•Capitolo 13: sto forse cominciando a vivere?•

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Senza dirci una parola io e Olivier torniamo all'Accademia.

Lui é sconvolto quanto me.
Insomma io, il ribelle, non ho mai amato veramente una ragazza, mi piace giocare con i loro sentimenti, dovrei essere un ragazzo stronzo e manipolatore... Perché invece con Roxy non sono cosi? Perché divento improvvisamente così docile?
É davvero così diversa dalle altre da cambiarmi?

Entriamo nel dormitorio e ci dirigiamo svelti verso la mia camera.
Vedo il signor Butler uscire dal suo gabbiotto e lo sento anche parlare ma non ascolto neanche una sua parola e filo in camera mia.
Sento che Olivier é stato fermato dall'uomo che gli domanda se io stessi male dato che non ho reagito come mio solito alla sua provocazione.
Olivier gli risponde dicendo semplicemente che sono confuso senza specificare su cosa e mi raggiunge chiudendo la porta alle sue spalle.

Mi fissa e io lo guardo come se avessi fatto qualcosa di sbagliato e che chiedessi aiuto per rimediare; lui invece mi guarda come se dubitasse che io sia il suo migliore amico, il Simeon di sempre.
Anche io comincio a dubitare di me stesso.

-Ma che ti é preso? Dici sul serio??-

-SI OLIVIER, DICO SUL SERIO, SONO FOTTUTAMENTE SERIO!- comincio a gridare mentre prendo un cuscino e lo picchio sulla sua spalla -MI SONO INNAMORATO E NON SO CHE COSA FARE!!!-

Non ho mai amato veramente e in questo caso non so proprio come comportarmi.
Poco fa alla biblioteca é successa una cosa impensabile per uno come me: ero in imbarazzo e balbettavo.
I suoi occhi su di me mi mozzavano il fiato in gola, mi perdevo nella sua bellezza.

Mi butto sul divano a peso morto e mi strofino forte i capelli per riprendermi.

-Amico... Chi é?- mi domanda serio.

Mi prendo un po di tempo prima di guardarlo e rispondergli -Come?-

-Chi é la ragazza che ti ha cambiato cosi tanto? Non penso sia una dell'Accademia.-

-In effetti non lo é.- rispondo confermando la sua ipotesi e riabbassando la testa.

Lui si siede affianco a me sul divano e comincia a bombardarmi di domande su chi fosse.

-Dimmi, é di paese?- annuisco -E l'abbiamo già incontrata prima d ora?- annuisco ancora.

Olivier comincia a pensare ma a quanto pare senza trovare risposta.

-Mi arrendo, su dimmi chi é.-

Normalmente mi verrebbe da sfotterlo per essersi arreso così presto ma non lo faccio, ciò dimostra quanto sono sorpreso di tutta questa cosa.

-Ti ricordi la cameriera della pizzeria dove siamo andati la sera della festa?-

-Quella bionda che per poco si scannava con Josh?- chiede con un tono perlopiù pregante che si stia sbagliando.

-Nooo... L'altra!-

-Quella mora con i pattini che stava nel mirino di Orlando?-

-Esatto.-

-Ma ... Non l'hai neanche conosciuta.-

-Invece si. Quando sono scappato l'ho incontrata e abbiamo parlato un po... E ieri sera siamo usciti insieme.-

-U-una normale uscita? Non tipo al bar a rimochiarvi a vicenda come con le altre?-

-Olivier, tutte le altre ragazze dimenticatele, Roxy é diversa.-

-Diversa in che senso? Spiegati.-

-É una ragazza dolce, simpatica, tranquilla, un po timida...- mi ferma prima che potessi fare un intero elenco di aggettivi.

-Insomma il contrario delle altre.-

-Si, é proprio l'esatto opposto. Non é una ragazza che si fa mettere i piedi in testa e non é neanche una montata... - fisso il vuoto immaginandomela -É una semplice ragazza.- dico con ammirazione.

Olivier non sa veramente cosa dire, é sconvolto di un tale cambiamento: il ribelle che perde la testa per una semplice ragazza.
Secondo me fatica a crederci ma non può che farlo.

Ogni volta che penso a lei sento dentro di me un grande calore, sento la voglia di stringerla a me, di sentirla mia.
Ogni volta che sto con lei non sono il solito stronzo che non vede l'ora di portarsela a letto per poi scaricarla, sono solo un ragazzo che vuole conquistare il suo cuore.
Si, conquistare il suo cuore é il mio obiettivo e per farlo non userò la forza, non ho neanche intenzione di usarla.

-Simeon, i-io... - mi mette una mano sulla spalla -Sono contento che tu sia riuscito ad amare.-

-C-Cosa?!- sinceramente mi aspettavo che impazzisse e che andasse a dire a tutti che il ribelle é stato "abbattuto".

-Simeon, ti conosco, tu non aspettavi che questo!-

Wow, l'ha capito lui e non io? Solo adesso che mi ci fa pensare me ne accorgo.
Non mi facevo tante ragazze perché sono un puttaniere, cercavo solo la mia metà, una ragazza che colmasse il mio vuoto interiore, che mi desse l'amore che non ho mai avuto.
Il mio vuoto non é ancora del tutto scomparso perché Roxy non é ancora mia e non so se lo sarà mai.
Non voglio perdere l'unica ragazza che mi ha fatto amare quindi ci andrò cauto, aspetterò che lei si fidi di me.

Abbasso lo sguardo pensando ancora a lei, a come mi manca anche se l ho vista poco fa.

-Simeon...-

Alzo lo sguardo e incrocio quello del mio migliore amico, l'unico che mi capisce veramente.
Mi sorride, mi sorride rassicurante, mi dice che va tutto bene, che quello che mi sta succedendo non é niente di sbagliato.

E mi ricordo una cosa che lui stesso mi aveva detto quando si era fidanzato con Iris.
Mi aveva detto che si comincia a vivere solo quando si ama, ma si ama davvero.
Io avevo trovato questa sua idea una cazzata ma adesso mi rendo conto di come le sue parole abbiano un senso.

Sto forse cominciando a vivere veramente?

||ngolo utrice||

Maratona di capitoli.
Nelle bozze ho un bel po di capitoli pronti.
Ho molta ispirazione per questa storia.
Appena i traguardi arrivano pubblico ;)

Stelle non saprei ma almeno una decina di commenti li voglio...non tutti della stessa persona...non fate i furbi!

|| Opposites Attract ||Where stories live. Discover now