sentii squillare il mio telefono mentre stavo giocando alla playstation. pigramente mi alzo e rispondo.
<<pronto?>>
<<ciao! sono Shawn>>
SHAWN? mi prese un colpo al cuore quando sentii il suo nome. l'unica cosa che volevo dirgli era che lo amavo ancora e che doveva tornare.
<<Hey... hai bisogno di qualcosa?>>
<<beh, sai, ho saputo che ti piace tanto scattare foto..>>
<<sì è vero>>
<<potresti venire al laghetto? ho bisogno che me ne scatti qualcuna>>
<<certamente! a che ora?>>
<<verso le sei va bene?>>
4:45 pm. avevo abbastanza tempo per farmi bella, quindi sì.
<<okay>>
<<perfetto, ci vediamo lì, sapevo di poter contare su di te, grazie>>
<<di niente, a dopo>>
riattaccai. un brivido di felicità invase il mio corpo. era da tanto che non sentivo questa sensazione.
5:50 pm
cominciai a incamminarmi al laghetto con la macchina fotografica. appena arrivai vidi Shawn per mano ad una ragazza. finsi un sorriso.
<<ciao! lei è Megan, la mia ragazza>>
<<ciao>>
non riuscivo più ad essere di buonumore. un tempo ero io "la tua ragazza".
dovetti passare il resto della serata a scattare foto ai due amanti. io e Shawn non ce ne scattammo nemmeno una.
scattai l'ultima foto e loro mi ringraziarono e tornarono a casa. glie le avrei mandate tutte per email. io restai al laghetto.
arrivò la sera.
"odio essere innamorata." pensai. "non mangi, non hai voglia di fare niente, ma sei fortemente dipendente da una persona." vidi le stelle riflesse sul lago. presi un sassolino e lo tirai.
<<non si tirano i sassi nel lago, signorina>>
quella voce inconfondibile, anche quando si altera.
<<che ci fai qui Shawn?>>
<<dovevo parlarti>>
<<ti ho detto che te le mando le foto, però non stasera perché volevo rilassarmi..>>
<<appunto. anche se non me le mandi.. io e Megan.. abbiamo rotto>>
<<cosa?! perché?>>
<<l'ho chiamata con il tuo nome... sai rivederti è stato devastante... non pensavo che mi facessi ancora questo effetto>> si grattò la nuca, imbarazzato.
<<con il mio nome?>> chiesi conferma stupita.
non so come facevo a rimanere in piedi, con gli arti tremanti ed il cuore che scoppiava.
<<sì, perché insomma... io non riesco a dimenticarmi del mio primo vero amore... della mia "storia d'amore inglese">>
una lacrima mi rigò la guancia. chiamava così la nostra relazione solo perché io vengo da Bath, in Inghilterra.
<<perché piangi principessa?>>
mi ha chiamata principessa?
<<mi sei mancato>>
lui mi prese e mi strinse forte.
<<anche tu mi sei mancata>>
rimanemmo abbracciati per molto tempo, poi lui posò un dito sotto al mio mento e mi costrinse a guardarlo negli occhi. i suoi occhi erano uno spettacolo. si avvicinò sempre di più. spostò poi la mano, quando si era assicurato che non avrei abbassato la testa, nei miei fianchi, insieme all'altra. io attorcigliai un braccio al suo collo e con una mano gli accarezzavo la guancia. lui, mentre giocherellava con le punte dei miei capelli, mi strinse a lui, annientando la distanza che c'era tra le nostre labbra. ci baciammo, ci baciammo talmente tanto che recuperammo ciò che avevamo perso.
<<ho sempre pensato che avrei dovuto dimenticarti. ma io non l'ho mai potuto fare>>
<<ho sempre pensato di non amarti più. ma io non ho mai smesso di farlo.>>
spazio autrice //
so che non è il massimo e che non è molto lungo ma... per me ha un valore speciale e volevo condividerlo con voi :)
spero vi piaccia❤️
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MAGCON ||immagina - storie brevi
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