8. Dure opinioni

4.4K 431 72
                                    


La cena si svolse in un clima di generale allegria e spensieratezza, finché Giove non intavolò un discorso sgradito a molti.

" Hai sentito che cosa si dice in giro, Louis?" chiese il padre degli dei.

" No, sai che io e i pettegolezzi non ci frequentiamo molto..."

" Pare che il tuo grande amico Ercole abbia deciso di abbandonare il suo alloggio solitario e lontano da tutti per ritornare a farsi vedere qui sull'Olimpo..."

" Quel gran bastardo!Avrei dovuto ucciderlo anni fa, quando ha tentato di battermi in un duello! Quella lurida e viscida serpe starà sicuramente macchinando qualche imbroglio come suo solito..." esclamò Louis.

Fobos strinse le mani talmente forte, da conficcare le unghie nella carne, ma non aprì bocca, anche se avrebbe voluto dire qualche parola in difesa di Ercole, colpevole solo, secondo lui, di essersi lasciato sopraffare dalla superbia e dalla tracotanza dopo che aveva completato le sue famose dodici fatiche.

" Ma se è un tale bastardo perché è stato deciso di farlo diventare immortale ?" chiese Deimos con curiosità.

" È stato il mio più grande errore " intervenne Giunone "  è venuto  da me a piangere per la sua tristissima condizione di semidio e io, facendomi incantare dalle sue infelici parole, ho ideato dodici prove che avrebbe dovuto superare per conquistare la divinità.
Nessuno di noi ha capito subito che persona terribile fosse!"

" Magari ha deciso di tornare sull'Olimpo per farsi perdonare, per chiedere scusa per le sue azioni..." disse Fobos, incapace di trattenersi.

"  Sei diventato matto?" sbottò Louis " Tu non lo conosci e non puoi nemmeno immaginare come le parole perdono e amore non possano assolutamente esistere nel cuore di quell'individuo."

Fortunatamente il discorso relativo ad Ercole terminò lì, grazie all'intervento di Cupido che portò una ventata di allegria e spensieratezza in tutti i presenti.

Il bimbo, infatti, svolazzò in braccio a Giove e chiese:

" Me io essere dio, nonno di me io?"

Il padre degli dei sorrise e, dopo aver accarezzato le ali del piccolo, rispose:

" Di cosa ti piacerebbe essere dio?"

Cupido spalancò gli occhioni e si guardò in giro con le sopracciglia corrucciate.

" Me io vorrebbe essere dio di cavallini di stoffa, ma anche di agnellini e anche di animaletti di legno e anche dio di Larry di me io, ma a me io non serve essere dio, me io sapere di essere demone e essere contento tanto perché essere demone di nonni di me io, di fratelli, di papà, di mio cavallino, di mio agnellino, di mio animaletto di legno e di Larry di me io...e me io non volere altro...me io essere tanto felice così!"

Tutti sorrisero inteneriti e fecero a gara per coccolare e sbaciucchiare Cupido.

Ercole nel mito originario è figlio di Giove, ma io, in questa storia, non ho assolutamente seguito la sua vera vicenda se non per il fatto che era un semidio e per aver compiuto le famose dodici fatiche.

Buon sabato a tutti❤️

Fobos e Deimos  ( Saga di Cupido libro 4)Where stories live. Discover now