Prologo

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Non sapeva perché si trovasse lí... No, aspettate lo sapeva, eccome.
Lo avevano pagato per uccidere quel ragazzino dai capelli rossi, lo aveva pagato proprio il padre per toglierlo di mezzo cosí che non intralciasse piú i suoi piani.
«Ehhhh, Ronan, Ronan. Non sai quando è ora di smettere di fare l'eroe. Io non posso morire e tu dai segni di cedimento, perché, mi chiedo, perché!» Ridacchiò la marionetta sicaria «Perché TU fai tutto questo?» Controbatte il ragazzo «Tu non c'entri nulla, eppure sei qui e continui a cercare di dilaniare il mio corpo con quel coltellaccio.»
A quelle parole la marionetta si lanciò verso Ronan con il coltello che luccicava alla luce della luna argentata che entrava dalla finestra dell'edificio, riuscì a non farsi sbudellare il ventre ma lo tagliò al braccio.
Il sangue sgorgava dalla ferita formando un fiumiciattolo purpureo tra le dita di Ronan che si premeva la ferita per perdere meno sangue. "Merda, il taglio è abbastanza profondo" si preoccupò Ronan.
«Vuoi sapere perché faccio tutto questo, ebbene se ardi dal desiderio di saperlo te lo dirò; è una storia di amore, sangue e vendetta.» Fece una breve pausa drammatica «È per la mia preoccupazione per la gente come te che ho perso di vista le cose importanti, se non avessi aiutato quella donna io ora... argh... ora sarei ancora con lei.» Si interruppe mettendosi le mani tra i capelli impomatati e strappandoseli a grandi ciocche.
«Lei chi?» Chiese Ronan con voce leggera «Mia moglie, tu vuoi davvero sentire la dolorosa storia che mi perseguita?»
«Certo, se io ti potrò aiutare lo farò»
La marionetta si conficcò il coltello nella gamba destra, si sedette ed iniziò a raccontare la sua storia.

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