Capitolo XLIV

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-Devo parlarti.-

Nash entró di fretta sfiorando la mia spalla e sbattendo forte la porta.

Mi spaventai. Pensavo fosse Cam.

-Che ci fai tu qui?- Chiesi sconvolta girandomi verso di lui con le braccia suoi fianchi.

-Ho visto Cam al centro commerciale prima.- Disse lui serio.

Si era già seduto sulla poltrona che avevo in camera. Stava con le gambe aperte, i gomiti poggiati su di esse e la schiena ricurva in avanti.

-E allora?- Chiesi io.

Doveva parlare. Immediatamente. Sarebbe presto tornato Cam.

-Non rimanere sconvolta per questa cosa...- Disse lui guardandomi fissa negli occhi.

-Dimmi.- Risposi io avvicinandomi.

-Lui...-

La porta della mia camera si aprí improvvisamente.

Mi girai.

Cam era sulla soglia e ci guardava confuso.

-Cameron.- Dissi.

Poi guardai Nash, che si coprí gli occhi con le mani.

-Che casino...- Lo sentii sussurrare.

-Perché lui è qui? Nella tua camera?- Mi chiese Cam entrando e avvicinandosi a noi con aria arrabbiata.

-Stavamo solo parlando Cam...- Dissi io seria.

Cameron si avvicinó a Nash e lui si alzó.

-Ti avevo detto di starle lontano.- Disse con una cattiveria che non avevo mai sentito nella sua voce.

-Cam...- Dissi io accanto a lui, tenendogli il braccio perché non si avvicinasse troppo a Nash.

Nash scosse la testa.

-Stai facendo il coglione, Cam. Dov'é finito il mio migliore amico?- Disse e, dopo avergli dato una leggera pacca con una mano sulla parte sinistra del petto, se ne andó.

Di che cosa stavano parlando? Non ci capivo più nulla.

Cam mi guardó e vidi il suo sguardo lontano.

-Mi ha detto tua mamma che eri con una ragazza...- Dissi poi.

-Anastasia.- Disse lui.

La solita ragazza...

-Sicuro che tra te e lei non c'è nulla?- Chiesi spudoratamente.

-No... figurati.- Disse lui avvicinandosi a me.

Mi accarezzó una guancia e subito mi sentii meglio.

Lui era mio. E basta.

Mi alzai un po' per arrivare all'altezza delle sue labbra e lo baciai dolcemente.

Tutte le preoccupazioni volarono via.

-Domani si parte. Ti conviene preparare la tua roba.- Disse Cam con la voce che aveva di solito, sembrava una persona diversa da pochi minuti prima.

-Va bene...- Dissi io e gli diedi un altro bacio per poi allontanarmi da lui.

Aprii una delle valigie con cui ero arrivata a LA e iniziai a riempirla di nuovo con le cose che avevo preparato in precedenza sul letto.

Mi arrivó un messaggio.

"Domani parliamo."

Era da Nash.

I Viners // Nash Grier & Cameron Dallas (#WATTYS2016)Where stories live. Discover now