my sister's boyfriend (mcfassy)

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Avviso: in questa storia sarà presente un linguaggio scurrile e volgare. Inoltre si tratta di una one shot gay.

* * * * *

Michael. Quanto odiavo quel ragazzo, sempre pronto a fare lo sbruffone e lo spaccone. E odiavo ancora di più il fatto che fosse il fidanzato di mia sorella.
La mia piccola e dolce Abby.
Lui non la meritava, lei era troppo innocente per uno come Michael.
Da quando erano andati a vivere insieme, mi chiamava ogni sera disperata dicendomi che il suo fidanzato ne aveva combinata una delle sue.
Abby era troppo fragile per Michael e lui la trattava sempre quasi come se fosse un suo oggetto, un suo giochino.
Ero stufo di vedere la mia piccola sorellina in quelle condizioni, gli occhi costantemente rossi per le troppe lacrime e le occhiaie per le troppe notti insonni passate a disperarsi, perché Michael - ad orari impossibili - non era ancora rincasato.
Ma quella volta era diversa.
Il pianto di Abby era più forte del solito e le sue occhiaie ancora più profonde. Non sopportavo più l'idea di vederla in quello stato per colpa di Michael.
Venne a casa mia quella fatidica sera, aveva una valigia al seguito.
«James, non ce la faccio più... Ho lasciato Michael, proprio come mi hai detto tu. Ieri sera è tornato a casa che puzzava di Marijuana e aveva un succhiotto enorme sul collo, per non parlare del rossetto che aveva su tutto il corpo.» Disse tra un singhiozzo e l'altro, aveva il trucco sbavato e sembrava ancora più distrutta per la rottura con il suo ragazzo.
L'abbracciai, in quel momento aveva bisogno solo di me, del suo fratellone James.
«Piccola, adesso ci sono qua io con te.» Le sussurrai all'orecchio stringendo la presa sul suo esile corpo.
«Vieni, ti preparo una cioccolata calda.» Le dissi prendendola per mano e conducendola in cucina.
Preso posto al tavolo, sembrava già stare meglio. Sarà stato per la cioccolata o forse perché, finalmente, si era tolta quel peso di dosso.
Misi il pentolino con il latte e il preparato in polvere sul fuoco e ne approfittai di quegli instanti in cui la bevanda si stava scaldando per mettere la valigia di mia sorella in camera da letto.
Tornai dopo qualche secondo, Abby stava mescolando la cioccolata con un cucchiaio di legno.
«Non sei mai stato un bravo cuoco, finisci sempre per distrarti e fare mille altre cose.» Ridacchiò leggermente, riprendendo un po' della sua solita vitalità.
Adoravo questo suo lato, all'apparenza poteva sembrare anche fragile ma in realtà Abby non si faceva scoraggiare da niente.
Mi unii alla sua risata, contento che non stava dando troppo importanza alla fine della sua relazione con Michael - almeno in quel momento. Ma sapevo benissimo che in realtà stava fingendo per me, per non farmi preoccupare.
«Vai pure di là, James. Ti porto io la cioccolata.» Mi disse; nonostante fosse più piccola di me aveva questo istinto da mamma nei miei confronti. Mi piaceva però come si comportava con me, era sempre dolce e premurosa. Sembravamo quasi più amici che fratelli.
Mi accomodai sul divano, adoravo le serate di fine inverno come quella, dove si sta rintanati in casa, perché fuori fa troppo freddo, con una bevanda calda e un buon libro o film a farti compagnia.
Decisi che per quella sera non avrei indagato troppo su Michael ed Abby, infondo volevo che lei si riprendesse un po' prima di iniziare a tartassarla con domande sul suo ex fidanzato.
Magari il giorno dopo sarei andato a parlare con lui, per sentire la sua versione dei fatti anche se mi fidavo ciecamente di ciò che mi aveva detto mia sorella.
Dovevo parlargli, per evitare il rischio che tornassero insieme ed io non volevo che accadesse una cosa del genere. Volevo troppo bene ad Abby per far sì che ricascasse nelle bugie di Michael.
Dopo qualche minuto, arrivò preannunciata dal dolce aroma della cioccolata. Mi aveva messo anche dei marshmallow nella tazza, mi conosceva fin troppo bene quella ragazza.
Si sedette vicino a me e mi chiese amabilmente: «Cosa vuoi fare, fratellone?»
«Che ne dici di guardare un film?» Le sorrisi dolcemente e lei ricambiò, si alzò per accendere la TV.
Mi assomigliava incredibilmente: avevamo gli stessi capelli capelli marroni tendenti al nero e gli stessi occhi azzurrissimi, come il cielo di prima mattina, nel lasso di tempo subito dopo l'alba.
«Vuoi vedere "La Mia Africa"?» Mi chiese con un'espressione da cucciolo perché sapeva che non riuscivo a resistere a quello sguardo.
«Eh, va bene! Ma è come minimo la millesima volta che mi fai vedere questo film.» Sbuffai, fintamente esasperato. Era la sua passione e, ogni volta, quando c'era la scena dove Robert Redford lava i capelli a Meryl Streep, lei si commuoveva. Era in assoluto il suo film preferito ed io me lo dovevo subire con lei. Ma quella era una serata particolare.
Dopo mezz'ora, mi si stavano già chiudendo gli occhi. Volevo andare a dormire ma non potevo lasciare Abby da sola, così mi accoccolai più vicino a lei ed appoggiai la testa sulla sua spalla. Mi accarezzò dolcemente i capelli e poi sussurrò: «Ti voglio tantissimo bene, James.»
Mi si strinse il cuore a quell'affermazione, mi piaceva quando qualcuno dimostrava affetto nei miei confronti - soprattutto se quella persona era la mia piccola sorellina.
«Ti voglio tantissimo bene anch'io, tesoro.» Mi sporsi verso di lei e le lasciai un bacio sulla fronte.
Adoravo questi momenti così dolci passati insieme.

Midnight One Shots » Michael Fassbender & James McAvoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora