Capitolo 7

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«Buongiorno, Ashton. Perché non entri?»

Non mi sfugge il modo in cui papà accoglie Ashton sulla porta d'ingresso.

Questa domenica la mamma mi ha costretto ad aiutarla a cucinare il brunch perché purtroppo ha notato uno dei succhiotti che ho ancora sul collo. Ho provato a coprirli, ma a quanto pare mamma ha due occhi peggio di un falco e riesce a vedere tutto. Sono certo che lei potrebbe passare tutta la giornata a lanciare occhiatacce ad Ashton per avermi portato via parte della mia innocenza, come direbbe lei. Per fortuna, però, la mia genitrice non sa niente di quello che è successo veramente venerdì sera. Dio, di sicuro mi rinchiuderebbe in una torre se lo venisse a sapere.

Mi volto per vedere Ashton entrare in cucina, un sorriso radioso adorna i suoi lineamenti.
Le fossette sono evidenti, una delle cose che amo di più del suo sorriso. Potrebbe sciogliere il cuore di qualsiasi persona.

«Buongiorno, signora Hemmings» Ashton saluta mia mamma. Lei gli rivolge un sorriso svogliato, prima di ritornare a imbandire la tavola. Mio papà entra pochi attimi dopo per aiutarla con gli ultimi tocchi finali.

Ashton si avvicina a me e avvolge le braccia intorno al mio bacino, facendomi arrossire a quel contatto mentre sto finendo di preparare gli ultimi pancakes. La sua testa rimane sulla mia spalla. Mi sporgo all'indietro per dargli un piccolo bacio sull'angolo della bocca, e lui strofina il naso contro il mio collo.

Dopo aver finito di cucinare tutto il resto del cibo, lo passo a mia mamma e lei lo posa sulla tavola.

Ashton si separa da me a malincuore. Gli sorrido timidamente prima di avvicinarmi al tavolo e sedermi in una delle due sedie vuote di fronte ai miei genitori. Ashton si siede affianco a me.

«Allora, Ashton, come è andato lo spettacolo l'altra sera?» chiede mio papà, con voce severa. Ashton è abituato alla schiettezza dei miei genitori nei suoi confronti. Capisce che è dovuta al fatto che sono molto più piccolo di lui, ma devo ammettere che ormai si sta stancando, dopo averselo sentito dire così spesso.

«Molto bene. Ho suonato la canzone che ho scritto per Luke. Lui non sa che è per lui, quindi mantenete il segreto» Ashton finge di sussurrare ai miei genitori, rivolgendo poi un occhiolino ammiccante nella mia direzione.

«Quella canzone era dedicata a me?» Rimango a bocca aperta, mentre gli occhi iniziano a diventarmi lucidi. Sentire che l'ha scritta per me mi pare la cosa più dolce al mondo.

«Certo che lo era, piccolo» afferma lui, lasciandomi un bacio sulla tempia. I miei genitori continuano ancora a lanciarci occhiatacce, ma non del genere come se avessi ficcato la lingua dentro alla bocca di Ash di fronte a loro.

«Sei in assoluto la persona più dolce al mondo!» Ashton ricambia il sorriso. Avvicino la mia sedia alla sua e lui allunga un braccio verso il mio schienale.

Mi sono quasi dimenticato del cibo che ho nel piatto; ingoio e gusto il cibo dolce e saporito che ha cucinato la mamma. Io l'ho aiutata con i pancakes, ma il resto del merito spetta a lei. Prova sempre a fare qualcosa di diverso per il nostro brunch della domenica, e le riesce sempre con successo.

«Luke, tesoro, perché non vai a tirare fuori dal frigo il succo d'arancia?» Annuisco, quindi mi alzo per recuperare la caraffa con il succo fresco. Apro il congelatore, ma non lo vedo. Guardo nel frigo, ma non è nemmeno lì, allora urlo: «Non è qui.»

«Oh, scusa, caro, mi sono dimenticata di dirti che è nel congelatore fuori, in garage.»

Rovistando in garage, finalmente lo trovo.

Quando apro la porta che dal garage porta dritto in cucina, sento suonare il campanello. Mamma annuncia che andrà lei alla porta, così mi risiedo accanto ad Ashton e riempio un bicchiere di succo per lui. Lui mi ringrazia con un piccolo, casto bacio sulle labbra mentre mio papà non presta attenzione.

Quando mamma apre la porta, riconosco chi è quel qualcuno alla porta, e storco il naso appena sento la voce proveniente dalla porta principale dire: «Ciao, Liz. Luke è in casa?»

«Sì! Vieni, entra. Siamo tutti seduti a tavola per il nostro brunch della domenica, sei il benvenuto se vuoi sederti a mangiare con noi.»

«Continuate ancora a fare il vostro solito brunch della domenica? Luke voleva sempre che venissi quando eravamo piccoli.»

Le loro voci si fanno sempre più vicine, e temo il momento in cui Michael vedrà Ashton accanto a me.

Mamma entra nella stanza con una delle sedie che abbiamo in più nella sala da pranzo nel caso avessimo più ospiti, e la posiziona infondo al tavolo accanto a me. Michael fa il suo ingresso qualche secondo dopo di lei. Sta sorridendo, ma non sembra così entusiasta quando incrocia lo sguardo di Ashton.

Non lo guardo, non ci riesco. Non ancora.

Michael l'altro ieri mi aveva proposto di uscire insieme, come due vecchi amici, ma gli avevo totalmente dato buca quando Ashton mi aveva inviato un messaggio dicendomi che avrebbe terminato prima il suo turno al lavoro, così ero andato da lui per un veloce pranzo insieme. Potevo solo immaginare la faccia di Michael quando l'orologio aveva segnato le 3 in punto e nessuno era presente in casa Hemmings.

Avrei dovuto dire qualcosa a Michael prima di uscire, ma non l'avevo fatto, e l'avevo lasciato lì davanti a casa ad aspettare pieno di speranza.

«Tu devi essere...?» chiede Ashton.

«Michael.»

«Oh.»

«E tu...?»

«Ashton. Il fidanzato di Luke» sorride lui orgogliosamente. «É un piacere conoscere finalmente un amico di Luke che non sia Calum» scherza, sapendo molto bene che Michael ed io non siamo più amici ora.

«Calum è il tuo unico amico?» Michael mi chiede scherzosamente. Deve aver immaginato che, una volta che lui se n'è andato, io non sia più riuscito a farmi una vita al di fuori della nostra stretta amicizia, ma si sbaglia.

«Uhm, no. Ho altri amici della scuola. Calum è solo il mio migliore amico.»

Lancio un'occhiata ai miei genitori e vedo che non stanno prestando attenzione a noi, sono indaffarati nella loro conversazione.

«Migliore amico?» Un'espressione di dolore attraversa il suo volto, e vengo assalito da un senso di colpa.

Annuisco, non fidandomi di parlare oltre.

«É per questo che mi hai dato buca ieri? Per uscire con Calum, invece?»

Mia mamma si intromette nella conversazione lasciando perdere del tutto quella che stava intrattenendo con papà. «Ha detto che gli hai dato buca, Luke? Mi sembra di averti cresciuto meglio.»

«No, no, no. Me ne sono dimenticato, e Ashton mi ha chiamato dicendomi che voleva vedermi per pranzare insieme.»

«Come puoi averlo dimenticato? Te l'avevo chiesto solo poche ore prima. Ti sei sempre ricordato le cose» Michael chiede tristemente.

«L'ho fatto, invece, okay? Scusa, mi dispiace. Possiamo uscire un'altra volta...» suggerisco.

«Posso assicurare che Lukey ha ragione, non va in giro a dimenticarsi qualsiasi cosa» si intromette Ashton nella conversazione.

Michael rotea gli occhi, prima di servirsi del cibo.

Sarà una lunga giornata.
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Hola, people!! Sono tornata ad aggiornare anche questa bellissima storia che ho l'onore di tradurre. Spero come sempre di aver tradotto il capitolo al meglio, e se vi piace fatemelo sapere con un voto e un commento.
Vado un po' di fretta oggi perché tra un po' dovrò andare a vedere i quadri a scuola 😱 aiuto, se penso che il prossimo anno a quest'ora ci saranno i quadri per l'ammissione all'esame di maturità...
Se non l'avete ancora fatto, passate a leggere la Muke scritta da me : "Romeo + Romeo" (new entry!!)
Adios, people! A presto! ❤️
-Instagram : RunawayMarty

Luke and the Boy Next Door | Muke (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora