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Pov Logan

Usciti dal ristorante, decido di portare Kendall al parco della città, senza dirgli niente. Penso che sia il posto più adatto e bello per confessargli i miei sentimenti.
Mi immagino già la scena: io che gli apro il mio cuore, e lui che mi dice che non prova la stessa cosa come ha fatto con Alessia, poi aggiunge che non possiamo più essere amici, e magari che lui odia i gay.
So che sembro molto pessimista, ma in realtà questo è il mio modo di sperare che accada il contrario...

Saliamo sulla mia auto entrambi in silenzio, e accendo subito la radio per distrarmi mentre guido. Non voglio pensare a Kendall. Il mio cervello corre troppo spesso alla sua immagine ultimamente.
Purtroppo, stanno trasmettendo una canzone d'amore, che non mi aiuta per niente, quindi chiedo bruscamente a Kendall di cambiare canale.
Lui lo fa quasi subito, ma rimane sorpreso del mio improvviso nervosismo.

Dopo 5 minuti arriviamo al parco.
«Dove siamo?» mi chiede Kendall confuso.
«Al parco della città. Non ci sei mai stato vero?» gli rispondo cercando di sembrare naturale.
«Ehm.. No, e non capisco perché mi hai portato qui» ora è nervoso.
«Lo scoprirai subito. Ora seguimi» gli dico.
Non replica e mi segue. Sono contento almeno del fatto che non si sia rifiutato di farlo.

Lo porto in un posto che ho scoperto da piccolo, quando venivo a giocare qui. Non è che l'ho proprio scoperto, diciamo che è un angolo del parco in cui non viene molta gente, nessuno dei miei amichetti era mai venuto fin qui. Ci venivo quando avevo voglia di stare da solo, quando da piccoli litigavamo io mi ritiravo qui.

È ancora come l'ho lasciato: non venivo qui da 10 anni, e mai avrei pensato di tornarci, tanto più per dichiararmi a Kendall. Potrebbe diventare il posto che odio di più.
C'è un'altalena arrugginita con due posti, è un luogo all'ombra grazie a due alberi che stanno proprio ai lati dei pali dell'altalena.
Per arrivarci, attraversiamo il parco giochi pieno di bambini che ci guardano.

«Bel posto, un po sperduto ma carino» dice Kendall appena arriviamo. Probabilmente stava pensando a voce alta.
«Già, venivo sempre qui da piccolo quando volevo stare solo» gli dico mentre tolgo un po di foglie da una tavoletta dell'altalena e mi ci siedo.
«Bello, anche io avevo un posto segreto simile da bambino» mi dice facendo la stessa cosa.
«Davvero?» gli chiedo, sorpreso da quanto siamo diversi ma uguali allo stesso tempo.
«Sì, anche se ora sospetto che non fosse così segreto. Era un piccolo capanno di legno nel mio giardino, dove mio padre teneva tutte le cose che gli ricordavano la mamma. Sai, lei se ne è andata dopo che sono nato io, diceva che voleva rimanere libera, senza un figlio tra i piedi» dice triste, cercando di non far salire le lacrime agli occhi.
«Oddio, mi dispiace» gli dico sinceramente, anche se non posso capirlo fino in fondo: sono sempre cresciuto pieno di attenzioni, in una famiglia felice.
«Tranquillo, ci ho fatto l'abitudine a non avere una madre. Penso che se conoscessi quella donna ora non potrei considerarla tale» è serio.
In questo momento vedo nei suoi occhi verdi tutto il dolore e le ferite, che però con il tempo si sono cicatrizzate, e ora ha la forza di andare avanti.
Pensando tutte queste cose, lo amo ancora di più, e decido che voglio avere anche io lo stesso coraggio, anche in un'azione molto più piccola.
«Ascoltami Kendall. C'è un motivo preciso per cui ti ho portato qui. Questo è un posto speciale per me, era la mia fortezza, dove nessuno poteva disturbarmi. Ti ho portato qui perché ho una cosa importante da dirti, e non voglio che nessuno ci disturbi» gli dico cercando di sembrare rilassato, ma il mio cuore ha cominciato a battere più forte.
«Dimmi Logan, lo sai che puoi dirmi tutto» mi risponde abbassando la voce, come se in questo momento dovessimo sapere solo noi cosa ci diciamo, nemmeno gli alberi devono sentire.
«È una cosa molto importante, ho paura della tua reazione» ammetto.
«Sai che non ti giudico, siamo amici e questo vuol dire che qualsiasi cosa mi dirai la accetterò, che mi piaccia o meno» dice guardandomi negli occhi, con una mano appoggiata sulla mia spalla.
«Grazie Kendall. È che, vedi... Io sono gay».

Pov Kendall

Quando Logan mi ha portato qui, nel suo posto segreto, ero molto curioso, ma anche nervoso. Non capivo il perché lo avesse fatto, ma in ogni caso mi fido di lui.
Abbiamo cominciato con le confessioni, fino a quando..
"Io sono gay".
Quelle parole mi risuonano in testa da quando le ha pronunciate, cioè qualche secondo fa.
Guarda a terra ed è arrossito, ma so che vuole una risposta.
"Questa è la tua occasione".
Anche il messaggio di Anna non vuole lasciare la mia mente.
Mi chiedo quante paure Logan abbia dovuto affrontare per dirmelo: "Ho paura della tua reazione" mi aveva detto.

In silenzio guardo i suoi capelli e il suo viso, e noto che sta piangendo. Lo trovo tenero.
Gli sollevo il mento con due dita e lo faccio voltare verso di me, poi sempre in silenzio gli asciugo le lacrime con il pollice dell'altra mano.
La sua espressione passa da triste a leggermente curiosa, poi chiude gli occhi.
Sto cercando di fargli capire che per me va benissimo, sarei felicissimo di saperlo se lui non si fosse messo a piangere.

«La vuoi sapere una cosa Logan?» comincio a dirgli.
«Se devi dirmi che ora non vuoi più essermi amico, basterà che tu non dica niente» mi risponde.
«No, niente del genere, anzi. Volevo dirti che questo annuncio mi ha sconvolto molto».
«Posso immaginarlo. Capirò la tua decisione» mi dice rassegnato.
«No Logan, non hai capito» gli tappo la bocca con la mano prima che possa dire qualcosa.
«Anche io sono gay» ammetto.

Mi guarda incredulo, sembra che stia per mettersi a piangere di nuovo, ma stavolta per il sollievo, poi si alza dall'altalena.
Io faccio la stessa cosa e d'impulso ci abbracciamo stretti.

Angolo autrice
Finalmente ragazzi.. Ma vi ci voleva tanto?
E vi siete detti solo una parte di quello che dovevate dirvi...
Mah..
*fa la parte della psicopatica che parla con i suoi personaggi*
A parte questo, spero che il capitolo vi piaccia
Anna_darkheart

My Escape || Kendall Schmidt - Logan Henderson (#Wattys2016)Where stories live. Discover now