Capitolo 1

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Attenzione: questo è un sequel quindi se siete capitati qui per caso vi consiglio di leggere la prima storia cioè "Ugly Heart." Buona lettura :)

Se credevate che la nostra fantastica avventura piena di disagi e complicazioni fosse finita qui beh... vi capisco, lo credevo anch'io.

-Greta, alza quel culo e aiutami ad organizzare la festa a sorpresa per Lorenzo!
Ordinò con la sua solita delicatezza Sofia, entrando in cabina.
Sbuffai e mi massaggiai gli occhi ancora impastati dal sonno mentre la bionda continuava a parlare.
-Matteo e Antony stanno distraendo Lorenzo, e lo sai che Matteo e Antony non dureranno per molto.
La fissai e storsi la bocca in segno di fastidio.
Aveva proprio ragione, Matteo e Antony non si parlavano da quando eravamo saliti per la prima volta sulla nave, cioè da una settimana.
Matteo non aveva il coraggio di parlare con lui di Serena, ed Antony aspettava solo quel momento, mi dispiaceva molto il fatto che non si parlassero per una cazzata.
Comunque sì, eravamo su quella nave da una settimana e stava andando tutto a gonfie vele, studiavo e mi divertivo allo stesso tempo, anche se io e i ragazzi ultimamente avevamo poco tempo libero, avevo poco tempo libero persino con Antony.

Una maglietta mi arrivò dritta in faccia e questo mi distrasse dai miei pensieri.
-Dai, sbrigati.
Insistette Sofia cercando altre cose nel mio armadio.
-Mi sbrigo, non c'è bisogno di urlare.
Sospirai esasperata e mi alzai iniziandomi a vestire.
Eravamo su una nave ma le cose non erano cambiate; ci sarebbe sempre stata una Sofia che mi metteva fretta nel vestirmi.

Uscimmo dalla cabina e attraversammo la nave arrivando alla stanza dove ci sarebbe stata la festa. In quel momento era solamente una grande stanza vuota, che presto sarebbe stata decorata da tutte le cose che aveva ordinato Sofia, quella ragazza aveva le manie di grandezza, dico sul serio.
Poco dopo ci raggiunsero anche Matteo e Antony. Notai che si stavano ignorando di nuovo, e la cosa mi stava seriamente urtando, non ce la facevo più a vederli così.

ANTONY POVS

-Ti devo parlare.
Affermò Greta appena mi vide, mi tirò dentro lo sgabuzzino contenente i preparativi e mi fece salire un ansia assurda.
-Che c'è?
-Voglio che parli con Matteo.
Disse ancora stringendo la mia mano. Tirai un sospiro di sollievo e portai una mano sul petto.
-Oh Greta, mi hai fatto prendere un colpo.
Lei mi guardò accigliata.
-Perché che pensavi che ti dicessi?
-Che eri incinta.
Greta rise e abbassò lo sguardo.
-Perché lo pensavi?
La guardai imbarazzato e non riuscii a rispondere fino a quando Sofia e Matteo ci raggiunsero.
-Ehi, questo sgabuzzino non serve per fare cose sporche.
Scherzò la bionda avvicinandosi a uno scatolone.
Greta rivolse lo sguardo verso me e Matteo, poi prima che uno dei due potesse controbattere spinse fuori Sofia con una scusa.

Matteo provò a raggiungerle ma lo fermai.
-Tiberia, dobbiamo parlare io e te, non credi?
Lui si girò lentamente verso di me mentre si mordeva l'interno guancia nervoso.
Sospirò e chiuse i pugni lungo i fianchi.
-Non uccidermi.
Esclamò facendomi scoppiare a ridere.
-Non fare il coglione Matteo, voglio solo raccomandarti delle cose, io ti voglio bene, lo sai.
Allungai un braccio lungo le sue spalle e gli feci cenno con la testa di sedersi.
-Scommetto che ti ha costretto Greta.
Intuì lui cacciando un altro sospiro.
-Eh già.
-Come faresti senza di lei.
-Eh già.
Ripetei, stavolta sorridendo. Mi feci di nuovo serio e incrociai le mani pronto a lanciargli degli avvertimenti per mia sorella.
-Non farla soffrire.
Matteo sospirò.
-Ok.
-Non portarla con i tuoi amici, sono degli idioti.
-Ok.
-Non darle buca per andare in skate.
Il moro esitò un po'.
-Ok.
-Non portarla a letto prima dei suoi 18 anni.
-Troppo tardi.
E detto questo uscì di corsa dallo sgabuzzino, non dandomi il tempo nemmeno di afferrarlo per un braccio.

Uscii anch'io e gli lanciai una delle mie migliori occhiatacce mentre raggiungeva Sofia al tavolo del buffet.
"Se ti prendo ti ammazzo."
Mimai con le labbra verso il moro, che rabbrividì alla svelta.
Una familiare mano attraversò la mia schiena e si appoggiò sul mio fianco, mentre delle calde labbra toccarono la mia guancia. Sorrisi e strinsi, quella che era Greta, a me.
-Come è andata?
Domandò lei mentre mi voltavo a guardarla.
-A parte qualche piccola incomprensione, bene.
Lei tirò indietro la testa sorpresa.
-Vedi? Non ci voleva tanto.
Roteai gli occhi non potendo fare a meno di sorridere.
-Mi dispiace amore, hai sempre ragione tu.
-Oh sì che ho sempre ragione io.
Affermò fiera per poi depositarmi un lungo bacio sulle labbra.
Sorrisi contro la sua bocca dipinta dal lucida labbra e affondai i miei occhi nocciola dentro i suoi leggermente più scuri, cavolo quegli occhi mi facevano impazzire.
-Devo dirti la verità, non mi va di stare tutto il tempo alla festa.
Greta si allontanò da me e mi prese le mani.
-Lo stavo pensando anch'io.
-Che ne dici di vedere la reazione di Lorenzo e poi svignarcela? Dici che i tuoi prof girino a quest'ora?
La ragazza rise provocando anche un mio sorriso spontaneo.
-A quest'ora dormono.
-Bene, allora non ci sarà il rischio di incontrarli.
Greta chiuse le mie guance tra le sue candide e piccole mani e mi baciò di nuovo.
-Allora possiamo anche andare.
La fissai sorridendo e non potei fare a meno di pensare alla mia vita senza di lei, vuota, era la cosa più bella che mi fosse mai capitata.

-Ragazzi, Lorenzo sta per arrivare!
Esclamò Sofia entrando, segno che dovevamo nasconderci e spegnere le luci.
Greta mi afferrò un polso e mi tirò dietro un tavolo mentre Matteo spegneva in fretta tutto.
Vidi la mia ragazza sorridere divertita.
-Non vedo l'ora di vedere la faccia di Lorenzo.
Sussurrò mentre istintivamente le cingevo la schiena con le braccia, le lasciai un umido bacio sul collo e appoggiai il mento sulla sua spalla.
-Anch'io.
Potemmo sentire il rosso chiamare disperatamente i nostri nomi, poi quando accese la luce dell'enorme sala, saltammo fuori.
-Sorpresa!
Esclamammo in coro mentre Sofia scattava una foto alla faccia esterrefatta di Lorenzo.
-Oh, ragazzi.
Riuscì solo a dire il rosso quando si fu ripreso dall'emozione.
Sorrisi e lo abbracciai, mi guardai in torno notando che Sofia aveva invitato tutti i ragazzi delle varie università e non solo quella di Lorenzo. Bene, sarebbe stato un casino, fortuna che io e Greta ce ne saremmo andati presto.
A quel pensiero sciolsi l'abbraccio con Lorenzo e gli sorrisi un'ultima volta prima di andare a cercare la mia ragazza, che avevo già perso di vista.

Comunque ci volle poco ad individuare dei capelli blu davanti al bancone. La raggiunsi e le cinsi in fretta la vita baciandole il collo.
-Ti ho beccato mentre stavi per riubriacarti.
Greta si voltò e mi sorrise.
-Chi, io?
Sbuffai una risata e le feci cenno con la testa verso la porta principale rinfrescandole la memoria.
-Giusto, andiamo.
Mi rubò un bacio a stampo e mi afferrò la mano conducendomi fuori dalla sala. Appena ci allontanammo dall'edificio e uscimmo all'aria aperta, già mi sentivo più rilassato per la brezza fresca e il rumore del mare sotto di noi.

Greta si sedette su una sdraia e io mi sedetti su quella accanto. La ragazza si rilassò sdraiandosi come se stesse prendendo il sole, ma concentrò il suo sguardo verso le miliardi di stelle sopra di noi. Io invece non le staccai gli occhi di dosso, eh già, poteva essere anche lo spettacolo più bello di sempre, ma io avrei preferito comunque lei.
-Senti che pace!
Mi fece notare una cosa ovvia, ma sorrisi comunque.
-Eh già, non vedevo l'ora di andarmene.
Lei si strinse nelle spalle e mi guardò.
-È la festa del tuo migliore amico, mi sento un po' in colpa ad averti costretto a non partecipare.
Mi feci sfuggire una leggera risata.
-Costretto? Ma se ho appoggiato subito l'idea.
Greta sorrise imbarazzata.
-Penso che Lorenzo non si accorgerà che non ci siamo.
Alzai le spalle indifferente.
-No, infatti.
Continuai a fissarla e non resistetti all'impulso di starle più vicino.
Mi alzai e mi sedetti sulla sua stessa sdraia, si alzò anche lei e poi si sedette in mezzo alle mie gambe appoggiando la testa sul mio petto.
-Sembra un eternità da quando siamo saliti qui.
Affermò mentre le accarezzavo i capelli e le depositavo alcuni baci.
-Invece è solo una settimana.
La strinsi di più in vita.
-Fortuna che domani è domenica e stai un po' in cabina con me.
Riuscii a vederla sorridere.
-Eh già, mi mancavi un pochino.
-Solo un pochino?
-Ok, mi mancavi tanto.
Tirò indietro la testa e la baciai.
-Già lo sapevo.
-E perché me lo hai fatto dire?!
Risi semplicemente e lei mi tirò un pugno sul ginocchio.
-Aia!
Imprecai mentre stavolta fu lei a ridere.
-Ce ne era bisogno?
Domandai infastidito mentre lei si metteva più comoda accanto a me.
-Sì.
Sospirai e le misi un braccio in torno alle spalle voltandomi a guardarla.
-Ti amo.
Disse accarezzandomi una guancia.
La baciai e schiusi in fretta le sue labbra infilandoci la lingua dentro.
Ci staccammo e appoggiai la mia fronte sulla sua.
-Anch'io ti amo.


#spazioautrice
Oddio quanto mi è mancato scrivere qui, quanto mi siete mancati voi!
Spero che questa ff vi piaccia come la prima, spero di non deludervi.
Preparatevi, godetevi questi momenti perché ne succederanno davvero di tutte i colori.😊😊
Ci vediamo presto con un altro capitolo, I'M BACK.
Lasciatemi tanti commenti e stelline per farmi capire che vi piace, a presto ❤️
~gretassmjle
(sì ho cambiato nome perché sì 😂)

Ugly Heart 2.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora