Capitolo 17

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Pov. Niall

E' il giorno del diciottesimo compleanno di Cloe, della mia piccolina.
Sono le 8:00 del mattino e sto uscendo dal bar con una busta di cornetti, uno semplice come piace a lei e uno ripieno di cioccolata come piace a me, e sto andando a casa sua per portarle la colazione.
Salgo in macchina e poso la busta sul sedile del passeggero, allaccio la cintura e mi dirigo verso casa sua. Prima però mi fermo dal fioraio, lo avevo chiamato ieri pomeriggio per chiedergli se poteva prepararmi diciotto rose rosse per questa mattina.

Arrivato davanti casa sua suono al campanello sperando che venga ad aprirmi sua madre e non lei. Voglio farle una sorpresa e preferisco trovarla sotto le coperte che dorme.
Appena vedo sua madre aprire la porta le faccio subito segno di fare silenzio.

"E' già sveglia?" sussurrò per evitare che, nel caso fosse sveglia, possa sentirmi.

La donna scuote la testa, mi sorride facendomi entrare. Mi posa una mano dietro la schiena e mi incita ad andare sopra, in camera sua.
Salgo silenziosamente le scale, apro lentamente la porta della sua camera e la trovo stesa su letto in maniera buffa.
Repressi una risata e chiusi la porta alle mie spalle. Posai il mazzo di rose ai piedi del letto, insieme ai cornetti.
Era bellissima mentre dormiva.
Presi il telefono e le scattai una foto.

Feci il giro del letto e mi stesi accanto a lei mettendomi su un fianco. Le spostai i capelli dal viso e le accarezzai con tocco leggero la guancia.
Ha 18 anni, ha un corpo così fragile e piccolo.

Ritiro la mano quando la vedo aggrottare le sopracciglia, sorrido aspettando che si svegli, mentre prendo ad accarezzarle il braccio nudo.
Pian piano apre gli occhi, li richiude per qualche secondo, poi si volta verso di me e finalmente con uno scatto si sveglia del tutto.

"Niall"

Il modo in cui pronuncia il mio nome, con quella sua voce dolce e impastata dal sonno, mi fa impazzire.
Non le dico nulla ancora, allungo un braccio verso i suoi piedi e porto verso di me i fiori e la colazione. Prendo con una mano il mazzo di rose e torno a guardarla.

"Buon compleanno, amore" le sorrido porgendole le rose.

Si alza con il busto, imitandomi, e prende tra le sue mani le rose sorridendo. Le porta al viso annusandole.

"Grazie Niall, sono bellissime"

Mi abbracciò stringendomi forte.

"Sono anche diciotto, come la tua età. E c'è anche un bigliettino"

Sciolse l'abbraccio, la vidi contare le rose e mi venne da ridere per la sua tenerezza. Mi rivolse un altro sorriso prima di staccare il biglietto e aprirlo.

Le avevo scritto: Per la mia principessa di cui sono pazzamente innamorato. Tanti auguri piccina. Niall xx

Avrei voluto scriverle 'per la mia principessa che amo tanto' ma non volevo metterla in imbarazzo o in crisi. Lei ha ancora bisogno di tempo per questo, e glielo darò.

"Grazie Niall, è una cosa dolcissima quella che hai fatto per me"

Sorrisi lievemente imbarazzato, posò le rose accanto a lei e mi prese il viso tra le mani.
Quanto cazzo lo adoravo quando lo faceva.
Mi baciò, portai la mano sul suo viso facendola scivolare dal collo fin sopra la guancia. L'altra mano la misi dietro la sua nuca e l'avvicinai di più a me approfondendo il bacio.

"Niall"

Non la feci parlare, volevo baciarla ancora. Posò le mani sul mio petto allontanandomi.

Heartbreak || njh (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora