Il passato ritorna

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Merlin fu scioccato da quella notizia
:-Sei sicuro, Gaius?-: chiese
:-Più che certo, gliel'ho controllato tre volte!-: esclamò il dottore
:-E adesso che si fa?-:
:-Non ne ho idea, Merlin-:
Passarono pochi minuti di silenzio tra i due
:-Potrebbe essere un incantesimo?-: chiese il maghetto
:-Non saltiamo a conclusioni avventate-: disse Gaius :-Prima cerchiamo di capire cosa succede scientificamente. Farò delle ricerche sugli "uomini con due cuori" e se non dovessi trovare nulla...Beh, useremo la magia. Ma fino a quel momento tu non fare niente-:
Merlin annuì
:-Adesso va da Arthur, potrebbe aver bisogno di te-:
Il servo stava per andare, ma si bloccò sulla soglia
:-Che significa che vede cose che sono successe vent'anni fa?-: chiese curioso
:-Vai Merlin!-: gridò il vecchio amico buttandolo fuori dal laboratorio e iniziando a indagare sullo strano caso.
Quella stessa notte il figlio del re fece un' incubo. Non come i soliti, però, più chiaro: era nel bosco nei pressi di Camelot, un bosco che conosceva bene perché ci andava a caccia nel tempo libero, ma stavolta non aveva i suoi usuali strumenti da cacciatore, anzi aveva il pigiama! Nel bosco lo attirò un rumore metallico, dolce, acuto, mai sentito prima che lo portò ad una strana costruzione ad altezza uomo, ma non umana, rettangolare, antica e futuristica, semplice e blu scuro che stava comparendo in quel momento. Appena l'oggetto sembrò aver acquisito una certa concretezza il ragazzo poté riconoscere una porta molto stretta e una scritta: cabina telefonica della polizia.
Incuriosito entrò nella "cabina" e vi trovò una strana scena: in una stanza sconosciuta del castello c'era sua madre stesa su un letto affiancata da Gaius e da altre tre persone, due uomini e una donna, che la aiutavano a partorire
:-Spingi Melody!-: urlava la donna :-So che è difficile, so che fa male ma spingi!-:
:-Non ce la faccio!-: urlò la partoriente per il dolore
:-Si che ce la fai, River!-: gridò uno dei due uomini, il più strano :-Hai affrontato viaggi nel tempo, Dalec, puoi riuscire a partorire un bambino! Lo fanno tutte!-:
La neo mamma lanciò un urlo
:-Andiamo, River Song, un ultimo sforzo!-: esclamò lo stesso uomo che aveva parlato precedentemente.
:-Melody, River Song? Mia madre si chiamava Egreen perché la chiamate così?-: urlò Arthur spaventato e confuso, ignorato dagli uomini inconsapevoli della sua presenza.
Gaius finalmente riuscì a tirare fuori una testa e poi l'intero corpo di un bambino, un bambino molto particolare, lo stesso bambino che aveva visto nello studio dello stesso dottore, un bambino che emanava luce. 
La mamma si rilassò stremata dalla naturale fatica che è il parto, ma non poteva gioirne per più di pochi secondi: in quel momento la porta fu sfondata da un essere metallico e piccolo di statura, ma micidiale che sputò da quello che sembrava un occhio blu un raggio dello stesso colore distruggendo la stanza. L'ultima cosa che il ragazzo sentì prima di svegliarsi bagnato dal sudore furono le grida dei presenti e una voce metallica sillabare "STERMINARE".
Arthur non ne poteva più: perché faceva quegli incubi? Cosa volevano dire? Qual era il loro messaggio?
Un suono metallico lo spaventò deconcentrandolo dai suoi pensieri, un rumore dolce e acuto che aveva già sentito nel suo sogno pochi secondi prima. Si alzò dal letto lestamente e seguì il suono: voleva vederci chiaro; giunse nell'ala destra del castello, in un corridoio poco illuminato, più stretto degli altri, antico, abbandonato a sè stesso, con appeso ad una parete un quadro raffigurante la deceduta moglie del re. Il rumore si fece più intenso in prossimità del quadro, che Il ragazzo staccò dal muro; quel ritratto copriva un buco da cui si intravedeva una porta di legno. Non ci volle molto a togliere i mattoni che componevano la parete e a scoprire la porta che lo condusse alla stessa stanza, un po più impolverata e distrutta, che aveva visto nel suo sogno.
Il principe stava per piangere, stava per impazzire, sentiva troppe emozioni una più forte dell'altra: stupore, paura, confusione, rabbia, malinconia.
Trattenendo le lacrime si diresse in fretta, quasi correndo al laboratorio di Gaius: doveva assolutamente parlare col vecchio dottore, doveva rispolverargli la memoria riguardo un evento particolare; lo trovò in piedi a studiare alcune carte.
:-Devo parlare con te!-: imperò Arthur spaventando il vecchio amico
:-Signore che succede?-: chiese Gaius preoccupato
Arthur si sedette su una sedia e costrinse il medico di corte a sedersi sulla sedia opposta dicendogli :-Qua le domande le faccio io. Tu devi solo rispondere-:
Passarono pochi minuti di silenzio dove i due si guardarono intensamente negli occhi uno con rassegnazione, l'altro con sospetto
:- Come sono nato?-: chiese il più giovane
:-Come, sua maestà?-: chiese lo scienziato
:-È una domanda semplice da capire! Come sono nato?-:
Gaius non disse niente
:-Rispondimi!-: urlò alzandosi di scatto il principe come punto da uno spillo
:-D'accordo, ti dirò tutto-: affermò l'uomo stancamente, alzandosi istintivamente e lentamente cercando di far calmare il ragazzo
:-Quando sei nato-: disse :- tua madre stava molto male, faceva molta fatica a spingere, a restare sveglia, a tirarti fuori, allora l'ho portata in una stanza nell'ala occidentale del palazzo. Partorì dopo molta sofferenza. In quel momento arrivò un mago che cercava di usare la sua magia per ucciderti, ma la regina lo ha impedito proteggendoti col suo corpo e regalandoti la sua vita; il mago fu preso e giustiziato per l'omicidio e la stanza dove tua madre partorì e morì venne murata, era portatrice di brutti ricordi-:
:-Stai mentendo-: affermò con convinzione e calma Arthur
Il vecchio finse di non capire, allora il giovane gli raccontò tutto quello che era successo quella sera e poi finì il suo discorso così:
:-Quella che mi hai detto tu è la versione ufficiale, ma dopo oggi so che questa è falsa. Voglio sapere la verità! Ho bisogno di sapere la verità! Ne va della mia sanità mentale-:
:-Capisco-: parlò Gaius con rassegnazione e dopo un minuto di silenzio rispose :- Questa storia inizia molto prima della tua nascita, quando la magia regnava sovrana a Camelot, il re era ancora molto giovane ed io ero agli inizi della mia carriera da scienziato e dottore. Pochi mesi dopo esser diventato re tuo padre nel bosco dove era solito cacciare incontrò una giovane donna molto bella e dal carattere pacato e particolare; si innamorò subito di lei e fece di tutto per conquistarla, ma la giovane non corrispondeva i suoi stessi sentimenti e così si affidò alla magia. Un mago amico della giovane gli fece un incantesimo per farlo apparire più piacevole agli occhi dell'amata e dopo due anni di fidanzamento i due si sposarono. Passò molto tempo e la regina non riusciva a dare un erede a Uter; se non sarebbe rimasta incinta il popolo avrebbe fatto una rivolta e gli aristocratici lo minacciavano di deporlo, avevano bisogno di avere una successione diretta, un bambino, un principe, un re figlio di re. Cosi tuo padre andò da una maga che gli diede una pozione per la fertilità, ma ad una condizione: doveva avere il bambino tra le sue mani o almeno esserne l'educatrice. Disperato il re accettò; dopo pochissimo tempo la regina rimase incinta, ma subito iniziarono i problemi: vomitava, aveva mal di testa, stava sempre a letto, mangiava tanto, ma era sempre magra, si sentiva debole e sempre stanca, ma i grandi problemi iniziarono al momento del parto: non riusciva a farti uscire da lei, così chiamammo il suo dottore e i suoi servi più fedeli che l'aiutarono. Il resto della storia la conosci-:

Chi era mia madre?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora