Capitolo 11

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Nico's pov

Sono sdraiato sul mio letto in infermeria e sto ripensando alla giornata appena trascorsa.

Per la prima volta sono stato veramente bene, almeno all'inizio. Sì, perché dopo quell'abbraccio non ho potuto fare a meno di pensare che fosse stato un errore dimostrare il mio affetto verso qualcuno così esplicitamente.

Lo so che può sembrare esagerato, ma per me legare con le persone è sempre stato difficile e, quelle poche con cui ci sono riuscite, hanno sofferto o mi hanno fatto soffrire. Basta pensare a Bianca, o a Percy.

Per quanto Will mi ispiri fiducia, non riesco a fidarmi di lui completamente. Chi mi dice che sia veramente così? Che sarà sempre così gentile? Ho paura, paura che anche lui porti gioia nella vita per poi andarsene lasciandomi immerso nel dolore.

Per questo oggi sono stato scontroso con lui, per la prima volta non so cosa fare. Nella mia vita ho sempre avuto un obbiettivo, qualcosa che mi indirizzava verso le scelte che compivo, ma questa volta non so neanche io cosa voglio.
La mia mente è divisa in due parti, una che vuole solo stringere Will, l'altra che vuole solo stargli lontano per soffrire il meno possibile.

Sono diviso in due, è solo per colpa di quel ragazzo dai capelli biondi. Che, comunque, da domani non rivedrò più.

Non posso credere di essere dispiaciuto per la fine di questi tre giorni in infermeria, ma è così. Mi mancherà vederlo ogni giorno, mi mancheranno i suoi dolci occhi azzurri, i suoi capelli color oro. Mi mancherà lui.

Non ho mai provato niente di simile per qualcuno, è diverso dal sentimento che provavo per Percy. Quello non mi ha mai fatto provare le mille sensazioni che provo ora, non risvegliava tutte le farfalle scheletro che si animano quando sono con Will.

Non so cosa mi stia succedendo. Non mi starò mica innamorando di quel ragazzo sempre sorridente?

No, non può essere. Io, il tenebroso figlio di Ade, innamorato del dolce figlio di Apollo? Non è possibile, semplicemente non lo è. Non posso essermi innamorato di nuovo, figuriamoci di qualcuno di così diverso da me.

Ma se invece fosse davvero così? Se quello che provo per Will fosse qualcosa di più di una semplice amicizia? Se...

Vengo distolto dai miei pensieri da un ragazzo con un ciuffo biondo che si sta avvicinando. Provo un moto di delusione quando mi accorgo che si tratta solo di Jason e non di un altro biondo di mia conoscenza.

-Ciao Jason. Cosa ci fai qui?

Sono curioso di sapere cosa lo abbia portato in infermeria a quest'ora della sera, sembra incredibilmente serio.

-Non hai niente da dirmi, Nico?
-Cosa? Non capisco di cosa parli.
-Niente, è solo che ho notato come ti sei comportato quando Will è caduto e mi stavo chiedendo se...
-Zitto Grace, non dirlo nemmeno per scherzo!
-Hai ragione, scusa. Come ti potrebbe piacere quella specie di mamma apprensiva, con quella abbronzatura che non sta né in cielo né in terra... Poi sorride sempre, in un modo così fastidioso che lo prenderesti a schiaffi e io ti giuro, un giorno di questi lo farò davvero.
-Tu non prenderai a schiaffi nessuno, okay? Soprattutto non quell'angelo, che, per la cronaca, quel sorriso rende solo più adorabile!

Mi rendo conto di quello che ho detto quando ormai è troppo tardi e mi tappo la bocca con le mani, come a voler evitare di dire altre cose imbarazzanti.

Cerco con lo sguardo quello di Jason e vi noto un lieve sorrisino.

-Tu! L'hai fatto apposta!
-Okay, hai ragione, ma ora ammettilo: ti piace Will Solace.
-No.
-Dai........ Tanto l'ho capito. È da dopo la guerra che non fai altro che parlare di lui con sguardo sognante.

Oh miei dei. Ho davvero parlato così tanto di Will? Okay, nel periodo prima che andassi in infermeria l'avevo nominato in qualche discorso, ma così... Non ci posso credere.

-Ok, mi arrendo. Sì, mi piace Will.

Mentre lo dico capisco quanto quelle parole siano vere. Distolgo lo sguardo da Jason, non sono mai stato così imbarazzato.

-Sì, io lo sapevo! La solangelo sta diventando realtà!
-La cosa?
-Niente, niente. Comunque... So che domani inizi a sistemare la tua cabina. Hai bisogno di aiuto?

Adesso è lui a essere imbarazzato, anche se, non avendo capito cosa ha detto, non ne capisco il motivo.

-Sì, grazie. Ho già molte idee e il lavoro sarà tanto, un po' di aiuto mi farà solo bene.
-Allora domani mattina vengo ad aiutarti, ma non ti aspettare che arrivi troppo presto. Era da settimane che non dormivo tranquillamente e ora intendo godermi la cosa, almeno finché dura.
-Ok, allora ti aspetto.
-Ora devo andare, tra poco c'è il coprifuoco. A domani Nico.
-A domani. E, Jason...? Grazie.

Si gira verso di me mentre si sta già allontanando dal letto e dalla sua bocca esce un semplice prego, un prego che mi intuire che ha capito quello che era nascosto in quel grazie.

Era un grazie per essermi stato sempre accanto, per non avermi mai giudicato, per essere sempre sé stesso con me e per non avermi mai trattato come se fossi un mostro. Un grazie per essere mio amico, per avermi fatto scoprire cos'è l'amicizia. Un grazie che riassume in sé mille cose, che spero lui abbia intuito almeno in parte.

Le luci dell'infermeria si spengono e io vengo accolto dall'oscurità. Mi sistemo sotto le coperte e chiudi gli occhi, lasciandomi avvolgere dal sonno e sprofondando lentamente nel mondo dei sogni.

IL MIO SPAZIO

Ciao, popolo di Wattpad!

Ecco il nuovo capitolo (sì, io ve lo dico perché voi non ve ne eravate accorti).
Grazie per le più di 500 visualizzazioni, sono felicissima!
Se vi piace la storia ricordate di cliccare sulla stellina e/o lasciare un commento, per dirmi cosa vi piace, cosa cambiereste...
Grazie ancora.
Ciao, ciao
Giorgia

E io rimango qui per te❤️ (solangelo)Where stories live. Discover now