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[54] he knows dirty secrets that i keep, does he know it's killing me?

Esco di casa ignorando mia madre, sta ulteriormente dando di matto per ieri. Sono andata da Harry senza avvisare che sarei stata fuori e una volta tornata a casa non si è risparmiata una ramanzina, davanti ad Ashton, tral'altro.

Sbuffo sonoramente osservando le mie scarpe percorrere il marciapiede mal ridotto che porta alla mia scuola.

Fa un caldo bestiale, come al solito nella mia città nonostante sia dicembre, e lo detesto.

Che giornata di merda.

Una volta arrivata davanti al cancello, mi guardo in giro. Non c'è traccia di Sharon, mi domando dove sia finita.

-Wilson.- la voce acuta di un ragazzo attira la mia attenzione e sorrido a Louis riconoscendolo.

-Tomlinson.- ricambio il saluto con un cenno del capo.

-Uhm. Ieri ti ho vista andare con Harry.- si schiarisce la voce.

Inarco un sopracciglio. -C'è qualche problema?- inclino il capo.

-No, no. Figurati.- ride nervosamente.
-Volevo solo chiederti, insomma, come vanno le cose fra di voi?- gesticola muovendo le mani e, leggermente stranita, annuisco.

-Tutto bene, credo insomma, cioè, abbastanza bene per quello che siamo, cioè niente quindi è una domanda complicata.- rido e si unisce a me.

-Quiindi... non state insieme o robe del genere?- si mordicchia il labbro e lo osservo tentando di capire a cosa vuole arrivare.

-No, non proprio...- mormoro e vedo Sharon venire verso di noi.

-Buondì.- sorride guardandoci.

-Hey.- sorrido, il moro fa un gesto con la mano.

-Come state ragazzi?- Parla la mora sistemandosi i capelli.

-Sto.- risponde Louis annuendo facendola ridere.

-Verifica di chimica alla prima ora.- stringo la mano in un pugno agitandolo con aria vittoriosa.

-Ohh, capisco.- annuisce e la vedo fissare un punto fisso alle mie spalle.

Capisco il motivo quando suo fratello spunta camminando verso l'entrata della scuola. -Ciao Cher.- mi sorride per poi proseguire fin dentro l'edificio.

Arrossisco senza motivo e Louis lo nota, alza un sopracciglio. -Cos'era quello?- inclina il capo.

Sharon rotea gli occhi. -È qui per incontrare la mia insegnante di lettere.-

Io aggrotto la fronte per la domanda di Louis. -Che cosa?-

-quello. Sei arrossita.- Annuisce il moro e rido.

-Ma piantala.- ridacchio trascinandomi i due dentro.

Camminiamo lungo il corridoio e Sharon ci saluta, entrando dentro l'aula di lingue. Mi mordicchio il labbro preparandomi ed entro in aula, io e Louis siamo in anticipo quindi non c'è tanta gente.

-Mi aiuti vero?- mi supplica e sospiro.

-Ho i bigliettini nel reggiseno, stai tranquillo.- ridacchio.

Lui assume un'espressione schifata scherzosamente per poi prendere posto in seconda fila.

I minuti scorrono e l'aula di riempie, alle 8.05 Ashton entra in aula con la sua ventiquattr'ore e la posa sulla cattedra.

-L'esame non è molto difficile.- va dritto al sodo estraendo dei fogli da essa.

-Se avete studiato.- continua passando tra i banchi consegnando le verifiche.

-Buona fortuna.- Si dirige alla lavagna scribacchiando le pagine dei compiti assegnati per la lezione successiva.

Mordicchio il retro della penna osservando le domande, fisso il foglio riuscendo a rispondere alle prime cinque senza l'uso di eventuali suggerimenti.

Sento il piede di Louis toccarmi la schiena dal banco alle mie spalle ma non ci faccio caso.

Con fare indifferente, mi gratto la spalla e faccio finta di sistemarmi la spallina mentre do un'occhiata ad alcuni bigliettini.

Una volta ricordate le risposte trascrivo sul foglio e mi concentro per rispondere alle ultime.

•••

-Cher, vieni un po' qui.- sono sull'uscio della classe quando sento la voce nasale di Ashton.

Sospiro, pregando che non mi abbia notata leggere i bigliettini.

Mi viene in contro e chiude la porta non facendoci molta attenzione, mi attira a sé in modo bruto e guardo altrove.

Sento il suo fiato caldo sul collo ed il mio respiro inizia ad accellerare.

-Emetti un suono e farai i conti con me a casa.- sibila al mio orecchio e deglutisco, annuendo.

La sua mano vaga lungo il mio corpo, si ferma sul fondo della mia schiena e mi stringe una natica, con il viso mi sfiora la pelle del collo e sento le sue labbra salire verso la mia mandibola.

Mi trascina facendomi sedere sulla cattedra, mi stringe una coscia con la mano mentre con l'altra mi sbottona la camicetta.

-So che sei una brava ragazza. Ma sei stata scoperta.- ansima con voce roca abbassandomi la spallina del reggiseno.

Lo guardo impaurita sapendo a cosa vuole andare a parare. -Per favore, dammi un brutto voto e basta.- sussurro e lui ghigna mostrando le fossette.

-Ma cosí non c'è gusto.- ridacchia maliziosamente e circonda un mio seno con la mano che prima stava andando tra le mie gambe.

Mi immobilizzo e mi sento sprofondare quando vedo Harry davanti a noi.

-Har- non riesco a finire la frase che il riccio mi strappa di dosso Ashton, mi sistemo e lo guardo senza parole mentre fa lo stesso.

-Harry io-- mi interrompe scuotendo il capo.

-No Cher, addio.- dice con un tono strano ed aggrotto la fronte.

Addio?

-Harry lo so avrei dovuto dirtelo ma ti posso spiegare perchè non l'h-- vengo interrotta nuovamente.

-Non voglio saperlo, io non posso saperlo. Davvero Cher guardami.- il suo tono è debole ed i suoi occhi sono arrossati.

-Vedi quanto sono incazzato? sto proprio dando di matto. Non ti voglio più vedere.- la voce spezzata contraddice le sue parole e lo guardo non capendo, gli prendo la mano per fermarlo non appena lo vedo lasciare la stanza e sento la sua presa stringermi.

Le nostre mani sono connesse, ma lui mi molla lasciandomi da sola sulla porta.

––––––––
Il primo maggio era un anno dal primo capitolo di teach me daddy!

Cosa ne pensate? Secondo voi perchè Harry era così strano?

Questo è davvero un'addio?

Lo scoprirete presto, BOCCOLI X

Wildest Dreams » stylesWhere stories live. Discover now