Tre- Mantello verde

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Un centinaio di anni fa, tre donne regnavano sulla comunità dei vampiri. Ognuna di loro era meravigliosa e a suo modo speciale; insieme erano la donna che qualunque uomo avesse sognato.

Cordelia era il capo, la regina. Solida e stabile come una roccia, guida sicura per gli altri.

Maria era la calma, la comprensione. Conteneva in sè delicatezza e voglia di ascoltare.

Poi c'era Elena, la voluttuosa. Sempre in cerca di piacere, sensuale e impulsiva. Era la furia, il sentimento dirompente, l'energia. Nonostante molti pensassero che si potesse fare a meno di lei, senza di lei non c'era... vita. E i vampiri lo sapevano bene, loro che avevano tutto il tempo del mondo...!

La leggenda dice che Elena, però, si stancò. Si stancò di regnare, di essere un capo, di non poter prendere la sua strada da sola. Sapeva che molti la insultavano e la guardavano storto; sapeva di non poter essere una buona guida come Cordelia o una buona ascoltatrice come Maria. Oh, se voleva fuggire...!

Così se ne andò, e la comunità si disperse. Dei suoi amici vampiri che volevano fare la "bella vita" vennero con lei, mentre gli altri faticarono ad andare avanti. 

"Non c'è posto più squallido di un night club per i ritrovi vampireschi!" Luke mormorava a Chuck, che tirava su gli occhiali da sole rivelando un paio di occhi color nocciola.
"Ti odio. Non possiamo semplicemente farci una bevuta?"

Ma, sorprendentemente, ci riuscirono. Raggiunsero il posto giusto. Quello della leggenda. Era proprio come se lo aspettavano; stella rossa a cinque punte dentro un cerchio per terra, ragnatele in alto, puzza dovunque, tanto buio.
Gilbert si chiese se quel simbolo era dei satanisti e non dei vampiri; non ricevette risposta.
Luke si mise ad urlare di gioia; tanto nessuno li sentiva, sotto la pista del night club, nel bunker dei vampiri!
Chuck si mise a dire che Elena sarebbe dovuta vivere lì attorno. Oh, sì. Con i suoi capelli neri come l'ebano (come Biancaneve?) sarebbe comparsa e avrebbe preso il sangue di chi la chiamava...

E Chuck la chiamò, la voce rauca ma forte.

Elena!

E lui cadde a terra, il sangue sul collo e poi ovunque intorno a lui.

I suoi amici non fecero in tempo a precipitarsi fuori, presi dal panico, la figura che li inseguiva. Videro un diner lì accanto. Una ragazza che serviva, un po' di gente dentro. Gilbert indicò la porta a Luke, che correva davanti a lui. Luke riuscì ad entrare, ma Gilbert no.

Il mantello verde di Luke lo seguì mentre si voltò indietro. Sul viso di Elena, pallido e senza tempo, risplendevano due occhi di un rosso brillante. 

Gilbert urlò. Non usciva voce dalla sua bocca. Luke urlò nel vedere gli occhi rossi di Gilbert diventare spalancati, vitrei. Nel diner salì il panico, la gente che cercava di uscire, Elena che li acciuffava tutti e beveva, beveva il loro sangue, uno dopo l'altro... Margaret corse fuori.

Il suo corpo cadde addosso a Gilbert, come in un abbraccio.


C'era silenzio ora dal diner. Qualche macchina suonava il clacson in autostrada. Luke stava chiuso in un'armadio con una ragazza dai capelli tinti di un rosso vivo e le scarpette da ballerina.
"Siamo salvi?" Luke mormorò, guardando in basso.

"Sì" Natalia mormorò. E gli occhi le brillarono di rosso.

Uno, due, treDonde viven las historias. Descúbrelo ahora