Capitolo diciassette

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Continuo a sorridergli e si allontana dal mio corpo, sedendosi sul letto. Sento fin da subito la mancanza del calore del suo corpo e mi volto verso di lui, sorprendendolo mentre mi guarda con un sorrisetto sulle labbra.

"Cosa c'è?" Gli chiedo, ferma sul mio posto, indecisa se avvicinarmi o uscire da quella stanza. Fa spallucce e batte la mano sul letto al suo fianco, facendomi intuire di sedermi lì.

Prendo un profondo sospiro e mi siedo al suo fianco; si avvicina con il viso all'incavo del mio collo e sospira, facendomi rabbrividire. Socchiudo gli occhi e lascia un bacio casto in un punto indefinito sotto l'orecchio, per poi attorcigliare le sue braccia tatuate intorno al mio busto e stringermi al suo petto.

Anche io avevo bisogno di questo.

-

Per tutta la serata non ha fatto altro che mandarmi occhiate fugaci seguite da un sorrisetto, che naturalmente ricambiavo, e il tutto sotto gli occhi di Liam. Credo che abbia intuito qualcosa, anche perché l'ho visto parlare con Zayn poco dopo che siamo usciti dalla sua camera; i passi erano i suoi.

Per il resto credo che è andato bene, non benissimo perché comunque devo ancora parlare con Harry e con Zayn stesso, soprattutto con Harry, credo. Ma oltre ciò, non posso negare che Zayn mi sia mancato molto: i suoi sguardi, le sue labbra, la sua presenza in genere, ecco. E sono cosi felice di averlo ritrovato dopo tanti anni, perché sì, dopo tutto ho ritrovato il mio migliore amico - anche se lui non sa chi sia io realmente.

A volte la cosa migliore è dire la verità, anche se fa male, ma è pur sempre la verità. Perché quella persona potrà anche perdonarti un giorno, nel momento in cui tu sia sincero, mentre se gli menti per una buona causa per te, non sarà una buona causa per quella persona.

***

"Com'è stato tornare a Bradford?" Mi chiede Jade, appoggiata col fianco alla fila di armadietti, aspettando che lasci i miei libri dentro.

Sbarro gli occhi e mi avvicino a lei, "Ssh!" Bisbiglio, guardandomi intorno, "Non urlare!"

La ragazza aggrotta le sopracciglia e mi guarda in uno stato tra il confuso e il divertito, "Perché mai?"

"Storia lunga." Rilascio un sospiro e lancio un'occhiata veloce alla mia amica mentre chiudo l'armadietto; nello stesso istante suona la campanella che segna l'inizio della prossima ora e sento un profondo e pesante respiro alla mia sinistra.

"Che succede?" La guardo divertita mentre mi volto verso di lei e insieme ci incamminiamo nel corridoio. "Ho due ore di recupero di matematica, perché non posso essere brava come te?" Si lamenta disperata e ridacchio, guadagnandomi un'occhiata omicida dalla mia amica.

"Non ridere." Assottiglia gli occhi, puntandomi il dito contro e continuo a ridere; "Tu invece cos'hai adesso?"

"Educazione fisica." Le sorrido tranquilla e lei scuote la testa, "Conoscendoti, non la farai." Ridacchio, confermando le sue teorie e ci salutiamo con un bacio sulla guancia, per poi dirigerci ognuna alla propria lezione.

Mi incammino verso la palestra e prendo subito posto sulla panca, mentre man mano arrivavano quelli della mia classe e quelli di un'altra.

E con mia grande sorpresa vedo spuntare Zayn dall'arco della porta con le mani in tasca.

Indossa un paio di jeans larghi strappati, camicia e felpa rossa enorme e capelli sempre in ordine.

Sorrido senza rendermene conto e noto il suo sguardo vagare per tutta la palestra, per poi posarsi sulla mia figura. Un sorrisetto dipinge le sue labbra e si avvicina lentamente verso di me.

Pledge || z.m ||Où les histoires vivent. Découvrez maintenant