(4)The Newstart; nuova vita

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22 Dicembre, 01:06 PM;

Tenma non riusciva ancora a credere che tra circa un'ora il suo turno di lavoro sarebbe finito e lui non sarebbe potuto tornare a casa propria. Più ci rifletteva, più diventava un pensiero astruso e del quale non riusciva a capacitarsi e a comprendere il motivo (sebbene Kyousuke glielo avesse, a modo suo, illustrato bene)
Continuava a riflettere su questo ormai da troppo tempo, e la mente pesante e caotica gli aveva causato brutti scherzi durante il lavoro, in modo da farlo contribuire a rendere indimenticabile la sosta di alcuni clienti in quel fastfood (e, senza dubbio, non per motivi positivi). Tenma aveva sbagliato gli ordini, aveva portato cibo che non gli avevano richiesto e si era ridotto a inchini e scuse a non finire pur conscio che non ci fosse un vero e proprio metodo per rimediare alle sue azioni. Il tutto, tra l'altro, sotto lo sguardo severo della signora Mizuyaji - che, sì, era sempre gentile e disponibile, come lo poteva essere una nonna con il proprio nipote, ma che quando si trattava della reputazione del suo locale non ci metteva molto ad attivare la modalità "strega".
Era così che in breve tempo era stato cacciato in cucina, relegato davanti al lavello a pulire i piatti e i bicchieri sporchi. Tra l'altro c'era anche una lavastoviglie lì, quindi era più che evidente che quella fosse una semplice punizione o un modo per metterlo per un po' kappaò e far lavorare camerieri più capaci.
In quel momento Tenma, mentre guardava il vuoto con occhi piatti, si stava specializzando nella lucidatura di un bicchiere che aveva fra le mani e sfregava con la pezza da così tanto tempo che ben presto sarebbe volato in cielo trasformandosi in una stella brillante. Non vedeva l'ora che quella giornata finisse, in modo da poter sprofondare tra le braccia di Morfeo, e dimenticare almeno per un po' tutti gli avvenimenti negativi che stavano caratterizzando la sua vita.
« Tenma, non ci sei proprio con la testa oggi! » il castano sobbalzò sentendosi chiamare, il che provocò una reazione a catena che gli fece volare il bicchiere dalle mani, e che lo rese ridicolo nel cercare di prenderlo intrecciando le proprie braccia, per poi riuscire miracolosamente a salvarlo e ad evitarsi la millesima ramanzina.
Miyu lo sorprese mettendosi a ridacchiare, anziché a sgridarlo con occhio critico, e gli si affiancò per prendere a svolgere il suo medesimo lavoro. « Allora, si può sapere che succede? Sei davvero tanto, taaanto, pensieroso oggi. » disse la ragazza, immergendo le mani nell'acqua insaponata, per poi uscirle che stringevano saldamente un piatto.
Tenma sospirò. Non aveva alcuna voglia di raccontarle cosa c'era che non andava, e a questo si aggiungeva il paradossale e contrapposto sentimento di doversi sfogare con qualcuno.
« Ti ho già detto che ti ospiterò a casa mia volentieri in questi giorni, ma non mi hai spiegato il motivo. E che c'entri Kyousuke è palese, ma non riesco proprio a immaginare cosa sia successo... » disse la ragazza, inclinando le labbra verso il basso.
Matsukaze ripensò a quando era arrivato a lavoro e, prima ancora di andarsi a cambiare e mettersi la propria "divisa" (con tanto di cappellino ridicolo con le sigle del negozio) era andato da Miyu e dalla proprietaria per chiedere loro se lo avessero potuto ospitare per tre/quattro giorni o anche un po' di più. Le due avevano accettato, come aveva già previsto con Tsurugi la sera prima, ma Tenma più che sollevato si era sentito come se stesse abusando della loro disponibilità. A ciò si aggiungeva che, non dopo molto, le donne avevano assunto un cipiglio piuttosto confuso (in particolar modo Miyu, che sapeva che il castano conviveva con Kyousuke). Nonostante ciò erano rimasta zitte, e non avevano fatto domande che, in quella situazione, il ragazzo avrebbe definito scomode e disagevoli.
Ripensando a ciò, Tenma realizzò che doveva delle spiegazioni, almeno a Miyu, e che non poteva tacere come aveva fatto prima. Se la sua amica si stava dimostrando talmente altruista, lui la doveva almeno ricambiare con la sincerità dei motivi che giustificavano le sue azioni.
Una volta riscosso dai propri pensieri, e sollevato lo sguardo dalla spugna che stringeva in mano l'altra e che freneticamente stava strofinando sul piatto di prima - o era un altro piatto? -, Tenma si decise a parlare. « Okay, beh... È ovvio che tu sia confusa, anch'io lo sono. È una situazione abbastanza strana. » e dopo questa premessa le raccontò tutto, da quella che era l'idea iniziale di Tsurugi per facilitare le cose e di come invece si fosse ribaltata in tutt'altro modo su di lui una situazione simile.
« Oh... » se ne uscì così Miyu a fine racconto, probabilmente ancora intenta ad elaborare come reagire. « Oddio, Tenma-chan! Che cosa tristissima; proprio a Natale! » stava urlando melodrammatica, come suo solito fare. E Matsukaze non riusciva a comprendere se fosse una reazione naturale per lei, o si stesse sforzando di mostrarsi triste.
« Però dai... Due giorni non sono molti. E poi, beh, non dev'essere facile rivelare una cosa del genere al proprio fratello, no? Non ti preoccupare Tecchan, sono sicurissima che si risolverà presto tutto. Parola di Miyu!~ » disse, asciugandosi in fretta la mano con un tovagliolo per poi poggiarla all'altezza del cuore.
Tenma le sorrise, grato per le sue parole - che avevano contribuito particolarmente a fargli cambiare idea sulla situazione - e, in special modo, per il positivismo della ragazza che gli aveva infuso speranza.
« Penso che tu abbia ragione, Miyu-chan... Si sistemerà tutto. » Sì, Tenma non doveva avere poca fiducia in Kyousuke, quest'ultimo gli aveva ribadito che lo amava e non avrebbe perso ulteriore tempo a dirlo anche a Yuuichi. E poi era vero: non era facile riferire certe cose ai propri familiari, e forse delle volte sarebbe anche il caso di tacere per evitare danni irreparabili... Eppure dirlo così lo faceva sembrare come il rivelare di aver commesso un reato, e Tenma era più che certo di non aver fatto nulla di simile con Kyousuke. Sicuramente il suo ragazzo condivideva questo suo pensiero, per questo voleva affrontare la realtà, conscio che sarebbe potuto andare tutto a rotoli con la sua famiglia. E Kyousuke lo voleva fare per la loro felicità, aveva solo bisogno di un po' di tempo per trovare il coraggio, Tenma non gliene doveva fare una colpa.
Concretizzato questo, su di Matsukaze iniziarono a formicolare i sensi di colpa, con annesso il bramoso desiderio di vedere al più presto il proprio fidanzato per scusarsi con lui.
Il ragazzo prese consapevolezza anche di un altro lato negativo di quella faccenda: la reazione di Yuuichi. Tenma conosceva il fratello di Kyousuke, sebbene non gli parlasse da tempo aveva un ricordo preciso di lui, perché quando frequentava l'Inazuma andava spesso a fargli visita in ospedale, e da lì partivano lunghe e piacevoli chiacchierate. Yuuichi era un buon ascoltatore, era particolarmente gentile e comprensivo, e sorrideva nonostante tutto quello che aveva passato e che stava ancora trascorrendo. Lui e Tenma parlavano dei più svariati argomenti, dalle cose stupide e banali a dibattiti interessanti sui propri pensieri, anche se il principale argomento, in genere, era Kyousuke. Tenma non conservava nella memoria alcun ricordo negativo su Yuuichi, e ricordava che quando lui e il minore degli Tsurugi avevano preso ad allontanarsi dopo la vecchia "incomprensione" era stato proprio con il maggiore che il castano si era sfogato. Certo, senza entrare nei dettagli per non sconvolgerlo, ma facendogli capire quanto Kyousuke fosse importante per lui. E beh, Yuuichi sembrava sinceramente dispiaciuto che la loro amicizia stesse finendo con lo sbiadire. Fino a qui, volendo, raccontandogli della loro relazione non ci sarebbero state complicazioni eccessive e avrebbero potuto passare un natale felice tutti e tre assieme... Forse. Però non c'era nulla di certo, e l'idea che Yuuichi scoprendo dell'amore tra Tenma e Kyousuke potesse prenderla male non piaceva al castano, anche perché sapeva che il suo ragazzo ne sarebbe uscito distrutto.

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