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«Che giorno sarebbe oggi?» Chiesi con un'aria di paura che tremava tra le mie parole, era una domanda a cui avrei dovuto dare una risposta da solo, se solo mi fossi ricordato che giorno fosse.
«Oggi, é il nostro anniversario di matrimonio.»
In quel preciso istante volevo sparire, morire o prendere autocombustione.
Avevo totalmente dimenticato l'anniversario di matrimonio con la persona più bella della mia vita, ero un verme e tentai di scusarmi ma lei aveva ragione.
«Com'è possibile che ti dimentichi di una cosa del genere?» singhiozzò «Per te conta di più il lavoro che me?»
«Ma no tesoro è solo che... è solo che sono sommerso dalle cartacce.» L'abbracciai per dimostrarle che mi pentivo delle mie dimenticanze, cercò di respingermi ma alla fine accettò di farsi stringere dalle mie braccia; dai suoi occhi scendevano calde e morbide lacrime che erano, paradossalmente, dolci e salate.
«Amore.»
Nessuna risposta.
Le porsi un fazzoletto per soffiarsi il naso.
«Sai che ti dico, 'fanculo il lavoro, oggi sarà un giorno solo per me e te.»
Quelle parole furono come un raggio di sole che colpì il suo volto e lo fece risplendere «Davvero? Rinunci per un giorno al lavoro... per me?»
«Sei mia moglie, come potrei mettere il lavoro prima di te.» Dissi accarezzandole il volto «Ti porterò a quel ristorante che ti piace tanto.»
Allungò le sue vellutate labbra verso le mie e mi diede un delicato bacio che aveva il sapore di un ricordo.
«Grazie, sai sempre come farti perdonare.»

The PuppetWhere stories live. Discover now