Chapter 51

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Andai subito ad abbracciare Simone Anzani e Giannelli.

Sg: scusami ma devi raccontarmi un po' di cosucce

Sa: anche a me

M: ehi ci sono anche io

Io: Matteo ciao

Lo abbracciai. Nonostante tutto anche lui mi era mancato

Io: Massimo

M: Ludo ciao. Anche io voglio sapere. Cosa sono questi scoop? Filippo non ci ha detto niente.

Io: lo abbiamo tenuto segreto, anche se ormai è già da un po' di tempo che stiamo nuovamente insieme.

M: è successa l'ultima volta che fu siamo visti?

Io: si

Sa: ma io non so niente

Io: dopo vi racconterò, promesso.

Arrivò Filippo e ce ne andammo mano nella mano.

Io: non ho mai visto i tuoi compagni così sconvolti

F: non gli avevo detto niente, volevo fare loro una sorpresa, ma vedo che tu ci sei già riuscita nell'intento

Io: non potevo starti lontano, erano troppi giorni che non ci vedevamo

F: mi sei mancata

Io: anche tu. Quando partite per il Giappone?

F: penso dal 4-5 settembre, ci giochiamo la qualificazione alle olimpiadi

Io: siete un bel gruppo, so che ce la farete

F: abbiamo cambiato allenatore hai visto? Nuovi compagni di squadra, nuove vittorie e nuove sconfitte

Io: dovrai presentarmeli

F: ehi, ricordati che tu sei solo mia

Mi tirò a sé e mi baciò

Io: ti adoro

Andammo a mangiare qualcosa insieme e poi tornammo in hotel, alcuni ragazzi stavano giocando a briscola così ci unimmo a loro.

F: ragazzi, lei è Ludovica, la mia ragazza. Ludo loro sono Osmanj, Simone Buti e massarri. Gli altri li conosci già, penso

Io: anche io voglio giocare a briscola, dal momento che Filippo non sa i motti, gioco con Anzani

S: Filippo, preferisce me a te

F: taci che è meglio

Giocammo contro Osmanj e Ivan. Io e simo eravamo una squadra perfetta, ci intendevamo al volo e riuscivamo sempre a vincere, infatti non fu difficile batterli. Finita la partita i ragazzi dovettero andare ad allenamento, così decisi di mettere a posto la stanza di Filippo, e di fare un giro per la città. Tornai in hotel quando ormai era giunta la sera, entrai con tantissime borse ed i ragazzi mi scrutarono attentamente.

Io: cosa c'è? Non siete mai andati a fare shopping con una donna?

F: tesoro però non serviva svaligiare i negozi

Io: ma c'erano tantissime cose carine, non ho potuto farne a meno.

F: quindi le indosserai stasera?

Io: perché? Cosa c'è stasera?

Os: serata libera, domani non abbiamo allenamento

Io: cosa? Davvero? Allora ci si diverte. Vado a prepararmi

F: donne

Io: Filippo ti ho sentito

Mi preparai con calma, non vedevo l'ora di passare una serata rutti assieme come ai vecchi tempi. Mi era mancato tutto ciò, mi era mancato stare con lui, stare con la squadra. Quei mesi lontano da lui sono stati un incubo. Ho capito che senza Filippo non posso stare, ho capito che lui è vita per me, ho capito che lui è tutto.
La sera arrivò presto e decidemmo di andare in un pub per bere qualche cosa. Prima di entrare mi fermai fuori a fumare una sigaretta. Vedere il sorriso di Filippo mi faceva stare bene, se lui era felice, io ero felice. Ad un tratto alzai lo sguardo e lo vidi li, davanti a me, che mi fissava con sguardo dispiaciuto. Nei miei occhi invece c'era solo terrore, disperazione, voglia di fuggire, di scappare, di evadere.
Buttai il mozzicone della sigaretta a terra e lo calpestai, cercando di entrare nel pub il più velocemente possibile. Fabrizio mi prese per un polso e il suo tocco provocò in me sentimenti indescrivibili: paura, rabbia, frustrazione, il senso di essere stata violata, vergogna, terrore.
Cercai di liberarmi dalla presa ma lui non voleva lasciarmi andare

Io: vattene, mi fai schifo, non voglio avere più niente a che fare con te.

F: Ludo aspetta, mi dispiace averti ferito, davvero

Io: non ti credo. Tu mi hai mentito per tutto questo tempo ed io cretina non mi sono accorta di niente. Hai fatto un gesto orribile e non ti perdonerò mai per questo

F: no dai non dire così, non vado fiero per quello che ho fatto. In questo periodo ho avuto numerosi rimorsi, sensi di colpa, incubi ma ti prego non ce la faccio più a vivere così. Devi perdonarmi ti prego.

Io: ti rendi conto di cosa stai dicendo? Mi stai chiedendo di perdonarti dopo avermi violentata? Ma sei pazzo? Non ti perdonerei per niente al mondo. Mi hai fatto perdere la persona più importante della mia vita, ogni sera avevo gli incubi ed ogni volta che qualcuno mi toccava avevo paura di essere violata. Mi sono isolata da tutto e da tutti, non volevo avere più niente a che fare con nessuno e sai qual è la cosa peggiore? Che ero incinta. Hai capito bene?? Ho perso il bambino e penso che sia stata anche per colpa tua, per tutto lo stress che ho accumulato e per la paura di rivivere una situazione del genere.

Le lacrime ormai cadevano lungo il mio volto. Non volevo farmi vedere fragile, non davanti a lui, ma non ero riuscita a trattenere le mie emozioni, non ero riuscita a trattenermi dopo tutto quello che mi aveva fatto.
Una mano si posò sulla mia spalla, mi girai e vidi Filippo al mio fianco.

F: Fabrizio, amico, che bello vederti. Ora però puoi lasciare andarla andare, non credi?

Fabrizio mi lascio il braccio. Osservai Filippo, il suo volto era impassibile, non trasmetteva alcuna emozione e il suo sguardo era duro.

F: ehi Filippo, come stai?

F: tutto bene grazie, ora io e Ludo andiamo dentro, gli altri ci stanno aspettando. E mi raccomando, non toccarla mai più, MAI PIÙ.

F: aspetta Filippo, io e Ludovica stavamo parlando di un argomento importante

F: ho detto ciao Fabrizio, non farti più vedere.

Filippo si avvicinò a Fabrizio e lo prese per il colletto della maglia.

Fi: se non vuoi prenderle, mettiti a correre e velocemente, perché non ti perdonerò mai per quello che le hai fatto, ricordatelo.

Fabrizio ingoiò rumorosamente e poi se ne andò. Abbracciai Filippo, lui era il mio eroe.

Amore eternitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora