Chapter one

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Piccole fastidiose note iniziali:
Saaaaaalve a tutte! Ebbene si, sono ritornata. Non vi siete liberate di me, purtroppo. E si, sono tornata con un'altra bellissima traduzione! Io ho letteralmente amato questa storia, sul serio è dolcissima e spero che anche voi l'amerete come me. E' molto diversa da Sinister, la mia prima traduzione in collaborazione con una mia amica, che potete trovare sul mio profilo, ma vi assicuro che ne vale assolutamente la pena perché è meravigliosa. Però questa volta sarò sola sola a tradurre!
Bene, senza ulteriori indugi (dato che ho già detto troppo), ecco il primo capitolo di All Too Human che potete trovare in lingua originale su Ao3 mentre invece nell'immagine c'è il permesso dell'autrice, che è stata gentilissima a darci il consenso. La storia è formata da 15 capitoli in tutto e vedrò poi col tempo se dividerne qualcuno o meno causa lunghezza.
Per quanto riguarda l'aggiornamento, credo di aggiornare ogni settimana, salvo impegni universitari e, come detto prima, capitoli lunghiiiissimi.
Enjooooy! <3










Non è che ad Harry non piace la sua vita; la ama, sul serio, ma a volte diventa davvero troppo. Come in questo momento, per quale ragione è così interessante per un paparazzo sapere che sta facendo la spesa da Tesco? E' un normale essere umano, ovvio che stia facendo la spesa. Lui mangia, non è una di quelle pop star che pensa sia meglio perdere peso e stare a digiuno per giorni. E' in forma, è bello e lo sa, poi le sue fan gli fanno sempre capire quanto pensano che lui stia bene, ma davvero? Perchè il numero di Sugarscape di domani sarà su quale salsa di mele compra? Non lo capisce. Sono passati due anni da quando hanno perso X-Factor. Si, perso, e tuttavia la sua fama e quella della sua band ha battuto ogni record ma "é solo salsa di mele!", la sua mente urla contro l'uomo che sta cercando di scattargli quante più foto possibili.

In questo momento poi sta avendo un duro conflitto con se stesso perchè non riesce a scegliere tra la salsa pesca e mango o la classica mela e cannella quando all'improvviso sente delle piccole mani picchiettare contro il suo ginocchio. Confuso, guarda in basso e nota un adorabile bambino con gli occhi azzurri e i capelli castano chiaro che sorride verso di lui, poi lo vede correre dietro il suo corpo per aggrapparsi al retro delle sue ginocchia. Harry ruota il busto, mantenendo i piedi ben piantati al pavimento,osservando ridacchiare il bambino dietro di lui.
"Um, ciao, bimbo." Comincia a parlare con lui, alla fine ha una certa dimistichezza con i bambini dato che è quasi spesso in contatto con la figlia della sua parrucchiera, Lux, che ora ha un anno, mentre questo bambino sembra più grande di lei e quindi forse ne ha due? Non lo sa. Cerca quindi di avvicinarsi ma non ha mai incontrato qualcuno come il piccolo che ora ridacchia tra le sue gambe. "Nascondere!" Il bambino cerca di dire sussurrando mentre non sta ridendo.
"Nascondere? Non so cosa tu voglia dire. Uhm, da dove salti fuori, piccoletto?" Cerca di spostarsi per guardarlo meglio ma il bimbo stringe la presa sulle sue gambe per non farlo muovere.
"No! Nascondere! Shh!" Borbotta contro il jeans di Harry. Lui intanto non sa proprio cosa fare, alza gli occhi e si guarda intorno per cercare una madre agitata che corre a reclamare suo figlio ma finora, nulla. Ma tutte a lui capitano?
"Nascondere? Come nascondino?" Harry chiede, cercando di ricavare più informazioni.
"Si! Shh!" Il bambino dice di nuovo.
"Da chi ti stai nascondendo?" Sussurra, sperando che quel piccolino lo aiuti a capire magari cosa sta succedendo.
"Papi!" Ridacchia, quasi in un tono che lasciava intendere fosse stata fatta una domanda stupida.
"Che aspetto ha il tuo papà?" Harry vuole restituire il bambino e proseguire la sua spesa. Ha delle riunioni a cui andare.
"Shh! Non parlare tivi!" Gli dice il piccolo, e lui riderebbe se al momento non fosse in piedi con il bambino di uno sconosciuto avvolto intorno alle sue gambe.
Sta per chiedere cosa esattamente 'tivi' significhi quando una voce arriva dal corridoio, appartenente ad un ragazzo che non sembra molto più grande di lui. "Nathan!" Grida il giovane ed Harry gli lancia un'occhiata prima che lui possa vederlo completamente, dato che non si è ancora accorto di loro e sembra parecchio turbato: indossa dei pantaloncini da basket con una canottiera larga che cade morbida sul suo corpo, facendo spuntare l'inchiostro dei tatuaggi. Ha una felpa appoggiata su una spalla e sta tenendo un carrello.
Il ragazzo incrocia il suo sguardo e Harry allora gli indica in basso verso il bambino, le cui piccole mani sono ancora ancorate alle sue rotule, regalandogli un sorriso morbido. "Oh, grazie a Dio." Il ragazzo si avvicina e Harry può vedere il sollievo sul suo volto. "Nate, cosa ti ho detto riguardo al giocare a nascondino al supermercato?" Si accovaccia in modo da trovarsi faccia a faccia con il bambino. "Papi ha detto no." Nathan si acciglia, seppellendo il viso nel retro delle ginocchia di Harry. "Mi hai spaventato, ho pensato che le verdure ti avessero preso." Questo procura una risata al bambino, che fa spostare il suo viso da Harry a suo padre. "Scusa papi. No 'coli." Lascia la presa su Harry e va ad accoccolarsi tra le braccia del padre ed il riccio semplicemente li guarda mentre regge la salsa di mele.
"Niente broccoli, capito. Ma non nasconderti più, okay?" Dice il ragazzo baciando la testa di suo figlio, sentendo un borbottio di 'No nascondere'. L'uomo poi si alza in piedi, prendendo il figlio tra le braccia, e osserva finalmente lo sconosciuto dietro al quale il suo bambino si nascondeva, e Oh. Questo si che è interessante.
"Ciao." Dice il cantante, incantato dal rapporto che hanno i due, e soprattutto dalla bellezza del ragazzo.
"Ciao." Il bambino ridacchia nella spalla di suo padre, "Sono Louis. Mi dispiace tu sia stato un nascondiglio." Ride, allungando una mano. Louis deve ammettere che il ragazzo da vicino è molto più bello che in tv ed i suoi occhi sono così verdi, quasi gli manca il respiro quando poi gli sorride.
"Harry. Va tutto bene, nessun danno. Sono contento lui sia al sicuro. Ero preoccupato di non riuscire a trovare un suo genitore." Dice Harry, indicando Nate, dopo aver stretto la mano di Louis.
"Tivi papi!" Nate alza la testa, indicando Harry mentre lancia un sorriso in sua direzione. "Si lo vediamo in TV. Puoi dire grazie ad Harry?" Louis se lo poggia su un fianco; sta diventando pesante ultimamente. "Assie, Arreh'!" Esulta Nate, battendo le mani.
"Prego-- Nathan, vero?" Chiede il riccio, non volendo oltrepassare il limite chiamandolo con un soprannome o qualcosa del genere. "Nate! Io!" Dice ad Harry felicemente. "Ah, Nate. Quanti anni hai, piccolino?" Domanda. La loro piccola famiglia lo ha incuriosito.
"Tanti così!" Dice alzando tre dita, provocando così la risata di Louis. "Non ancora piccolo, quasi tre." Guarda suo figlio, che sta ancora sorridendo ad Harry. "Fra poco è il tuo compleanno?" Il viso del cantante si illumina. Nate allora guarda prima Harry e poi Louis in confusione, dato che non capisce ancora il concetto di compleanno. "Si sta avvicinando la festa di Spiderman di chi?" Louis chiede a suo figlio, guardando la confusione trasformarsi in gioia. "La mia! La mia! La mia!" Nate calcia le gambe avanti e indietro per l'eccitazione e Louis cerca di tenerlo.
"Una festa di Spiderman!? Wow, questo si che è fantastico!" Harry amplifica il suo entusiasmo per il bene di Nate, un bambino che ha appena conosciuto, ma lui ha sempre avuto un debole per i bambini. "Spidey, io!" Nate batte una manina sul suo petto. "Sei Spidey? Oh mio Dio! Il glorioso Spiderman al mio cospetto!" dice drammaticamente, inginocchiandosi e alzando lo sguardo per guardarlo. Nate ridacchia un pò di più, "Arreh' è divertente. Arreh' festa di Spidey?" Nate gli domanda, e il cuore del ragazzo si scioglie, così si alza in piedi.
"Oh Spidey, per quanto la cosa sembri divertente non credo di riuscire a venire." Harry si acciglia. Immagina che Louis non voglia realmente lì una persona a caso. Cioè andiamo, sono praticamente sconosciuti, anche se lui è conosciuto in tutto il mondo, ma questo è un altro discorso.
"Perchè? Ad Harreh non piaccio?" Il labbro inferiore di Nate trema ed il cuore di Harry si spezza. Non vuole di certo deludere quel meraviglioso bambino, ma li ha appena incontrati. Si sentirebbe a disagio. "No, piccolino. Non è che non mi piaci, mi piaci molto, ma non è molto sicuro invitare estranei a casa di Spidey," dice Harry con calma, guardando verso Louis, che si sta mordendo il labbro inferiore. "No estraneo! Tivi Arreh'! Papino ti prego." Nate mette il broncio nel collo di Louis e Dio, se non è la cosa più carina che lui abbia mai visto.
"Non sembri poi tanto male, sai? Sei in una boy band. Che male potrebbe mai esserci? Se vuoi, la festa è sabato alle tre. Posso mandarti l'indirizzo, giuro che non posterò il tuo numero online. Nate sembra volerti davvero lì e io ho sempre avuto un debole nel dargli ciò che vuole." Louis sorride ampiamente ed Harry è ancora più affascinato da lui. "Uhm, si. Vedrò cosa posso fare. Possiamo uhm, incontrarci di nuovo? Così non è del tutto strano che io verrò alla festa di Spidey?" Il riccio si passa una mano tra i capelli, un'abitudine che ha quando è nervoso. "Arreh' verrà! Yay!" Nate cerca di saltare fuori dalle braccia di Louis per andare da Harry, il quale per una volta reagisce in tempo e lo prende tra le proprie braccia, sistemandolo sul suo petto. "Si Spidey, verrò alla tua festa di compleanno," ride, stringendo il bambino tra le braccia. E' così naturale per lui che gli sembra di conoscerlo da una vita, anzichè da pochi minuti.
Il suo telefono comincia a suonare nella tasca e lui lo afferra con la mano libera, rispondendo. "Pronto?" Dice allegramente, come fa Nate, che urla un 'Ciao' sotto forma di risatina. "Haz? Siamo a casa tua ma tu non ci sei," la voce di Niall risuona attraverso la linea.
"Merda- voglio dire, merda." Harry guarda prima Nate, che sta giocando con lo scaffale delle salse di mele, e poi Louis, che gli sta sorridendo. "Sarò presto lì. Sono da Tesco, hai bisogno di qualcosa?" Domanda, tenendo ancora Nate. "Nah, stiamo saccheggiando la tua cucina ora. Ci vediamo presto." Interviene Niall, riattaccando.
"Spidey, devo andare, ok? Puoi aiutarmi a scegliere la salsa di mele? Quale delle due è più buona, mango e pesca o mela e cannella?" Chiede al bambino tra le sue braccia, che si è stretto a lui più forte quandogli ha detto che doveva andare via. "Mangoooo." Mormora il piccolo tranquillamente, seppellendo il viso nel collo di Harry. "Ottima scelta, una delle mie preferite." Gli dice mentre Louis avanza, allungando le braccia.
"No Papi." Nate si stringe di più ad Harry. "Hey piccolino, va tutto bene. Ci vediamo tra qualche giorno per la tua festa, okay? Devi andare con il tuo papà ora. Ti prometto che ci vedremo presto." Harry lo stringe in un lungo abbraccio. "Non ti deluderò." Sussurra poi nell'orecchio di Nate e lui annuisce, dando ad Harry un ultimo abbraccio prima di lasciare che suo padre lo prendesse di nuovo tra le sue braccia. Louis subito dopo gli porge il telefono ed Harry segna il suo numero, restituendoglielo con un sorriso.
Il ragazzo afferra poi la salsa di mele a mango e pesca, lasciandola cadere nel suo cestino. "Mi dispiace devo scappare, i miei compagni di band mi stanno aspettando a casa mentre parliamo. Uh, scrivimi, si?" Harry dà a Nate un altro batti cinque e lancia poi uno dei suoi ormai famosi sorrisi con le fossette mentre si allontana, dirigendosi alla cassa.

All Too Human (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora