confessions (old cherik)

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Avviso: dopo aver rivisto "X-Men - Giorni Di Un Futuro Passato" per la millesima volta, sono rimasta colpita da una scena e perciò ho pensato di approfondirla in una one shot. I dialoghi non sono gli stessi.

* * * * *

Le sentinelle erano ormai vicine e Logan non era riuscito ancora ha compiere la sua missione.
Magneto percepiva l'imminente pericolo nell'aria, così si alzò di scatto e si fiondò fuori dal tempio in cui si era riparato insieme ad altri mutanti.
Grazie al suo potere, alzò con facilità il jet con cui era arrivato insieme a Charles ed agli altri. Lo indirizzò verso le navicelle delle sentinelle. Erano tantissime, sarebbe stato un'impresa impossibile abbatterle tutte ma dovevano temporeggiare cercando di fornire a Logan più tempo possibile. Tempesta capì le sue intenzioni, si librò in cielo ed attirò la forza dei fulmini a sé. Poi indirizzò le cariche elettriche sul jet degli
X-Men che prese immediatamente fuoco, andando poi a scontrarsi con i veicoli che contenevano le sentinelle. Ma tutto ciò non bastò, quei mostri erano troppi e troppo forti per essere sconfitti tutti. Magneto vide tutti i suoi compagni cadere morti, prima Tempesta e poi tutti gli altri. Nessuno escluso. Erik attirò a sé i pezzi metallici del jet e si rinchiuse nel tempio, rinforzando la porta del covo con i materiali che aveva sollevato. Si accasciò a terra, tenendosi una mano contro l'addome. Era rimasto ferito durante l'esplosione del jet ed ora sanguinava copiosamente. Sarebbe morto anche lui ma confidava in Logan, sapeva che gli avrebbe salvati tutti.
Guardò Charles, che intanto si era avvicinato a lui e lo fissava con leggera preoccupazione sul volto.
"Vorrei non aver sprecato tutto questo tempo a farci la lotta." Disse Erik fissando Charles nei suoi meravigliosi occhi azzurri che l'avevano incantato fin dal loro primo incontro, avvenuto decenni prima. Il Professor X gli aveva cambiato radicalmente la vita, migliorandogliela nell'istante stesso in cui lo aveva salvato dall'annegamento. Ma Erik era diverso da Charles, in lui prevaleva il male, la sete di vendetta e la voglia di affermare la supremazia dei mutanti sugli umani. Xavier voleva invece una convivenza pacifica che era però ostacolata sia dagli uomini che dai portatori del gene mutato.
"Vorrei avere anche solo uno di quei giorni indietro." Continuò Magneto con un piccolo sorriso timido sul volto.
Charles parlò con il suo solito tono risoluto ed autoritario: "Eravamo giovani ed incoscienti, ma ci volevamo bene a modo nostro. Ho sempre tentato di farti ragionare ma tu eri troppo testardo così ti ho lasciato prendere le tue decisioni ma non ti ho considerato mai una vera minaccia perché so che in te c'è della luce e non solo l'oscurità."
"Ti ho sempre voluto bene e ammetto che avrei desiderato averti al mio fianco, eri come un fratello per me. Mi hai insegnato molto e mi sei sempre stato accanto. Mi dispiace solo per tutto quello che è successo tra di noi." Erik aveva le lacrime agli occhi. Non piangeva mai ma davanti a Charles non si vergognava di apparire debole, sapeva che non lo avrebbe mai giudicato in quel modo.
Anche una lacrima solitaria solcò la guancia glabra del Professor X.
"Erik, ormai è successo e non possiamo cambiare niente del passato, ma sappi che non riservo rancore nei tuoi confronti. Anch'io provo un immenso affetto per te." Rispose pacato Charles ignorando le lacrime che minacciavano di uscirgli dagli occhi.
Non erano mai stati così sinceri, lui ed Erik, ma dovevano esserlo per almeno una volta nella vita.
Erano consapevoli che il loro amore non era qualcosa di amichevole o fraterno, ma qualcosa che andava ben oltre, però decisero di non dirselo. Non aveva più senso ormai, erano quasi giunti alla fine delle loro vite e, anche se Logan fosse riuscito a compiere la sua missione, non avrebbero riavuto indietro gli anni migliori dove potersi amare senza problemi. Charles in quel periodo viveva allo sbando, dipendente dal siero che Hank McCoy aveva creato per mettere a tacere le voci nella sua testa e per permettergli di camminare; mentre Erik vagava in cerca di vendetta e della libertà dei mutanti.
Avevano sprecato tutta la loro vita stando lontani quando in realtà il loro posto era uno tra le braccia dell'altro, insieme ed uniti.
Purtroppo non potevano avere il loro tempo indietro ma si dovevano accontentare di ciò che avevano fatto nella loro vita, separati e distanti.
Dei rumori catturarono l'attenzione di tutti in quel tempio, le sentinelle si stavano avvicinando a loro.
Uno dei mostri neri era riuscito a sciogliere il metallo che ricopriva la porta e si stava avvicinando minaccioso ai due mutanti.
Bobby Drake, Iceman, si fiondò davanti al Professore e cercò di fermare la sentinella, ghiacciandola. Ma non servì perché era in grado di assorbire il potere di ogni mutante e di utilizzarlo lei stessa.
Il mostro staccò il capo di Bobby, uccidendolo, e poi portò l'attenzione su Charles.
La testa mostruosa della sentinella si aprì e mostrò il suo interno che ardeva di fuoco. Charles era già morto e poi sarebbe toccato anche agli altri.
Ma tutto finì all'improvviso, le sentinelle scomparirono e così anche i mutanti rimasti vivi.
Nel tempio calò il silenzio e tornò tutto come prima dell'attacco, come se non fosse successo niente.
Logan ce l'aveva fatta.

Midnight One Shots » Michael Fassbender & James McAvoyWhere stories live. Discover now