Capitolo 21

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Impasse

Capitolo 21

Beatrice corse a casa piangendo, appena si chiuse nella sua camera tirò fuori il cellulare dalla borsa e chiamò Eleonora. Dovette rifare il numero tre volte perchè le sue mani tremanti continuavano a farle sbagliare numero.

"Pronto?"Chiese una voce assonnata dall'altra parte del telefono.

"E-Ele...Ti ho svegliata?"Mormorò Beatrice con la voce rotta dai singhiozzi.

"Bea!? Stai piangendo? Cosa è successo?"Urlò Eleonora dall'altra parte del telefono.

"P-Puoi venire qui?"

"Arrivo subito. Dove sei?"

"A casa."

Eleonora staccò.

Dopo cinque minuti esatti Eleonora suonò trafelata al campanello, Beatrice aprì la porta e si fiondò tra le braccia della migliore amica che la strinse forte a sè.

-Bea cosa è successo?-Le chiese Eleonora una volta che si furono sedute sul divano.

Beatrice singhiozzò.-Saul.-

-Saul? Cos'ha fatto quello stronzo?!-

-Lui si è messo con me solo per una scommessa. Ieri abbiamo fatto sesso e-e...-Non rispose Beatrice per poi piangere ancora più forte.

Eleonora raggelò.-Bea...-Mormorò dispiaciuta.

-M-Mi è arrivato un messaggio in cui mi spiegavano tutto...E Saul non ha negato.-Scoppiò Beatrice, nascondendo il viso tra le braccia.

Eleonora la strinse forte, reprimendo un conato di vomito al solo pensare al gesto fatto da Saul. Beatrice si era messa nei guai per lui, come aveva potuto essere così cattivo?

-Da quando i ragazzi sono diventati u-un problema Ele? Prima non me ne importava nulla...-

-Quel giorno in cui i baci con la lingua hanno smesso di farti schifo. Quello in cui hai comprato un vestito nuovo solo per sembrare più carina agli occhi di Saul. Il giorno in cui ti sei presa una cotta per lui. Quello, è il giorno in cui i maschi sono diventati un problema.-Rispose Eleonora accarezzandole la testa mentre Beatrice piano piano calmava i singhiozzi rimanendo svuotata di qualsiasi emozione.

-Te la senti di andare domani a scuola?-Chiese Eleonora, alzandosi e andando a prendere razioni industriali di gelato al congelatore.

-No...Ma non voglio dargli questa soddisfazione. Andrò e gli dimosterò che non mi ha scalfita quello che mi ha fatto.-Rispose Beatrice con una luce vendicativa negli occhi.

-Bea, non per smontarti...Ma appena lo vedrai scoppierai in lacrime.-

Beatrice incrociò le braccia al petto offesa.-Non è affatto vero.-Mormorò asciugandosi le lacrime.-Te lo dimostrerò.-

***

Il giorno dopo Beatrice ed Eleonora andarono insieme a scuola come al solito.

-Bea! Ehi Bea!-Salutò Federico da lontano sorridendo avvicinandosi. Appena fu abbastanza vicino Beatrice gli tirò uno schiaffo in piena faccia.

-Ma cosa!? Sei impazzita per caso?!-Chiese Fede sconcertato stringendosi la guancia con la mano.

Beatrice lo raggelò con lo sguardo.-Mi fai schifo.-Mormorò, per poi andarsene accompagnata da Eleonora che sorrideva soddisfatta della forza che stava dimostrando l'amica.

Dentro scuola notarono Saul discutere animatamente con Lucrezia che rispondeva altrettanto animatamente, ma con un ghigno in faccia.

-Te la sei cercata.-Sentirono di sfuggita mentre passarono.

Mentre Beatrice e Eleonora camminavano con i libri al petto e sguardo fiero verso la loro aula, Saul si accorse che c'era Beatrice dal profumo inconfondibile che emanava al suo passaggio.

-Bea!-La chiamò cercando di superare la massa di gente per raggiungerla.

Beatrice si girò e lo guardò con disprezzo.-Non mi rivolgere la parola.-

-Bea ma almeno lasciami spiegare! Quello che c'era...-Si bloccò.-Quello che c'è tra di noi non era una bugia!-Si corresse raggiungendola.

-Ma fammi il piacere. Senti, mi hai scopata. Hai ottenuto quello che volevi. Ora vattene.-Mormorò, con gli occhi pericolosamente lucidi e la voce incrinata. Eleonora se ne accorse e le strinse la mano per darle forza.

-Andiamo Bea...-Mormorò, tirandola con lei verso la classe. La moretta si girò prima di entrare in classe e lo guardò come a volerlo uccidere con uno sguardo.

Una volta in classe Bea sospirò, sedendosi al suo banco e poggiandovi sopra la testa.

-Vado un'attimo a parlare a Leo. Torno tra poco.-La rassicurò l'amica, accarezzandole la testa per poi uscire dalla classe.

Beatrice rimase in quella posizione, guardando il vuoto, finchè un suono familiare le arrivò alle orecchie. Tacchi a spillo.

-Oh, poverina...Il tuo fidanzatino ti ha fatto soffrire?-Ghignò Lucrezia in tutta la sua altezza.

Beatrice alzò la testa dal banco guardandola neutra.-Sei stata tu.-Parlò, senza emozione nella voce.

-Certo. Te la sei cercata, brutta troia. Mi hai fregato il ragazzo dalle mani credendo di poter diventare qualcuno, ma rimarrai per sempre una sfigata. Tu non sei nessuno. Davvero credevi che uno del rango di Saul potesse interessarsi ad una come te? Ma guardati.-

Beatrice indurì la mascella e si alzò dal banco.-Forse io non sarò nessuno, ma preferisco essere me stessa che una stronza come te.-

Lucrezia ghignò.-Se ne hai le palle, dopo scuola fatti trovare nel parcheggio della scuola. Da sola.-

-Ci sarò.-Ringhiò Beatrice, fulminandola con lo sguardo.

In quel momento entrò Eleonora con il professore in classe e Lucrezia se ne andò al suo posto come se nulla fosse.

La fine delle lezioni arrivò lentamente, le cinque furono un macigno per Beatrice che oltre ad essere ferita per ciò che le avevano fatto Federico e Saul, aveva un brutto nodo allo stomaco. Doveva vedere Lucrezia. Si sarebbero messe le mani addosso.

Beatrice sospirò liquidando la sua migliore amica con un "Mangio da mia nonna, tu vai pure a casa con Leo".

Camminò incerta fino al parcheggio della scuola. Lucrezia non era ancora arrivata. Si sedette su un muretto e portò le gambe al petto, guardandosi intorno ogni tanto alla ricerca della figura luccicante della sua rivale.

Lucrezia arrivò con cinque minuti di ritardo. Era da sola, per fortuna. Non si era fatta accompagnare dalle sue amiche.

Si avvicinò a Beatrice con passo sicuro e un ghigno stampato in faccia.

-Saul non ti è venuto a cercare? Devi valere molto poco per lui...Oltre alla scommessa ti ha buttata via come spazzatura.-Parlò, appoggiandosi al muretto e guardandola con sfida.

Beatrice saltò dal muretto atterrando sull'asfalto in perfetto equilibrio, guardando Lucrezia con rabbia.

-Neanche tu dovevi valere molto, non hai la minima idea di quanto ti abbia insultata.-Ringhiò Beatrice, buttando la felpa a terra rimanendo con una maglietta maniche corte.

Il sorrisetto dal volto di Lucrezia svanì e le saltò addosso, incominciando a tirare calci, pugni, tirate di capelli e graffi.

Nemmeno Beatrice si tirò indietro, ricambiando tutte le botte che stava prendendo.

Volavano insulti strozzati mentre le due si azzuffavano.

-Ma siete completamente impazzite!? Fermatevi! Bea!-Urlò una voce maschile da lontano.

Corse verso di loro e le separò con un po' di fatica.

Saul.


Continua...

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