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Mi risveglio. Mi accorgo subito di essere nella stanza di Stiles e di essere coricata nel suo letto. Lo cerco con gli occhi, poi lo vedo seduto su una poltrona, con la coperta a terra. Mancano tre ore all'inizio della scuola e prima di quel momento, vorrei essere a casa, per darmi almeno una rinfrescata. Mi alzo e nella mia mente, riaffiora l'immagine del cadavere. Mi vengono i brividi, ma non lo dirò alla polizia. Per adesso. Per lui.
Vedo una scatola di riso sulla scrivania, così ci guardo dentro e vedo la mia batteria. La rimetto dentro il cellulare e prego che funzioni. Schiaccio il pulsante e... si! Si è acceso. Vado verso Stiles, gli rimetto la coperta addosso e poi esco dalla camera. Scendo le scale e mi ritrovo al piano di sotto. Sto per aprire la porta di casa, quando sento una voce.
"E tu saresti?" Credo sia il padre di Stiles, ma non so come rispondergli, che mi invento?
"Sono una compagna di scuola di Stiles e..." perchè alle cinque del mattino eri in camera sua Ariana?
"Ah, capito, non mi intrometto."
"No, ha frainteso, siamo solo amici, non c'è niente tra di noi, anzi lo conosco a malapena." Così complico le cose!
"Va bene... e come ti chiami?"
"Ariana."
"Bel nome, oh beh non farò il padre curioso, perciò vai pure."
"Va bene, grazie."
Faccio in fretta ad andare, mentre dentro di mi sto trattenendo un sorriso. Esco dalla casa e mi chiudo la porta alle spalle. Chissà ora cosa penserà suo padre di me.
Scendo dei piccoli scalini e mi ritrovo in giardino. E ora che faccio? Potrei fare autostop se passassero macchine. Cammino un po' più avanti per non farmi vedere dalla famiglia Stilinski, mentre scelgo chi mi potrebbe portare a casa.
Vorrei che nella macchina ci fosse almeno una femmina, così farei preoccupare di meno mio padre e saprei raccontare una bugia carina. Aspetto un po'. Passano dieci minuti e ancora nessuna donna in una Ferrari. Ma, eccone passare una. Anche se non è un' auto da corsa, va bene lo stesso. Faccio il segno dell'autostop e spero che si fermi.
Frena di colpo.
"Ciao ti serve un passaggio?"
Mi chiede la ragazza.
"Sì grazie." Entro dentro la sua auto.
"Mi chiamo Allison." Si presenta lei.
"Io Ariana." Ricambio.
"Allora dove ti devo portare?" Mi chiede.
Io le dò le indicazioni e iniziamo un po' a parlare, lei del suo ragazzo, Scott, mi pare, e poi della sua migliore amica Lydia e del ragazzo che è innamorato di lei, Stiles.
"Aspetta conosci Stiles?" Le chiedo incuriosita.
"Sì andiamo nella stessa scuola, perchè lo conosci anche tu?"
"Si una cosa simile."

Ci fermiamo.
"Arrivate." Afferma Allison.
"Grazie mille!" Esclamo. Ci salutiamo e io rientro a casa.
"Ciao papà, scusa se non sono tornata ieri, ero a casa di una mia amica." Urlo frettolosamente prima che lui possa dire qualcosa.
"Papà?" La casa sembra vuota.
Vado in cucina, poi in camera sua ed infine in salotto. Trovo un bigliettino.
-Ari, sta notte non ci sarò, scusami.-
Beh meno male, non dovrò dirgli bugie, però non capisco perchè deve fare tutti questi straordinari. Siamo benestanti, mica poveri.
Va beh, vado a lavarmi, mi trucco e mi preparo, infine esco di casa.
E ora come ci vado a scuola? Mi ricordo la strada, ma mi servirebbe almeno un auto o...
La moto di mio padre!
È in garage e io so usarla, diciamo.
Corro verso il garage, prendo le chiavi nascoste e salgo sulla moto. È un Agusta. Sembra bella, comunque devo solo fare pochi kilometri, ce la posso fare. Metto in moto e cerco di ricordarmi le lezioni guida che avevo fatto di nascosto da mio padre, per prendermi una moto tutta mia.
Okay... vado.

Dopo circa due kilometri, la velocità aumenta ed è davvero fighissima. Freno alcune volte, ma non sapevo fosse così bello andare così veloci. Chissà perchè mio papà non me la faceva usare, è perfetta.
Dopo altri kilometri, vedo la scuola in lontananza. Localizzo un posteggio e vado verso quella direzione. Freno perfettamente in tempo. Mi sembra di essere in un film d'azione. Ora in teoria dovrei togliermi il casco e girare la testa per sciogliermi i capelli. Bah proviamo. Scendo dalla moto, la posteggio bene e infine mi tolgo il casco. Spero di aver fatto una bella figura.
Sorrido orgogliosa di me stessa, poi mi guardo intorno.
TUTTA la scuola mi guarda. Alcuni solo la mia moto, altri solo me. Faccio spalluccie, mica sarà il modello più bello tra tutte le moto. Appena lo dico, un ragazzino con la bici si posteggia vicino a me.
"Bella moto." Commenta.
"Grazie." Rispondo.
Lui se ne va e io prendo lo zaino ed entro a scuola.
Ripenso all'emozione che mi ha dato usare la moto. Meravigliosa.
Ho il sorriso stampato in faccia, quando a pochi passi da me, vedo Stiles. Vado a dirgli qualcosa? Anzi no, troppo imbarazzante, me ne vado. Faccio passi svelti dritta dal mio armadietto. Se si gira, sono spacciata.
"Ariana!" Sento gridare.
Oh no. Corri! Corro? Ma che cavolo mi prende. Non la conosco nemmeno la scuola.

Dopo circa qualche minuto, decido di semettere di correre e parlargli come una persona normale. Prendo un attimo fiato e mi giro, ma non c'è nessuno dietro di me.
Mi guardo intorno. Ma che posto è?
Potrei anche tornare indietro, ma prima voglio scoprire dove mi trovo.
Vedo che ci sono varie porte.
Provo ad aprirne una...
"Hei, che vuoi fare?"
Dice qualcuno. Mi spavento e tiro un urlo. Sento che ride. Mi volto e vedo di nuovo lui.
Jackson.

"Non farlo mai più!" Gli urlo contro, dandogli una piccola spinta.
"Sei tu che stavi per entrare nello spogliatoio dei maschi."
Mi dice aprendomi la porta.
"Io non..." mi giro verso la stanza e ci sono davvero dei ragazzi che si stanno cambiando. "Non lo sapevo, mi sono trovata qui per caso, non volevo far niente."
Lui prova ad aprir la bocca. Ma io lo interrompo.
"Aspetta ma a te cosa te ne frega..."
Suona la campanella. "Ho lezione di Scienze!" Dico, ignorandolo completamente.
"Hai finito di fare la bambina sperduta? Devo andare a cambiarmi se non mi vuoi far perdere altro tempo."
"Guarda che sei tu che hai iniziato a parlarmi. E non chiamarmi bambina!"
"Stavi entrando nello spogliatoio dei maschi. Forse non avrei dovuto fermarti."
Mi dice avvicinandosi con la sua solita prepotenza. Mi manca un battito. Come può un ragazzo tanto bello quanto arrogante essere così attraente?
"Ora devo andare." Gli dico. Imbarazzatissima mi giro e con  passo veloce me ne vado.
"Allora ci rivedremo." Mi dice.
"Si-si." Gli rispondo senza girarmi, sto divenatando rossa, lo sento.
"Allora usciamo insieme?"
"Si-si." Continuo a rispondergli.
Oddio.
Mi ha chiesto di uscire con lui?
E io ho detto di si?
Non posso girarmi e annulare tutto, non con questa faccia.
Ommioddio ma che ho combinato?


Teen Wolf (Another Story- Ariana Grande)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora