Il ricordo-Capitolo 1

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Ero lì.In un manicomio abbandonato.Da sola.Con la pioggia e la grandine.Tuoni,fulmini e saette.I miei genitori non c'erano più.Erano come scomparsi nel nulla.Solo pochi minuti prima erano lì accanto a me,che mi abbracciavano forte.Poi però,non so come,ricomparirono,sbucando fuori dal nulla.Io chiesi loro spiegazioni,ma non risposero.Si sentì un tuono e per un attimo si spense la luce.Qualche istante e la luce si riaccese di nuovo.Papà non c'era più.Dov'è finito?Come aveva fatto a scomparire in così poco tempo?E soprattutto....Io e mia madre eravamo sole in quel manicomio?Decidemmo di andare a cercare papà,ma prima che facessimo il primo passo,la luce si spense e si riaccese.Mamma non c'era più.Successe la stessa cosa di prima.Rimasi completamente da sola.O almeno,era quello che speravo.
Sarei voluta andare a cercare mamma e papà,ma non avevo la minima idea di dove andare.Girai a destra e vidi qualcuno che si avvicinava a me sempre di più.Era più o meno della mia stessa statura e aveva 4 anni:esattamente come me.Era un bambino.Aveva i capelli neri,gli occhi di un azzurro chiarissimo e le labbra carnose.Notai sulla sua mano destra,una cicatrice a forma di stella,abbastanza insolita e avrei voluto chiedergli come se l'è fatta,ma non lo feci perchè mi sembrava una domanda imbarazzante.Gli chiesi come si chiamava e lui mi disse di chiamarsi Leo.Mi raccontò che anche ai suoi genitori era appena successa la stessa cosa.Così andammo a cercare i nostri genitori,ma vedemmo suo padre e sua madre sdraiati a terra,con gli occhi cavati,bocca e naso cuciti e il sangue che gli usciva dalla testa e dal petto.Nella stanza in cui si trovavano,però,non c'erano solo loro 2.Ci saranno state almeno un'altra dozzina di vittime,e anche di più,ridotte alcune allo stesso modo,altre peggio e altre erano polvere grigia.Io e Leo,uscimmo dalla stanza,che era la numero 302,e proseguimmo il nostro cammino.Vedemmo una sagoma nera che teneva in una mano un coltello e nell'altra un ago e un filo rosso.Di fronte a lui c'era una donna che si dimenava continuamente e...e le sue urla,i suoi pianti...gridava,piangendo:"Aiuto!Aiutatemi!Vi prego!Vi supplico!Aiutooo!No!Voglio vivere!Ti prego!Ti prego,noooo!Se vuoi uccidermi,fallo e basta!Tanto ormai non ho più niente,tanto vale che tu mi uccida,senza sprecare tempo a torturarmi!"
Qualche secondo dopo,me ne accorsi.Lo capii dalla sua voce.Quella donna...lei era mia madre!
Improvvisamente mi vide,e mi chiamò.L'assassino si girò verso di me,ma prima che mi vedesse io mi nascosi dietro al muro anzi che scappare,per sentire per l'ultima volta la voce disperata di mia madre,che diceva:"Kate!Kate,amore mio,salvami!Ti prego!Ti scongiuro!Prima di morire voglio che tu segua questo consiglio:NON FIDARTI MAI DELL'AMORE!Ti prego!Segui il mio consiglio!Non essere stupida come lo sono stata io!O ti succederà la mia stessa identica cosa!Addio Kate!"
Vidi mia madre morire,davanti ai miei occhi.Venerdì 13 Marzo 2011.Il giorno più brutto della mia vita.
In breve tempo,io e Leo trovammo una finestra e così,provammo a scappare uscendo da quella,ma poco dopo che io ebbi scavalcato sentii Leo urlare e così incosciamente,scappai senza pensare che forse avrei dovuto salvarlo.Poi,dopo aver passato quasi un'intera notte a camminare,trovai una casa in cui rifugiarmi,dove abitava una coppia,a cui spiegai tutto quello che era successo,e che mi disse che mi avrebbe accolto volentieri finché non sarei diventata abbastanza grande,da trovarmi una mia casa.

Non fidatevi dell'amore.Where stories live. Discover now