Tardis

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Dopo essersi preparati per bene i due si diressero verso la patria di Melody Pond, seguendo le indicazioni. Lì si aspettarono di vedere delle mura, case, persone, insomma tutto ciò che è proprio di una città e invece si trovarono davanti a una costruzione rettangolare, blu, già vista dal giovane principe: la cabina telefonica
:-Forse abbiamo sbagliato strada-: pensò ad alta voce il servitore confuso
:-No, è la strada giusta-: rispose sicuro Arthur avvicinandosi alla porta della cabina e bussando più e più volte.
Quando credette che nessuno gli avrebbe aperto tentò di aprire la porta ed entrare senza permesso, quando essa si spalancò mostrando la faccia buffa di un uomo coi capelli neri e arruffati, uno strano paio di occhiali di ferro gli contornava gli occhi scuri e vispi e aveva al collo un papillon rosso scuro che lo rendeva ancora più particolare
:-Che c'è?-: chiese sgarbatamente il padrone della cabina :-Chi siete? Sono un uomo impegnato, io!-:
:-Scusate il disturbo, signore-: disse Arthur gentilmente:-Stiamo cercando la città di Tardis, sapete dove esattamente si trova?-:
:-No, mi dispiace, non conosco nessuna città con questo nome. Addio!-: disse lo strano uomo cercando di sbattere la porta in faccia ai ragazzi, ma non ci riuscì perché essa fu bloccata dal piede del principe, che impedì la chiusura
:-Che volete ancora!-: esclamò il padrone della cabina togliendosi quegli stranissimi occhiali. Con quel gesto quello strano tipo si fece involontariamente riconoscere dal figlio del re: ricordava il suo viso nel sogno che aveva avuto la notte scorsa, era vicino a sua madre durante il parto, la chiamava River
:-Mi dovete scusare, signore-: disse Arthur:-Ma noi non ce ne andremo da qui fino a quando non avremo avuto informazioni riguardanti Tardis o River Song o Melody Pond!-:
:-River?-: chiese incuriosito quello :-Che volete da lei?-:
Arthur si presentò, gli raccontò cosa gli era successo in quegli ultimi giorni e cosa aveva trovato, allora quello lo tirò dentro la cabina.
Era incredibile! Quella struttura piccola e rettangolare all'interno era molto, molto più grande, piena di una forte luce che non proveniva dall'esterno e ovunque il ragazzo si girasse vedeva strani macchinari, articolati, complicati, alcuni pieni di tasti, altri senza, che facevano tanti rumori metallici disarmonici singolarmente, ma armonici presi tutti insieme.
:-Wow!-: esclamò Merlin entrando nella struttura e seguendo il padroncino
:-Si, è più grande all'interno-: disse quel tipo particolare rispondendo all'implicita curiosità dei due ragazzi, mentre armeggiava con un grande macchinario al centro della cabina che faceva tantissimo rumore
:-Ma cos'è tutto questo? Dove siamo?-: diede voce ai suoi pensieri il biondino
:-Interessante!-: disse quell'omino padrone della magica costruzione rettangolare ignorando gli ospiti
:-Che cosa è interessante?-: chiese Merlin attentissimo a tutto ciò che lo circondava. L'uomo si avvicinò ad Arthur, gli prese il polso e gli misurò il battito
:-Come sospettavo-: esclamò seriamente quel tipo particolare
:-Cosa sospettava?-: chiese il principe spaventato
:-Allora...come te lo spiego?-: disse il signore :-Partiamo dall'inizio: quando sono venuto qui la mia Macchina  del Tempo, è questa la funzione della cabina, ha rivelato due Signori del Tempo e questo mi è parso strano perché io sono l'ultimo, oltre a River, così ho pensato che la Macchina avesse un qualche mal funzionamento, ma controllando è tutto regolare. Non capivo dov'era il problema, poi siete arrivati voi due, tu mi hai raccontato la tua storia ed ora ho finalmente capito cosa succede: tu sei un Signore del Tempo, ragazzo mio, congratulazioni!-:
:-Che cos'è un Signore del Tempo?-: chiese Arthur confuso allontanandosi un poco da quello strano tipo
L'uomo fece un lungo sospiro
:-Prima di spiegarti cos'è un Signore  del Tempo devo premettere un concetto chiave: tutti credono che il tempo sia come una linea, sulla quale si succedono Passato, Presente e Futuro in una successione di  causa ed effetto, ma in realtà il Tempo è più simile a un vortice, a una molla che si dilata e che confonde Passato e Futuro, creando l'illusione del Presente e di un filo logico che collega gli eventi. In più immagina che nel vortice ci siamo infiniti cerchi che si intrecciano tra loro e che si confondono con il Vortice Temporale. Su questi cerchi e sull'allegorica molla ci sono degli eventi base che devono accadere in quel determinato momento e in quel determinato spazio; se non accadessero l'intero Vortice Temporale crollerebbe, creando una frattura. Questi eventi possono essere rappresentati con dei punti. In più immagina che questa molla si intersechi con altre mille creando una fitta, fittissima rete di vortici che creano e ordinano l'intero Universo e tutto ciò che esiste, che a sua volta è collegato ad altri universi paralleli e completamente opposti oppure lievemente simili. Il Signore del tempo non è altro che un essere alieno che è in grado di dilatare e contrarre il Vortice Temporale, grazie ad una Macchina del Tempo che in gergo viene chiamata Tardis, con cui può andare avanti e indietro nel tempo e in ogni dove nello spazio infinito. Egli impedisce che avvengano disordini o buchi nel tempo che potrebbero creare qualche piccolo problemino nel Tempo e nello Spazio o cancellare per sempre interi Universi-:
:-Non è possibile!-: esclamò Arthur :-Come potete dire che io sono un Signore del Tempo? È un assurdità! Non so viaggiare nel Tempo e non ho un coso, un Tardis! E poi come fate a dire, ad affermare con certezza una cosa del genere!-:
:-Perché io sono il Dottore-: disse lui con orgoglio e porgendo la mano al principe :-L'undicesimo per esattezza, e sono un Signore del Tempo, molto piacere di conoscervi Arthur Pendragon-:
:-Dottore Chi?-: chiese il Merlin, che fino a quel momento era rimasto in disparte e in silenzio. Il Signore del Tempo sorrise teneramente
:-Solo Dottore-: disse
:-Ancora non capisco,però-: disse il giovane principe confuso :-Come fate a dire che sono un Signore del Tempo? Mi avete solo toccato il polso!-:
Il Dottore gli prese la mano, la ficcò in una piccola cavità all'interno della grande macchina principale e poi armeggiò con qualche tasto e leva; subito dopo si sentì un suono debole, penetrante e regolare, che i ragazzi riconobbero quasi immediatamente
:-Sembrano due battiti-: affermò Arthur
:-Sono due battiti-: precisò il Dottore :-E ti faccio notare che solitamente due battiti significano due cuori-:
:-Continuo a non capire, Dottore-:
:-Una caratteristica dei Signori del Tempo è quella di avere a differenza degli uomini due cuori invece di uno e tu, caro mio, hai due cuori-:
:-Non è possibile!-: gridò il principe spaventato tirando fuori la mano dalla cavità :-State mentendo e state usando la vostra magia per farmi credere cose che non ci sono-:
:-No, Arthur, è la verità-: si intromise Merlin preoccupato :-Anche Gaius se n'è accorto, è solo che non te l'ha detto perché voleva essere estremamente sicuro-:
:-Perché me lo dici solo adesso?-: gridò il figlio del re
il servo non rispose tristemente
Passarono pochi minuti di silenzio nella cabina che fu interrotto dalla domanda del Dottore
:-In che mese sei nato, Arthur?-: chiese
:-A Giugno, perché?-: rispose il ragazzo sconvolto e confuso
Il Dottore iniziò a contare qualcosa silenziosamente sulla punta delle sue dita e poi abbassando qualche leva disse:-Dobbiamo fare qualche domanda a tua madre. Tenetevi forte, ragazzi!-:

Chi era mia madre?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora