Capitolo 16

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Mettete la canzone sopra quando vedete i ** per una lettura migliore della parte :).

Kate Rise.

Vi è mai capitato di voler chiudere la porta della vostra stanza, alzare le coperte, sprofondare nel letto e non svegliarvi più?
Perché proprio in questo momento, per quanto adori Aiden, vorrei solo cacciarlo dalla mia stanza e chiudere le tende. Ma a detta sua, ha altri piani per noi due.
"Lo so che sei ancora arrabbiata per cosa ho fatto al tuo angioletto, ma non usciamo da troppo tempo," spiega girando per la stanza e non fermandosi nello stesso posto per più di dieci secondi. "Ma non pensavo fosse uno dei buoni, sai."

Non avevamo parlato da quella fatidica sera e conoscevo troppo bene Aiden. Anche se non lo dimostrava, i rimorsi lo stavano infastidendo e a lui non piaceva litigare con le persone a cui vuole bene.
"Guarda che non fa bene portare rancore con i propri migliori amici. Migliori amici a vita," si girò a guardarmi posando le mani sui fianchi e regalandomi uno di quei suoi grandi sorrisoni.

Togliendomi le coperte di dosso mi alzai e mi diressi in cucina. Lui mi seguì e prese a trafficare con la macchinetta del caffè guasta.
"Lo sai vero che sei arrivato dieci minuti fa e non hai smesso un attimo di parlare?" "Parlare fa bene." "E poi chi ti ha fatto entrare? Posso giurare di aver chiuso a chiave la porta ieri sera," lo guardai e lui si girò di nuovo verso la macchinetta.
"I maestri non svelano mai i propri assi nella manica."
"Questo non è rassicurante Aid," lo presi in giro. Lui rise mentre continuava a dare piccole botte con la mano alla macchinetta del caffè.
"Ma perché diamine non esce il caffè?" Chiese passandosi la mano tra i capelli, "è da cinque minuti che cerco di farne uno." "La macchinetta è rotta." "Wow Kate, avresti potuto dirmelo tipo dieci minuti fa! E ora, fila a cambiarti. Ho voglia di pancake," disse in modo drammatico posandosi le mani sui fianchi.

"A proposito amico, mi dispiace per quella volta sai, quando ti ho preso a pugni," gesticolò Aiden mentre mangiava del bacon fritto. Eravamo andati da IHOP, International House of Pancakes, e usciti di casa avevamo incontrato Jackson e Aiden lo aveva invitato con noi a fare colazione.
Era strano vedere i due seduti allo stesso tavolo che parlavano civilmente e ancora più strano erano i sorrisi di Jack rivolti a me. Da quando stamattina mi aveva visto, non aveva smesso un attimo di guardarmi o sorridermi.
"Tutto apposto, non porto rancore. Ma vorrei sapere più cose su di voi, se per te va bene," domandò Jackson guardando Aiden ma prendendomi la mano sotto al tavolo e facendomi arrossire.
Il mio "migliore amico a vita" mi guardò stranito prima di rispondere a Jack, "ehm... Non ci è permesso dire molto ma se vuoi posso dirti l'essenziale." "Certo mi farebbe piacere. Dimmi quando sei libero così possiamo parlare in un posto meno affollato" Jack sorrise a entrambi prima di continuare a mangiare i suoi pancake.

Tutto era così strano. Se qualcuno mi avrebbe detto cinque anni fa che un giorno sarei stata allo stesso tavolo con un arcangelo maledetto e un cacciatore di angeli probabilmente avrei girato i tacchi e me ne sarei andata. Invece adesso questa era la mia realtà. Mi sentivo divisa a metà. Da una parte c'erano angeli e caduti e dall'altra umani e normalità.
Guardavo i due ragazzi al tavolo che gesticolavano e parlavano dell'ultima partita di baseball in modo sereno mentre fuori la gente camminava ignara dell'esistenza di altre creature. Fino a qualche anno fa io ero come loro. Spensierata e leggera dal peso delle preoccupazioni. Vivevo in modo semplice in una piccola cittadina del nord sognando di città grandi e università costose.
"Kitty verrai al compleanno di Edwin stasera? Ashley mi ha appena mandato un messaggio per sapere il numero di persone presenti." Mi girai verso Aiden per rispondere in modo affermativo quando mi ricordai della presenza di Jack accanto a me che mi guardava. "Vuoi venire anche tu? Sono sicura che a Ed farà piacere avere qualcuno in più" gli domandai guardando anche Aiden che mi fece un cenno con la testa per dirmi che a lui andava bene.
"Certo. Ti passo a prendere più tardi? Così andiamo insieme," "certo! Voglio dire, perché no" cercai di non sembrare troppo entusiasta da questa sua richiesta sollevando le spalle ma Aid scoppiò a ridere e Jack lo seguì mentre io arrossivo fino alla punta delle orecchie.
Jackson Wheeler.

Kate era deliziosa nel vestitino rosso e stretto. Il vestito si fermava cinque centimetri sopra al ginocchio e aderiva a tutte le sue curve evidenziandole in un modo sexy e facendo venire ai ragazzi pensieri impuri e decisamente non adatti alla mente di un angelo.
Eravamo in un club vicino casa sua e quando l'avevo vista uscire di casa vestita così ero stato indeciso se farle cambiare subito vestito oppure entrare con lei in casa e baciarla fino allo sfinimento.
Alla fine avevo optato di dirle quanto era magnifica e accompagnarla al locale. Ma adesso, mentre la guardavo dimenare i fianchi in modo sensuale e alzare le braccia in alto mentre ballava con la sua amica ripensai che forse per tornare a casa sua ci avrei messo solo dieci minuti. Tre in volo.

Il locale non era molto grande e la musica un pò troppo alta per i miei gusti ma tutti sembravano divertisi. Aiden ritornò a sedersi accanto a me su uno sgabello portano con sé tre bottiglie di birre per sé stesso, Ed e me. Solitamente non bevevo alcolici di nessun genere ma Aiden aveva insistito talmente tanto che alla fine avevo deciso di bere almeno un sorso. Ringraziandolo presi in mano la bevanda e le diedi un sorso facendo una smorfia subito dopo. Il sapore era amaro ma il retrogusto era abbastanza buono.

"Allora," iniziò Edwin pasticciando un pò le parole dato il suo accento del sud. "Cosa c'è tra te e Kate? Voglio dire, vi state frequentando o cosa?" Diedi una veloce occhiata alla sottoscritta che ancora ballava e mi passai una mano tra i capelli prima di rispondere.
"Ci conosciamo da molto tempo e solo da poco ci siamo ricontattati quindi la stiamo prendendo alla leggera." Lui annuì e si alzò per andare a ballare con la propria ragazza che gli faceva segno di avvicinarsi.

**
E in quel momento Kate si avvicinò per prendermi per mano e facendomi alzare. Si alzò sulle punte e mise le mani sulle mie spalle per un appoggio migliore.
"Balla con me," sussurrò prima di guardarmi negli occhi.
"Io non ballo, tesoro," risposi avvicinandomi al suo orecchio.
"Solo questa volta."
Mi tirò la mano e fece qualche passo verso di me. Le mie mani trovarono subito presa sui suoi fianchi mentre lei appoggiava le sue sul mio petto. E iniziò a muoversi.
Mosse i fianchi e io seguii il suo ritmo. La strinsi più vicino a me, il volume della musica era altissimo, il profumo dolce di Kate mi aveva annebbiato la mente mentre la vista era stata catturata dal suo movimento e vedevo solo lei. Ero circondato da lei, i miei sensi concentrati solo su di lei e sentivo sempre più vicino il suo calore, il suo respiro sulla pelle fino a quando le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie e io feci la pazzia di eliminare la distanza e baciarla. E la baciai come avevo voluto prima, come avevo voluto per tutta la serata e per tutti questi anni.
Le sue dita fecero presa sui miei capelli tirandoli mentre le mie mani sposatavano il suo viso a una diversa angolazione per approfondire meglio il bacio.
Lei schiuse le labbra e io le leccai il labbro inferiore prima di assaggiarla per davvero. Aveva un sapore dolce e allo stesso tempo amaro per il drink che aveva bevuto prima.
Le sue labbra erano soffici e allo stesso tempo dure. Lei approfondì il bacio in un modo che mi fece impazzire prima di allontanarsi lentamente per respirare.
Mi leccai il labbro per sentire ancora il suo sapore e la guardai. La canzone era finita e un'altra era iniziata mentre noi ci baciavamo e mio Dio, quasi non ci potevo credere. L'avevo baciata per la seconda volta e volevo farlo ancora. Lei aveva i capelli disordinati, colpa delle mie mani, e un'espressione sorpresa e confusa sul viso. Io la guardai sorridendo e con una mano dietro al collo l'avvicinai a me per darle un leggero bacio sulle labbra gonfie.

"Tutto bene?" Le chiesi ancora con il sorriso sulle labbra. Lei allora sembrò uscire da quel momento di sorpresa e mi sorrise a sua volta.
"Io...sono," rise non riuscendo a finire di parlare. "Mi hai baciata!" Disse alla fine.
"Ne avevo voglia. Spero sia stato di tuo piacimento," dissi con un sorriso malizioso sulle labbra.
"Non ne hai neanche idea"

LEGGETE ⬇⬇⬇⬇⬇⬇⤵⤵⤵
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CI SONO RIUSCITA!
Una sorpresa per voi e per me dato che fino adesso non sapevo che scrivere. Niente. Pagina bianca. Mente vuota.
Ditemi solo se la parte di Jack vi è sembrata troppo spinta. Fino adesso non è mai stato tanto esplicito nei riguardi di Kate e quindi non so come prenderete questo cambio.
Detto questo,
Alla prossima :)

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 30, 2017 ⏰

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