<<Drew allora come ti senti?>>
<<Molto meglio Damon.>> mi risponde con la sua voce da bambino.
Ora vi racconto chi è questo piccolo guerriero.
Drew ha sei anni ricoverato nel mio reparto. È stato investito da un auto pirata un mese fa, ha riportato numerose fratture che lo hanno costretto su una sedia a rotelle.
Sta facendo molta riabilitazione nella speranza di riuscire a camminare un'altra volta.
Lo vedo sforzarsi nel cercare di camminare a passi sempre più fermi e decisi, fino quasi a non farcela più.
Ultimamente però ci sono state alcune complicazioni e quindi preferiamo tenerlo d'occhio fino alla sua completa guarigione.
I suoi genitori fanno di tutto per stargli accanto più tempo possibile, ma la notte non possono proprio rimanere e così ogni volta che ho il turno di notte faccio sempre un salto da lui per vedere come sta e se ci sono stati dei miglioramenti nel suo percorso.
<<Allora oggi com'è andata?>> chiedo osservando i suoi occhi scintillare di felicità <<Ho fatto due passi.>> risponde tutto allegro. Vederli così innocenti e allegri mi aiuta. Sembra che la luce che trasmettono riesca quasi a cancellare tutto il marcio che ho dentro.
<<Sei un grande allora. Batti il cinque.>> gli dico. Alzo la mano e lui la colpisce immediatamente con la sua.
<<Drew ora devo andare a controllare gli altri bambini.>> e gli scompiglio i capelli mentre mi guarda negli occhi.
<<Dopo torni?>>
<<Certo che torno. Però ora dormi che si è fatto tardi.>> dico abbassandomi e lasciandogli un bacio sulla fronte, per poi rimboccargli le coperte.
Mi avvio verso la porta e quando mi volto, prima di uscire, Drew è già caduto nel mondo dei sogni.
Mi ci vuole un'ora per controllare tutti i bambini del reparto. Stanno dormendo tutti come ghiri, così torno nella stanzetta del personale per riposare un po'.
Mi butto sul lettino e chiudo gli occhi ma mi ritorna in mente Chloe e subito mi alzo di scatto ricordandomi di non essere passato a controllare Alan.
Esco di nuovo in corridoio e quando adocchio il distributore di caffè mi avvicino
"Una caffè ci vuole proprio a quest'ora.". Mi avvicino, inserisco l'apposita chiavetta e seleziono la bevanda attendendo l'erogazione.
Faccio qualche passo, poi torno a fissare la macchinetta. Scuoto la testa e torno indietro per fare un altro caffè.
<<Dottor Black.>> la voce di un infermiere riecheggia nel corridoio del pronto soccorso stranamente silenzioso. Lo osservo meglio e mi rendo conto che è lui che mi ha aiutato con Alan.
<<Dimmi.>>
<<La febbre del bambino si è abbassata ed ho cambiato anche la flebo.>> dice.
<<Il piccolo come si sente?>> domando.
<<Molto meglio e lo stomaco sembra non fargli più male.>>.
<<Perfetto.>>.
Senza neanche salutarlo riprendo a camminare.
Solo a metà strada mi fermo.
<<Ehi.>> l'infermiere, che stava andando già via, si volta nella mia direzione.
<<Dica Dottor Black.>>
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Il Segreto Nei Tuoi Occhi
ChickLitDall'autore di "Sei la luce nella mia oscurità" Damon ha ventotto anni. Di giorno è uno stimato dottore, di notte un feroce lottatore di incontri clandestini dove sfoga tutta la rabbia che ha dentro. Fino ad un giorno. Il giorno in cui rimane intr...