvertire davvero una certa sonnolenza, dopo tutto quello che era successo anche lei aveva il diritto di sentirsi stanca.

-Aspettami qui- disse Uta, rientrò per prendere una coperta e la mise sulle spalle della ragazza.

-Comincia a fare freddo- lei lo guardò dritto negli occhi cremisi.

-Anche tu sei una persona gentile, non è vero U-chan?-

-U-chan?- ripeté divertito.

-Che c'è? Non posso chiamarti così? Sei cattivo- Giada fece finta di arrabbiarsi e gli tirò un leggero pugno sulla spalla

Sì, stava proprio delirando.

-Quando ero più giovane la quarta circoscrizione era invivibile credimi, persino Renji non aveva speranze contro di me-

-Lo so, ti ha anche preso in giro per via di quegli occhiali strambi- consapevole che la ragazza sapesse tutto su di lui annuì in silenzio, interrotto da una risatina della giovane.
Al diavolo i consigli di Itori, Giada avrebbe conquistato il ragazzo che le era sempre piaciuto a modo suo.

-Quando ti ho visto per la prima volta ho pensato subito "che strano tipo", eppure eri proprio uguale a me, vivevi in un mondo diverso dagli altri e seguivi fermamente le tue idee. D'altronde gli artisti sono tutti un po' strani, no?- doveva farcela, doveva riuscire a finire la frase.

-U-chan, mi dispiace per tutte le cose che ti ho fatto e ho detto, scusami davvero-

-Nessun problema, quel tuo caratterino mi piace da morire- ammise il moro con un sorriso furbo.

Giada fece un rumoroso sbadiglio.

-Sei proprio una brava... una brava persona- si avvicinò al viso di Uta e gli diede un bacio a fior di labbra, prima di addormentarsi tra le sue braccia.

-Che freddo quel piercing-

Il ragazzo era in trance.
Cos'era appena successo?

-Giada, cioè volevo dire, Ryo! Svegliati, capisco che tu possa essere arrabbiata per le mie prese in giro ma questo non era divertente-

Gli bastarono pochi secondi per capire che quello non era stato uno scherzo e accorgersi di essere davvero importante per lei.

-Ma vedi un po' tu, hai proprio dei gusti strani- disse tra sé e sé, sfiorandole la guancia.

Anche lui aveva un debole per Giada, fin dall'inizio si era sentito incredibilmente attratto da lei.
Adorava quei suoi grandi occhi dallo sguardo pungente, il viso corrucciato sempre in un'espressione arrabbiata, adorava i suoi difetti, il rossore sulle sue guance e si sentiva al settimo cielo quando, in sua presenza, la giovane sembrava trovarsi particolarmente a proprio agio.

Continuando a tenerla stretta tra le braccia, le scostò la frangia e le diede un bacio sulla fronte, decidendo che anche per lui era arrivato il momento di riposare.

-Tanto so che domani mi beccherò sicuramente un ceffone o qualcosa del genere-

Angolo autrice:
E poi arrivano le vacanze e tu non hai una mazza da fare, questa è la mia situazione attuale -3-
Ciancio alle bande! Che ve ne pare del nuovo capitolo? Vorrei fare una sorta di speciale quando finirà la storia, o forse più di uno OuO
Ryo

𝘓𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 | 𝘛𝘰𝘬𝘺𝘰 𝘨𝘩𝘰𝘶𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora