Capitolo 25

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Tornare ad X-Factor era sempre un'emozione incredibile. Quel palco su cui i ragazzi si erano esibiti per mesi, esattamente cinque anni prima. Davanti ai giudici. Allo sguardo inquisitorio di Simon, che aveva visto del potenziale in quelle cinque voci e aveva deciso di diventare il loro produttore. Beh, aveva visto giusto e non poteva che esserne più orgoglioso.

Niall si trovava nel suo camerino e doveva ancora abbottonarsi la camicia. Aveva già i capelli perfettamente acconciati e Lauren, seduta su una poltroncina a poca distanza dal ragazzo, doveva trattenersi dal passare le dita in mezzo a quel ciuffo biondo.

"Comunque devi smetterla" commentò inclinando la testa per guardare meglio il fondoschiena di Niall.

"Di fare cosa?" chiese il biondo voltando la testa verso la ragazza, che non lo stava affatto guardando negli occhi. Seguì lo sguardo di lei, abbassandolo inevitabilmente su di sé, e quando capì cosa stava guardando si raddrizzò e sollevò gli occhi al cielo.

Lauren ridacchiò. "Di andare in giro con quegli occhiali" rispose indicando la montatura che Niall aveva sul viso.

"Perché?" chiese Niall innocentemente.

"Perché te lo dico io" affermò decisa la ragazza e il biondo sollevò le braccia con l'intento di toglierli.

"Fermo! Che fai?!" Lauren aveva quasi urlato e Niall aveva sobbalzato per lo spavento.

"Sei matta? Mi hai detto tu di toglierli".

Lauren a quel punto si alzò. "Non muovere un muscolo".

Niall fece come gli era stato ordinato ma dopo neanche un secondo disse: "Mi prude il naso" e lo storse.

La ragazza scoppiò a ridere. "Scemo" e gli passò una mano sul naso. "Meglio?".

Niall fece un ampio sorriso, abbassando le braccia ancora sospese in aria e annuì. "Bene" disse la ragazza, prima di avvicinare le mani al viso del biondo e afferrare gli occhiali. Lasciò il viso di Niall libero e guardò i suoi occhi dannatamente blu.

"Perfetto" sussurrò, chiudendo le aste degli occhiali e poggiandoli con una mano sul tavolo che avevano accanto.

"Non capisco perché non potevo toglierli da solo" disse il ragazzo, inclinando appena la testa.

Lauren poggiò una mano sul suo petto, proprio sulla parte in cui la camicia non era abbottonata e scese lentamente fino al suo ombelico per poi risalire ancora una volta.

"Perché volevo farlo io, no?" rispose lei, come se fosse la cosa più ovvia sulla terra.

"Le tue risposte mi fanno eccitare" disse Niall ironicamente, guardando le mani della ragazza, che adesso stavano allacciando i bottoni uno per volta.

"Lo so, sono molto esaurienti" disse, finendo l'opera e tornando a guardare Niall. "Ti bacerei adesso, ma sei già truccato".

Niall storse le labbra. "Non ho mica il rossetto. E poi puoi sempre sistemarlo tu" e fece un sorriso malizioso.

"Sei la mia condanna" disse Lauren, passando la mano dietro al suo collo e attirandolo a sé. "O la mia salvezza" sussurrò ad un soffio dalla sue labbra.

"E tu sei la mia vita".

Quelle parole fecero venire un brivido alla ragazza. Gli aveva attraversato tutta la spina dorsale facendola irrigidire. "No. Non dirlo" disse, senza avere il coraggio di allontanarsi.

Niall si era accorto perfettamente che quel commento aveva destabilizzato Lauren, l'aveva spaventata, ma non si lasciò intimorire. "E' vero, amore. Senza di te la mia vita non avrebbe più senso".

The Truth Behind Us (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora