Chapter fifteen

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Vi prego di non lasciare commenti offensivi, sessisti, misogini e altri verso Eleanor o chiunque altro personaggio di questa ff, vi prego. Sono personaggi di fantasia ma anche persone reali e questi commenti non mi piacciono. Vi prego di rispettare questa decisione grazie.













Non si sa chi sia più felice per la cosa successa con Nate. Hanno dormito abbracciati tutta la notte con le lacrime agli occhi mentre Harry non faceva che ripetere la parola papà come un mantra, cullati l'uno dalle braccia dell'altro. Il riccio credeva che il piccolo si fosse sbagliato, o che lo avesse chiamato così solo perché era stanco e gli mancavano entrambi, sta di fatto però che quando tornano a casa le cose di certo non cambiano. Nate corre fuori dalla porta d'ingresso alla velocità della luce quando sente la macchina dei due fermarsi davanti casa sua e i due non fanno nemmeno in tempo a scendere dalla macchina che sentono la porta principale aprirsi di getto ed una vocina acuta e squillante urlare un "Papi! Papà!"
Il piccolo corre verso di loro con il volto illuminato dalla felicità e cerca di abbracciare tutti e due allo stesso tempo con le sue piccole braccine. Quindi si, Harry sente di nuovo il cuore scoppiargli nel petto e piccole lacrime rigargli le guance quando si appoggia sulle ginocchia per stringere a sé quel piccolo pezzo di paradiso. Anche Jay, dalla porta d'ingresso, li guarda felice e con gli occhi lucidi, contenta del fatto che i suoi due ragazzi abbiano finalmente trovato la loro felicità in quel ragazzo tutto ricci e fossette.
E quindi si, Harry si è ormai guadagnato il titolo di papà per il piccolo Nate, e di certo nessuno si oppone a ciò, soprattutto Louis che anzi, incoraggia il piccolo a farselo ripetere ancora, ancora e ancora.

XXX

Purtroppo però, Harry deve partire subito dopo essere arrivato a casa, per le ultime tappe del loro tour mondiale. Stavolta però è molto più semplice rispetto alle ultime volte, forse perché ormai le cose tra di loro sono diventate un po' più ufficiali, forse perché la loro piccola e strana famiglia ormai è diventata una cosa sola. Sta di fatto che salutarsi ormai non sembra più una cosa così dura e difficile, anzi si sorridono complici e felici, con la promessa di sentirsi ogni giorno e di vedersi presto. Harry quindi parte per l'Australia con i suoi compagni di band e il suo team, sentendosi più leggero delle nuvole quando prende il telefono per poter così osservare le tante nuove foto di Nate e Louis disseminate un po' ovunque nella sua galleria. Ne posta alcune sul suo Instagram quando arriva in hotel, sapendo che Louis le vedrà forse la mattina dopo dato che ora si trova praticamente dall'altra parte del mondo. Sorride tutto denti quando trova una delle sue foto preferite. L'ha scattata Niall prima che partissero, ci sono loro due che hanno in braccio Nate e gli danno un bacio sulla guancia, uno da una parte e uno dall'altra, ed il piccolo ride contento, con le braccine sistemate ai lati delle loro teste. Decide di postare anche quella con una didascalia semplice, 'I suoi papà.' Vuole far sapere a tutto il mondo l'onore che gli ha dato il piccolo di tre anni chiamandolo in quel modo. Vuole far sapere a tutti che ora sono una vera famiglia, che ora lui è ufficialmente il papà di Nate, e sente il cuore scoppiargli nel petto quando una marea di notifiche lo inonda. La foto riceve milioni di mi piace e le sue fan stanno lasciando commenti dolcissimi su quanto siano felici per lui, su quanto sia adorabile Nate, su quanto lui e Louis siano bellissimi insieme. Alcuni invece sono semplicemente una ripetizione di cuori blu e verdi, come i loro occhi, e forse sono questi a farlo sorridere di più. I giorni passano e per loro è un po' difficile riuscire a parlare, dato la differenza di fuso orario, ma in qualche modo riescono a farlo funzionare.
Mentre sono in Nuova Zelanda Harry trova un po' di tempo per chiamare a casa e si trova a dover affrontare un Louis praticamente frenetico dall'altra parte della linea.
"Babe tutto okay?" Domanda il giovane mentre sente un trambusto in sottofondo ed il pianto di Nate in lontananza.
"Non proprio. E' scoppiata una tubatura nel bagno, sto cercando di afferrare le cose che sono sul pavimento il più velocemente possibile prima che si bagnino del tutto e Nate non capisce che deve restare seduto sul divano!" E nell'ultima frase c'è chiaramente un tono di rimprovero verso il piccolo appena menzionato. Sente poi qualche altro rumore e "Merda. Devo richiamarti più tardi H, mi dispiace." La linea cade velocemente senza che il riccio abbia la possibilità di dire nulla e sinceramente si sente un po' preoccupato per ciò che è successo a Louis. Dal momento che non può essere lì con lui per aiutarlo davvero, entra subito su Google dal suo cellulare e cerca subito un idraulico a Londra che possa aiutare il suo fidanzato. Ne trova uno con delle buone recensioni e chiama subito il numero indicato, descrivendo a grandi linee ciò che è successo e dando all'uomo l'indirizzo di casa di Louis. Non volendo disturbare ancora il ragazzo, perché ha capito che tanto non c'è nulla che può fare e farlo stare a telefono sarebbe solo un impiccio in più, si alza dal salotto e si dirige verso la camera di Niall e Liam, dove di sicuro troverà anche Zayn. Passare del tempo con i suoi ragazzi almeno lo terrà lontano dalle preoccupazioni e dalla mancanza che gli appesantisce il cuore.
Un'ora più tardi riceve una chiamata da parte di Louis.
"Non dovevi disturbarti a chiamare un idraulico, ma grazie mille." La voce del castano sembra finalmente un po' più rilassata rispetto a prima e si ritrova a sorridere di questo.
"E' il minimo che potessi fare dato che sono praticamente dall'altra parte del mondo in questo momento. Che cosa ha detto l'idraulico?" Mormora Harry.
"Ugh. E' una cosa piuttosto grave, ha dovuto praticamente fare dei buchi nel cartongesso di tre pareti per trovare e sostituire la tubatura rotta. Senza contare il danno che ha creato l'acqua sulla moquette e anche sotto le pareti. Non sarà una cosa piacevole per il mio portafogli. Il corridoio, la cucina ed il bagno sono praticamente distrutte e devono essere sostituite. L'idraulico vuole già togliere via tutto l'intonaco in modo che così non si crei muffa, quindi ho dovuto mettere in valigia tutto ciò di cui avrò bisogno in questo lasso di tempo in cui ci saranno le riparazioni in casa. Non so quanto ci vorrà. E' uno schifo, sai?" Butta fuori Louis, gemendo frustrato a tutta quella situazione. Harry sente in sottofondo i rumori delle macchine e qualche clacson, Louis di sicuro è alla guida diretto da qualche parte. In questo momento vorrebbe solo essere con lui e dirgli che tutto andrà per il meglio, e invece si trova a mille miglia di distanza e l'unica cosa che può fare è consolarlo attraverso una linea telefonica. Non vede già l'ora di tornare a casa.
"Oh beh si, è abbastanza una merda piccolo. Ma sai che ti aiuterò a pagare una parte dei lavori; sembra una cosa abbastanza costosa, specialmente perché al momento stai conservando i soldi per compare il posto accanto all'asilo. Non voglio assolutamente che tu spenda quei soldi, hai lavorato sodo e duramente per ottenerli e non devi buttarli così." In questo campo le cose stanno andando molto meglio deve dire, ora non litigano più per le cose finanziarie e anzi, stanno collaborando piuttosto bene e Louis sta anche cercando di fare le cose da solo senza chiedere troppo l'aiuto di Harry, per quanto può. Questo è il motivo per cui quando il posto accanto al suo asilo è andato in vendita, Louis ha subito chiamato il venditore dicendo che fosse molto interessato. Ha lasciato che Harry coprisse l'acconto solo perché c'erano anche altri venditori interessati e non voleva di certo che mentre metteva da parte i soldi qualcuno gli rubasse il posto, ed il cantante gli ha detto che gli avrebbe lasciato fare tutto il resto, cioè pagare per mettere a nuovo il tutto. Ecco su cosa stava risparmiando ora e sa che la casa è molto importante, ma vuole che il suo fidanzato realizzi uno dei suoi sogni quindi non gli lascerà spendere un centesimo.
"Non cercherò neanche di andare contro a questa tua decisione perché hai ragione. Sto già pagando le bollette per entrambi i posti e per la casa. Ho bisogno di un piccolo aiuto, lo ammetto." Dice Louis sospirando, mentre si ferma di fronte ad un semaforo rosso.
"Non appena gli idraulici finiranno con le tubature ed il resto, chiama una impresa edile per far così aggiustare tutto il resto. Per fortuna prima di partire ti ho lasciato una delle mie carte di credito, ho già chiamato e ho fatto mettere anche il tuo nome sul mio account quindi non ci dovrebbero essere problemi. Dove starai fino ad allora?" Solo ora si rende conto che Louis e Nate ora non hanno un posto stabile in cui stare e merda, perché non ci ha pensato prima?
"Grazie Haz, dico sul serio. Uhm, starò da mia mamma. A casa ci saranno arnesi e quant'altro sparsi un po' ovunque e non posso di certo tenere Nate lì. Mamma è venuta a prenderlo non appena le ho raccontato cosa fosse successo, poco dopo che mi hai chiamato tu, ed ora sto andando lì perché dovevo prendere prima tutte le nostre cose." Si sente un po' un peso in realtà, per sua mamma e le sue sorelle e fratello. Sa che non sarà per sempre, che è solo una cosa temporanea, ma non può fare a meno di sentirsi così. C'è già abbastanza casino in quella casa senza lui e suo figlio, non osa immaginare cosa succederà.
"Perché non vai a casa mia? Voglio dire, se vuoi stare con tua madre naturalmente puoi sai? Ma casa mia è praticamente vuota in questo momento, quindi tu e Nate potreste stare lì. Almeno si usa." Offre Harry dolcemente. Sa com'è Louis quando si tratta di cose del genere e sa che sta già pensando a come sarà un peso per la madre in una casa già affollata, ormai lo conosce come le sue tasche.
"Sicuro che non ti dispiace?" Chiede Louis insicuro, ma Harry sente già dal tono della sua voce che vuole davvero andare da lui e questo lo fa sorridere.
"Amore, sai che puoi andare lì ogni volta che vuoi vero? Ovviamente non mi dispiace! Hai la chiave per una ragione, vai lì." Dice il cantante, ridacchiando un po'.
"Vabene, grazie piccolo. Sarà strano però dormire nel tuo letto senza di te. Non credo sia mai stato in quella casa senza che non ci fossi tu. Sarà bellissimo sentire il tuo profumo nell'aria, almeno."
"Anche io vorrei qualcosa con il tuo profumo, non è giusto. E anche a me manca dormire insieme a te. Sarò a casa tra un mese, ho un paio di cose da fare per la band ancora ma poi avrò una pausa da tutto fino a febbraio. Sarà bellissimo essere a casa per le vacanze e per i nostri compleanni, compreso quello di Nate." Il riccio a questo punto decide di infilarsi a letto, tirandosi le coperte fin sopra il mento. Per fortuna aveva messo il pigiama, se così si può chiamare una maglietta striminzita ed un paio di boxer, prima che Louis chiamasse.
"Sono così felice di sentirtelo dire! Non sarebbe la stessa cosa senza di te a casa per Natale e Santo Stefano. E a proposito di questo dobbiamo iniziare ad organizzarci, anche se le nostre mamme si stanno già mettendo d'accordo per passarlo così tutti insieme. Io ho detto che magari potremmo organizzare tutto a casa tua dato che hai una cucina immensa. Oh e i preparativi per il compleanno di Nate stanno andando molto bene sai? E' così contento del fatto che tutti i suoi amici dell'asilo possano venire." Gli spiega felicemente Louis, ora che la tensione si è un po' allentata. Si sente molo meglio ma alla fine è questo l'effetto che gli fa Harry, anche solo attraverso un telefono. Riesce a farlo sentire bene sempre, senza neanche doversi sforzare. Gli manca così, così tanto. Gli manca il suo profumo fruttato e allo stesso tempo deciso per la colonia costosa che usa, gli mancano le sue braccia a stringerlo in un abbraccio che lo faccia sentire davvero a casa, gli mancano le sue labbra rosse e carnose, tutte da baciare, gli mancano i suoi occhi verdi, gli manca tuffarsi in quel mare di smeraldo, gli manca arricciare le mani nei suoi capelli che stanno diventando sempre più lunghi. Ah, non vede l'ora che questo mese passi.
"Anche i ragazzi hanno detto che riescono a venire e non se lo perderebbero per nulla al mondo. Non sono ancora sicuro su Perrie però, chiederò a Zayn. Dio, non posso credere che sta per compiere quattro anni. Questo anno insieme è stato assolutamente sorprendente. E pensare che un anno fa ci eravamo appena conosciuti. Ora invece stiamo facendo progetti per passare il Natale insieme. Lo amo. Ti amo. Hai resto quest'anno il migliore della mia vita, sul serio." La sua voce si fa dolce e può intuire che Louis stia sorridendo. Ma davvero, la vita di Harry è migliorata da quando ha Louis e Nate nella sua vita. E' proprio vero quando si dice che casa non è un luogo, ma una persona. Quella persona che ti fa sentire amato, protetto, felice. Casa sono Louis e Nate.
"Tu sei il dono più bello che la vita potesse farmi. Hai realizzato quasi tutti i miei sogni e senza il tuo aiuto e sostegno non ci sarei riuscito nemmeno tra dieci anni. Più di tutto mi hai donato amore e credimi quando dico che è stato uno dei migliori anni della mia vita questo insieme a te. E so che anche per Nate è così, ci hai dato così tanto Harry, così tanto. Non solo cose materiali, ma ci hai donato tutto questo amore e affetto e sopratutto hai dato a Nate un altra figura genitoriale, un altropadre. E so che indipendentemente da me e te, Nate sarà sempre sotto le migliori cure grazie anche a te. Perché tu non sei innamorato solo di me, sei innamoratoanche di lui e questa è una cosa meravigliosa. Grazie, grazie davvero. E se Dio magari vorrà dividere le nostre strade un giorno o qualsiasi altra cosa, so che tu farai sempre e per sempre parte della sua vita. Non pensare mai il contrario." Beh, questa è una conversazione piuttosto seria e di certo non dovrebbero farla a telefono e soprattutto a migliaia di chilometri di distanza ma ormai.
"Merda Lou, mi stai facendo piangere. E credimi quando ti dico che per me le nostre strade non si divideranno mai perché siamo nati per stare insieme ma grazie mille. Farei qualsiasi cosa per lui, per te. Grazie per averlo fatto entrare nella mia vita. Non avrei mai pensato di incontrare qualcuno che mi ama come mi ami tu, sai con la mia carriera e quant'altro. Ora invece ho due persone che mi amano semplicemente come Harry. Come la persona che sono. Non credo tu riuscirai mai a capire ciò che hai fatto per me, ciò che mi hai donato. Non si trovano facilmente persone come te, soprattutto nell'ambiente lavorativo in cui mi trovo. Sei fantastico, meraviglioso, bellissimo. E sappi che non ho mai pensato che tu fossi con me per scopi finanziari o altro, so che stai con me perché semplicemente ami la persona che sono. Dio, vorrei essere con te in questo momento. Lou, ti amo così tanto. Non immagini nemmeno lontanamente quanto ti amo." Dice il riccio, il cuscino ormai bagnato da alcune lacrime che non è riuscito a fermare.
"Ti amo anche io, Harry. E stai sicuro che non metto e non metterò mai in dubbio quello che c'è tra noi. Non so chi ringraziare per averci fatto incontrare così da permetterci di poter avere il tuo amore. Ora ti lascio andare a dormire, posso sentire da qui che il sonno sta prendendo il sopravvento su di te. Buonanotte piccolo fiore." Dice con voce dolce mentre parcheggia nel vialetto di casa di sua madre.
"Buonanotte amore, ti chiamo domani per assicurarmi che sia tutto a posto a casa mia. Ti amo."
"Sogni d'oro tesoro mio, io ti amo di più." Louis scollega il bluetooth e spegne la macchina, scendendo poi e chiudendola così da dirigersi verso la porta principale di casa. Tira fuori la chiave che sua madre gli diede tempo fa ed apre, trovandosi immediatamente catapultato nel caos più totale. Le gemelle stanno correndo cercando di prendere Nate, i gemellini più piccoli sono seduti sul pavimento in un lago di giochi mentre Fiz e Lottie li guardano, o meglio, guardano i loro cellulari. I cani invece stanno correndo dietro le gemelle con la lingua a penzoloni, felici forse di poter prendere anche loro parte a quel gioco. Louis chiude gli occhi per cercare di calmarsi e sospira pesantemente. Grazie al cielo Harry gli ha permesso di stare a casa sua; avrebbe odiato dare impiccio a sua madre dato che è già difficile così. Sua madre ovviamente non gli avrebbe mai detto di no e non lo avrebbe di certo cacciato fuori, ma sa benissimo che per quanto grande sia la casa non c'è spazio per tutti.
"Ciao!" Louis decide di segnalare la sua presenza mentre entra del tutto in casa, chiudendosi la porta alle spalle e avvicinandosi a quella marmaglia di bambini.
"Louis!" Daisy e Phoebe smettono di rincorrere Nate e si fiondano subito tra le braccia del loro fratello maggiore. Louis sorride dolce.
"Ciao miei piccoli amori! Avete già fatto impazzire la mamma?" Il castano si accovaccia per poterle abbracciare entrambe allo stesso tempo.
"Noi?"
"Mai!" Dicono allo stesso tempo le due piccoline mentre tengono stretto il fratello.
"Ovviamente no. Non i miei due piccoli angeli!" Guarda le sue due sorelline, così uguali eppure così diverse tra di loro, e pensa che ha davvero una famiglia bellissima. Ha delle sorelle fantastiche ed ora sua madre gli ha donato anche un piccolo fratellino. Non potrebbe essere più felice di così. Gli mancano sempre, con tutto il cuore. Vederli solo una volta alla settimana durante la giornata dedicata alla famiglia davvero non gli basta. Ma deve accontentarsi, e poi si sentono quasi ogni giorno al telefono. Poi ha Nate che per fortuna gli riempie le giornate. Nate ed ora anche Harry. Il suo piccolo raggio di sole personale. Il suo pezzo di paradiso.
"Pfft. Angeli il mio culo." Commenta Lottie, che ha finalmente posato il suo telefono ed ora è seduta a gambe incrociate a terra, con Ernie in grembo.
"Linguaggio!" La sgrida Louis e scuote la testa, alzandosi poi da dove stava ancora stringendo le due gemelline e le lascia tornare a fare ciò che stavano facendo prima, quindi si dirige verso il salotto, sedendosi proprio accanto a Fizzy.
"Oh ti prego, sentono e vedono molte più imprecazioni da internet che da me." Borbotta Lottie per poi fare delle facce buffe ad Ernie E Doris, che ridono contenti e battono le manine. Louis sorride a quella scena. I due gemellini sono davvero bellissimi, con i tipici occhioni azzurri, marchio dei Tomlinson, ed i capelli di un colore biondo grano per il maschietto e rossicci per la femminuccia. Sono il perfetto misto tra tutti loro e Louis li ama più della sua stessa vita.
"Non mi piace sentire che usano internet e social network, parlerò con mamma di questo." Poi si gira verso la sorella minore e "Ma ciao piccola Fizzle. Come sta la mia sorellina preferita?" dice alla ragazza, e a quel commento Lottie, Phoebe e Daisy si girano verso di lui lanciandogli uno sguardo truce e lui alza le mani e sorride, facendo capire che si arrende e che le ama tutte allo stesso modo. Si sporge poi per prendere la piccola Doris, che nel frattempo si era avvicinata al salotto, e se la poggia in grembo.
"Meh, così così." Dice poco convinta e torna a guardare il suo cellulare. Louis la guarda per un po' e poi inizia a giocare con la piccola sul suo grembo, facendole fare il cavalluccio. Fizzy poi si gira verso di lui e "Perché le ragazze fanno a gara per un ragazzo? Cioè, cosa ci sarà mai di speciale in loro?" mormora al fratello, la faccia confusa e merda, pensa Louis, ormai sta crescendo ed inizia ad attraversare quella fase. Fosse per lui prenderebbe tutte le sue sorelle e le chiuderebbe in casa, sotto una teca di vetro, in modo che così non possano vedere le cattiverie del mondo, in modo che nessuno possa farle del male. E invece stanno crescendo sotto ai suoi occhi ogni giorno di più e lui non può fermare il tempo. E' grato però che nonostante questo cercano sempre qualche consiglio dal loro fratello maggiore.
"Piccola, tu non devi fare a gara con nessuno e per nessuno, mi hai sentito? Se non ti senti a tuo agio nel fare qualcosa, allora dici no. Dici no e vai per la tua strada. Non devi dimostrare niente a nessuno, indipendentemente dalla tua situazione sentimentale. Hai capito?" Louis la guarda serio, allungando un braccio per lasciarle una carezza sui capelli, poi porta di nuovo entrambe le mani sulla piccola che ha ancora in braccio, bisognosa delle sue attenzioni. Posa lo sguardo su Lottie poi, che ha seguito tutta la conversazione; la ragazza lo guarda con un sorriso dolce sulle labbra e annuisce in sua direzione, come per fargli capire che ha detto le cose giuste.
"Ho capito. Grazie Lou. Sono contenta che tu sia qui." La giovane gli sorride sincera e si avvicina a lui, poggiando la testa sulla sua spalla e giocando con Doris.
"Ed io sono felice di essere qui ed aiutarvi. Lots, a te come vanno le cose invece?" Dice alla ragazza dai capelli argento mentre solletica il pancino di Doris che ride contenta, facendo così spuntare un sorriso anche a lui.
"Va tutto bene. Ho perso il foglio rosa e sono davvero contenta. Vorrei solo che il mio lavoro mi facesse guadagnare di più in modo da poter mettere da parte qualcosa per comprarmi una macchina. A proposito, cosa ne è stato della tua auto vecchia? Vorrei avere quella al posto di condividere il mini van. Comunque sia, sta per avvicinarsi il ballo d'autunno ed io sto impazzendo a trovare un abito adatto all'occasione. Sto anche cercando di assicurarmi che Chelsea non si vesta come una poco di buono e rovini la foto di gruppo. Sai, le tipiche stronzate che fanno i diciassettenni." Lottie si stringe nelle spalle mentre Ernie scende dal grembo della ragazza in cerca di un qualche gioco, ma poi quando vede Louis si illumina e cerca di correre in sua direzione. Nate e le gemelline più piccole sono spariti, di sicuro a fare pasticci in qualche altro angolo della casa.
"Uno, smettila di dire parolacce. Due, non chiamare le altre ragazze poco di buono. Tre, sono sicuro che sarai assolutamente bellissima a prescindere dall'abito che deciderai di indossare. Quattro, non ho idea di dove sia la mia vecchia auto, penso che Harry l'abbia scambiata o rottamata. E probabilmente ne ha anche dette quattro ai responsabili sulla sicurezza dell'auto e tutto." Ridacchia Louis mentre allunga un braccio per prendere il piccolo Ernie e poggiarselo sul grembo, accanto alla sua sorella gemella. Sono bellissimi e tengono a lui così tanto, gli si scalda il cuore ogni volta che li vede.
"Ma Lou! Dovresti vederla! Viene sempre a scuola vestita mezza nuda e va praticamente con ogni ragazzo le capiti a tiro. Nessuno la prende sul serio, non so nemmeno perché Chloe la faccia uscire ancora con noi. Non mi piace per nulla quella ragazza e non perché, sai, si dà via facilmente, ma perché ha un carattere orribile. E' una cosa bruttissima anche per sua sorella minore che è in classe con Fizzy. Non la sopporto. Comunque, ho già puntato due vestiti bellissimi in un negozio, dipende tutto dal mio prossimo stipendio e tutto." Lottie si alza dal suo posto sul pavimento e si avvicina a loro, abbassandosi per lasciare così un dolce bacio sulla testa di Ernie.
"Hm bene, per la ragazza ti dico tesoro che forse sta cercando solo di creare uno scudo che la protegga da qualcosa che sta succedendo nella sua vita? Forse non ha delle persone che la sostengono e le dicano cosa sia giusto fare e cosa no. Forse ha bisogno di qualcuno a cui importi realmente di lei, lo sai? Non conosci la sua situazione familiare. Per quanto riguarda il vestito compra quello che vuoi, lo pagherò io per te." Louis è sempre stato molto saggio con le sue sorelline, cerca sempre di dire la cosa giusta quando gli chiedono un consiglio ed è sempre pronto a far capire ad ognuna di loro dove sbagliano così da farle crescere forti e con dei sani valori. E' sicuro che Lottie abbia capito tutto il suo discorso anche se quando sente l'ultima parte si butta praticamente sul fratello, cercando di non far del male ai due gemellini ancora sul suo grembo, e gli riempie la faccia di baci appiccicosi su tutta la guancia, lasciandogli il segno del lucidalabbra che indossa.
"Grazie, grazie, grazie! Sei il fratello migliore del mondo! Ti voglio bene!" La ragazza continua a riempirgli la faccia di baci e lui non può far altro se non sorridere felice e lasciarsi manovrare come vuole, tenendo ben stretti i due piccolini sul suo grembo.
"Oh dai, disgustoso, disgustoso." Scherza Louis cercando di togliersi di dosso la ragazza, che ridacchia divertita e si siede accanto a lui.
"Mi ami!" Dice con voce fiera Lottie mentre allunga una mano per pulire alcuni dei marchi che ha lasciato il suo lucidalabbra sulla guancia di suo fratello.
"In verità, una volta ho cercato di venderti in un negozio del centro commerciale." Le dice con un serio tono di voce mentre vede entrare nel soggiorno sua madre con Nate tra le braccia. Il piccolo appena vede il padre si dimena tra le braccia della donna che quindi lo lascia libero di andare verso il ragazzo, ma si ferma subito quando vede che ha i due gemellini in braccio.
"Non è vero, non mentirmi solo per proteggere il tuo virile ego." Dice Lottie mentre solletica lo stomaco del piccolo Ernie, facendolo ridere.
"Oh non sta mentendo. Ti ha portato in questo negozio ed ha chiesto al proprietario dei soldi per venderti." Ride Jay mentre Nate decide quindi di accoccolarsi sul grembo della zia Lottie così da poter prendere parte a quelle piccole coccole familiari.
"Sul serio?! Lou, sei il peggiore!" Borbotta la ragazza, colpendogli una spalla.
"Te l'avevo detto! Avevi mangiato l'ultimo cupcake, era guerra tra di noi." Ride della faccia scandalizzata della sorella e poi sposta lo sguardo su suo figlio, che lo sta già guardando con le labbra arricciate. Quindi si sporge verso di lui e lascia che il bambino gli baci una guancia. "Ciao al mio piccolo Tomlinson preferito tra tutti i Tomlinson."
"Ciao papi. Casa non più rotta?" Domanda Nate guardandolo con la testa mezza inclinata mentre Daisy e Phoebe tornano da chissà dove e si buttano sul divano accanto a loro, unendosi alle coccole. Per fortuna il divano è abbastanza grande da contenere tutti loro. E' sempre bellissimo passare del tempo con la sua famiglia così, tutti accoccolati a parlare del più e del meno, a sorridere e scherzare tutti insieme. Louis ama la sua famiglia più di qualsiasi altra cosa al mondo. Darebbe la vita per loro.
"Non proprio. La casa è ancora rotta ma per un po' staremo a casa di papà, vabene per te?" Chiede a suo figlio. Non vuole di certo portarlo via dalle sue zie se decidesse di voler rimanere qui, dato che ha la compagnia per giocare e fare ciò che più gli piace.
"Papà è a casa!" Nate saltella eccitato sul grembo di Lottie, un sorriso enorme sul volto. Louis si ritrova a sorridere, vederlo così felice solo a sentir nominare Harry è una cosa che gli scalda l'anima; è così affezionato a lui che a solo sentire il suo nome si esalta e si illumina, proprio come lui d'altronde.
"No piccolo. Papà è in Nuova Zelanda, ricordi che abbiamo parlato con lui tramite computer ieri?" Il giovane sente il cuore stringersi in una morsa quando pronuncia quelle parole perché di certo non voleva rovinare la felicità di suo figlio dicendogli che Harry non è a casa. Purtroppo però manca ancora qualche settimana prima che il ragazzo torni e almeno staranno a casa sua, dove è ancora vivo e pregno il suo odore, dove c'è lui in ogni angolo.
"Oh. Dormiamo da papà? Ma lui non c'è." Mormora il piccolo, ora un po' più giù di morale. Ma poi sembra avere un'illuminazione perché alza il viso paffuto verso di lui e "Papi! Ma tu non sai fare i pancakes come quelli di papà!" dice con voce acuta e scuote la testa, come se quella fosse la fine del mondo e beh, forse lo è. Anche a lui mancano da morire i pancakes di Harry e la sua cucina e lui specialmente. Tutti invece si ritrovano a ridere a quella sentenza di Nate, conoscendo bene le qualità culinarie che possiede Louis, ovvero meno di zero.
"So che non so fare i pancakes come quelli di papà, ma lui vuole che che rimaniamo a casa sua mentre la nostra casa viene riparata. Va bene per te?" Gli domanda dolce, cercando di allungare una mano per lasciare una carezza sui capelli di suo figlio.
"Ho giocattoli lì, quindi va bene. Però possiamo cucinare lo stesso? Come papà?" Nate a quel punto sorride a suo padre contento e si lascia cadere all'indietro, poggiandosi completamente sul petto di sua zia Lottie, tenendo però sempre il visino rivolto in direzione di Louis.
"Possiamo provare a cucinare i pancakes come quelli di papà, però non ti prometto nulla piccolo, di sicuro non avranno lo stesso sapore." Ride di se stesso perché l'ultima volta che ha provato a cucinare i pancakes ha praticamente sbagliato tutto, facendo venir fuori due specie di mezzi cerchi bruciacchiati e pieni di buchi. Harry aveva riso e lo aveva preso in giro per tutta la giornata, dicendo che non possedeva proprio per nulla l'arte della cucina ma che per fortuna da oggi in poi ci sarebbe stato lui. Il riccio gli aveva anche baciato via il tenero broncio che si era formato sulle sue labbra fini quando aveva visto il risultato.
"Otay. Possiamo fare Skype con papà per aiuto!" Esclama suo figlio, come se avesse avuto la più geniale delle idee.
"Se cuciniamo domattina allora si, possiamo farlo tesoro. Adesso sta già dormendo. Ricordi che ha un'ora diversa dalla nostra? Hai con te l'orologio che ti ha dato?" Louis guarda il polso piccolo e sottile di suo figlio, dove riposa l'orologio che Harry aveva dato al piccolo prima di partire, dicendogli di controllarlo ogni volta che sentiva la sua mancanza. Era quasi più grande dell'intero polso di Nate, lo risucchiava quasi del tutto ed avevano dovuto fare dei buchi in più per far si che gli andasse bene e non lo perdesse. Nate aveva ridacchiato felice e aveva stretto forte a sé il cantante, dicendogli di tornare presto.
"Sempre papi! Lo tolgo solo quando devo lavarmi." Dice il piccolo mentre gioca con le ciocche color argento di Lottie, che gli sorride contenta.
"Hai ragione, come ho potuto essere così stupido? Diventi ogni giorno sempre più intelligente." Louis allunga una mano e gli colpisce il nasino con le dita, guadagnandosi una risata dal piccolo.
"Ho quasi quattro anni papi. Sono molto intelligente. Vado anche a scuola." Gli dice con tono pretenzioso, coccolandosi di più contro il petto della zia.
"Sei il mio piccolo genietto. Non riesco ancora a credere che stai per compiere quattro anni. Che ragazzo grande stai diventando!" Quando conclude quella frase sente gli occhi annacquarsi perché davvero non può credere che suo figlio stia crescendo così velocemente sotto i suoi occhi. Sembra ieri che l'ha preso in braccio, le braccia che gli tremavano per la paura di far del male a quel piccolo corpicino tra le sue braccia che piangeva piano, quel corpicino che da quel giorno in poi avrebbe contato su di lui per essere cresciuto, sfamato, educato, quel corpicino che da quando è entrato nella sua vita l'ha resa semplicemente migliore. Ed ora compirà quattro anni. Louis stringe di più i due gemellini contro il suo petto, per evitare di far uscire le lacrime.
"Sono il genietto di papi. Oh sai, papà mi vuole insegnare yoga! Distendere i muscoli, allungare gli arti, così divento super alto come lui." Tutta la personalità di suo figlio viene fuori ad ogni parola che dice. Si vede che sta crescendo perché ora usa anche meglio le parole e gli errori che fa ormai sono minimi. Louis deve mordersi il sorriso che sta minacciando di esplodergli sulle labbra a pensare ad Harry e Nate fare yoga insieme.
"Il fatto che tu sappia cosa significhi allungare gli arti mi dice che papà ti abbia già insegnato qualcosa di yoga. Vorrei proprio sapere quando. Comunque se vuoi certo che puoi essere alto quanto lui." Anzi Louis spera proprio che Nate venga almeno un po' più alto di lui, e poi ciò che ha detto è bellissimo e gli fa scoppiare il cuore, perché vuol dire che pensa quasi che Harry sia parte integrante della famiglia, come se avessero lo stesso sangue e quindi potesse così prendere qualche suo aspetto. Oggi vogliono proprio farlo piangere.
"Lo abbiamo mantenuto segreto. Ho un materassino a casa di papà. Te lo mostro quando dormiremo lì." Gli dice il piccolo mentre si rivolge a Doris che lo guarda sorridente e batte le manine dato che suo figlio le sta facendo delle facce buffe.
"Vabene tesoro, puoi mostrarmelo quando andremo lì. Che bello avere tutte le mie sorelle e, finalmente, anche un fratellino. Meno male che avete presto tutto da me e non da nostra madre." Dice il giovane in tono scherzoso, vedendo sua madre girarsi verso di lui con una faccia che è tutta un programma.
"Guarda che posso ancora metterti in punizione, giovanotto!" Borbotta Jay in tono scherzoso dalla poltrona su cui è seduta.
"Oh dai scherzavo! Ad ogni modo, non riesco a credere di avere finalmente avuto un fratellino, per non parlare delle mie cinque bellissime sorelle e del mio meraviglioso e bellissimo figlio. Vorrei approfittare di questo momento per ringraziare tutti voi presenti in questa stanza. So che avere a che fare con me non è sempre facile ma non potrei immaginarmi dove sono ora senza ciascuno di voi. Ho davvero la più grande e fantastica famiglia in tutto il mondo. E mamma, tu sei semplicemente la regina tra tutte le mamme. Facciamo un applauso a questa incredibile donna!" Tutti iniziano ad applaudire piano, anche i gemellini in braccio a lui iniziano a battere le manine anche se non sanno bene il motivo. Dei cori tipo 'yay mamma!' e 'mamma è la migliore' si elevano da non capisce bene chi mentre Jay arrossisce piano per quella dimostrazione d'amore e d'affetto da parte della sua famiglia.
"E..... lei ha procreato tutti noi! Che grande donna! Sette dei più belli e sexy ragazzi sulla terra." Scherza il giovane e tutti ridono. Jay nel frattempo si alza e tira fuori il suo cellulare.
"Vabene miei sette bellissimi ragazzi, ora facciamo una bella foto di famiglia dato che ci sono tutti ed anche il mio nipotino preferito." Dice sorridendo mentre mette il telefono in posizione.
"E' il tuo unico nipote, e lo sarà ancora per molto. Capito ragazze? Niente bambini tanto presto." Louis si fa serio per un minuto, guardando con occhio attento sia Lottie che Fizzy.
"Fidati che stiamo attente. Sappiamo bene che i preservativi si rompono, l'abbiamo appreso dalla tua situazione. Non preoccuparti." Dice Lottie, non in tono brusco, ma solo per far sapere al fratello che non succederà nulla di tutto ciò.
"Bene, sono contento. Ora, facciamo una bella foto per mamma." Louis guarda verso il punto dove Nate si è seduto in modo composto sul grembo della sorella, Daisy e Phoebe si posizionano dietro il divano e si allungano in modo da poggiare i loro menti sulle spalle di Louis e Lottie, sorridendo e mettendosi in posa. Doris ed Ernest sono ancora seduti comodamente sul suo grembo e Fizzy invece si è avvicinato a lui, premuta contro la sua spalla.
"Vabene miei tesori, sorridete!" Jay scatta la foto e consegna il cellulare a Lottie per far si che lei approvi la foto, magari modificandola un po' per renderla migliore.
"La adoro! Ci vediamo tutti ed è evidente la nostra somiglianza, a partire da Louis per poi finire ad Ernie." La ragazza allora allunga il telefono a Louis, che stava aspettando impazientemente di vedere quella dolcissima foto con tutte le sue persone preferite. Ne manca una per il momento ma recupereranno di sicuro.
"Beh siamo di certo i più belli!" Louis si manda la foto sul suo cellulare e sorride mentre restituisce il telefono a sua madre. Più tardi la manderà di sicuro anche ad Harry.
"Si siete tutti bellissimi, ma sinceramente sono molto più orgogliosa di come siete cresciuti e delle cose che avete raggiunto."
"Si mamma, lo so. L'aspetto non è tutto." Il giovane e tutte le altre ragazze nella stanza annuiscono in accordo con lui e con ciò che aveva appena detto la loro mamma.
"Bene. Fate in modo di essere valutati e considerati per ciò che avete dentro, e non per il vostro aspetto esteriore. Siete bellissimi fuori, ma dentro di voi c'è tutto un mondo meraviglioso da scoprire." Jay prende Doris dalle braccia di Louis e lascia la stanza, sicuramente per cambiarle il pannolino. Ernie sembra ancora abbastanza pulito invece.
"La metto subito su Instagram." Commenta il giovane mentre salva la foto e poi apre l'app, scorrendo un po' nella dashboard prima di postare la sua foto. Non c'è nulla di nuovo, Harry ha postato una foto del panorama dalla sua camera qualche ora prima, Niall invece qualche selfie con un membro della band che gli fa da spalla, per il resto nulla di interessante.
"Oh guardati mentre tenti di essere tutto cool e alla moda, cercando di mantenere il passo con il tuo fidanzato." Lottie ride di lui e lui da grande adulto quale è le fa una linguaccia, poi si appresta a cercare il filtro giusto per la foto e a mettere una bella didascalia.
"Devi sapere cara sorellina che la maggior parte dei ragazzi di ventiquattro anni o anche più usa Instagram. Se Harry mi ha influenzato affinché creassi anche io un account allora questo dovrebbe solo renderti più felice, così vedrai più spesso la mia faccia sul tuo feed." Mormora il castano e torna a prestare attenzione al suo telefono per scrivere una frase sotto la foto. 'Alcune delle persone più importanti della mia vita. Ho la famiglia migliore che si possa desiderare.'
Tagga Lottie, Fizzy e le gemelle nella foto e sorride dolce mentre guarda il viso sorridente di suo figlio e decide di taggare Harry. Clicca su posta e finalmente posa il cellulare, riportando la sua attenzione alle persone presenti nella stanza.
"Ti seguo solo perché così posso vedere il mio bellissimo nipote e non il tuo brutto muso." Gli risponde a tono Lottie, abbassandosi però verso di lui così da lasciargli un bacio gentile sulla guancia. Le sue sorelle sono la cosa più preziosa che ha, sul serio. Sono il suo più grande tesoro e darebbe la sua stessa vita pur di proteggerle.
"Tu ami la mia faccia. Ti manca la mia faccia. Ogni giorno vai a letto pensando 'oh quando sarà la prossima volta in cui Louis mi onorerà della sua presenza?'" Lascia cadere il suo telefono sul divano e ignora come esso si accenda immediatamente, la foto inondata da messaggi e mi piace da parte delle fan di Harry.
"Come hai fatto a scoprire il mio piccolo tempio segreto tutto dedicato a te?" Lottie sta allo scherzo e ruota gli occhi al cielo per l'umorismo di suo fratello, mentre Nate si sporge per dare un bacino sulla guancia ad Ernie.
"Mi sono intrufolato nella tua cameretta e ho guardato sotto il letto, scoprendo così le tue scorte di mie foto. Grazie per aver preso solo quelle dove sto bene." Scherza ancora il giovane e proprio in quel momento Ernie inizia a piangere tra le sue braccia. "Va bene, ora fammi andare a cambiare questo pesciolino." Si alza in piedi tenendo stretto il fratellino tra le braccia e si dirige proprio dove è scomparsa poco fa sua madre, cioè nella cameretta dei gemelli. Quando arriva sulla soglia trova la donna che sta dondolando la piccola Doris tra le sue braccia quasi mezza addormentata, la bottiglina ormai quasi vuota tra le sue mani.
"Hey mamma." Dice, facendogli così avvertire la sua presenza, non volendola spaventare entrando all'improvviso nella stanza.
"Oh lo hai portato giusto in tempo per il loro pisolino. Non come te che non rispettavi mai i tempi." Jay pone attentamente sua figlia nella culla e si gira per vedere Louis già alle prese con Ernie sul fasciatoio; gli sta togliendo piano i pantaloni, solleticando il piccolo per farlo ridere. Ormai è diventato un esperto nel cambiare pannolini, non che Nate lo usi ancora, ma con tutti quelli che ha cambiato quando era ancora un neonato beh, ormai ci si è abituato alla grande.
"Oh per favore, non ero così terribile come dici." Risponde a sua madre, poi torna a prestare la sua attenzione al piccolo, facendogli delle facce buffe. "Dio, non riesco a credere che Nate non sia più piccolo come lui." Il giovane gli sbottona il pannolino, poi allunga una mano per afferrare una salviettina imbevuta così da pulire il sederino di suo fratello che nel frattempo ha afferrato con le manine un tubetto di crema, guardandolo come se fosse la cosa più bella al mondo.
"Il tempo vola, tesoro. Il bambino del mio bambino sta per compiere quattro anni. Mi sembra quasi impossibile, giuro." Jay gli sorride dolce e guarda come suo figlio cambi il suo fratellino con cura e maestria, parlandogli con voce acuta e scherzosa per farlo ridere.
"Anche per me lo è, credimi. Sta già parlando di andare a scuola il prossimo anno. Mi chiede sempre quando può iniziare finalmente ad andare a scuola perché 'papi io sono intelligente.' E' così brillante mamma. E pensare a quanto fossi spaventato quando era ancora piccolo. Quel minuscolo esserino mi ha migliorato la vita ed ora sta già crescendo, sta già cercando di compiere i primi passi fuori dal mondo senza di me." Louis afferra rapidamente un pannolino pulito, posizionandolo per bene sotto il corpicino di suo fratello.
"Sembra sempre così mio caro. In un battito di ciglia crescono e ti ritrovi già con loro completamente indipendenti. Ricordo che anche tu non vedevi l'ora di andare a scuola, ma poi una volta iniziata la scuola elementare hai deciso che il calcio fosse molto più importante dei tuoi corsi di studio. Mi hai fatto passare le pene dell'inferno perché non volevi mai stare fermo per più di mezz'ora a fare i tuoi compiti, dovevi sempre correre fuori a giocare." Jay ride ricordando quanto suo figlio fosse una piccola peste da piccolo. Da quando vide per la prima volta il pallone da calcio ed iniziò a giocare, lui e quel gioco divennero una cosa sola. Era nato per correre dietro ad un pallone, e ancora oggi quando può va a svagarsi giocando una partita di calcio.
"Si, lo ricordo. Odiavo la scuola, mi piaceva solo andare a socializzare con i miei compagni. Dio solo sa come ho fatto a finire l'università, beh quasi finito. Che tu sia benedetta per avermi sopportato. Tornando a parlare di Nate, ti giuro che è incredibile come lui abbia già i suoi pensieri e le sue opinioni, anche a questa tenera età. Capisci? Cioè alcune delle cose che dice sono così, non so; a volte vorrei solo sedermi e cercare di capire come funziona la sua mente. Sai cosa mi ha detto l'altro giorno?" Louis aggiusta la maglietta bianca di Ernie e gli tira su i pantaloni, o almeno cerca, dato che il suo fratellino sta calciando le gambe velocemente. Finalmente ci riesce e mette per bene dentro anche la maglia.
"Che cosa ti ha detto tesoro?" Jay guarda come Louis prenda di nuovo Ernie tra le sue braccia e se lo porti al petto, sorridendo e coccolandolo mentre allunga un braccio per prendere la bottiglina del piccolo che Jay aveva già preparato prima.
"Mi ha detto: 'Papi tu rimani qui a casa, devi lavorare. Io voglio andare da papà perché voglio vedere i canguri.'" Io ero lì che lo guardavo e non sapevo se ridere o piangere. Sta già cercando di liberarsi di me." Sorride verso sua madre mentre fa mangiare dolcemente suo fratello, cullandolo per farlo addormentare.
"E' un piccolo mascalzone, non è vero? Non si sbarazzerà mai di te tesoro. Tu hai provato a sbarazzarti di me migliaia di volte e guarda dove sei in questo momento. A casa con la tua mamma. E' un ragazzo brillante, proprio come te. Giuro che ancora non riesco a credere al legame strettissimo che ha con Harry, non è un qualcosa che capita spesso, specialmente non così in fretta." Dice la donna, iniziando a sistemare nell'armadio alcuni vestiti dei gemelli rimasti in giro.
"Nemmeno io riesco a crederci. E non pensavo nemmeno di riuscire a trovare qualcuno. Forse in futuro, quando Nate sarebbe cresciuto e sarebbe stato indipendente ma poi... Ho incontrato Harry. Harry che ha fatto sorridere mio figlio dalla prima volta in cui lo ha incontrato. Harry che non fa altro che dargli, darci, amore infinito, anche se si trova dall'altra parte del mondo. Onestamente non so come io abbia potuto essere così fortunato, ho il figlio più sorprendente del mondo ed un ragazzo incredibile che non smette mai di dare a noi qualsiasi cosa, da cose materiali all'amore più profondo. Non sono mai stato attratto da qualcuno come lo sono di Harry, non solo fisicamente, ma in ogni singola parte. E' bellissimo si, ma è anche gentile, dolce, buono con tutti, premuroso. E' un raggio di sole, il mio splendido raggio di sole. Ha senso questa cosa? Probabilmente no." Louis scuote la testa tirando via piano e dolcemente la bottiglina dalla bocca di suo fratello, poi se lo poggia sulla spalla e gli lascia dei piccoli colpetti sulla schiena, per fargli fare il ruttino prima di metterlo a letto.
"Ha senso Louis, e sono contenta che non sia solo una cosa fisica. Nate non l' avrebbe chiamato papà se fosse stata solo una cosa fisica. Ed è una cosa meravigliosa quello che avete. Tu ed Harry siete fatti l'uno per l'altro, così come anche Harry e Nate. Loro due hanno un legame speciale tra di loro, unico oserei dire. Si amano in un modo tutto loro e credimi che questa è una cosa difficile da vedere, soprattutto se si tratta di un bambino di quattro anni ed un fidanzato diciannovenne." La donna guarda come Ernie inizi poi a piangere e quindi suo figlio più grande se lo porta di nuovo tra le braccia e gli lascia succhiare il resto del latte rimasto nella bottiglia, facendolo calmare. E' bellissimo vedere i suoi più grandi tesori, i suoi maschietti, così uniti. Louis è un fratello meraviglioso per tutti i suoi figli più piccoli.
"Credo che la parte migliore di tutto sia il fatto che Nate ha deciso che Harry per lui è il suo papà. Harry mi ha detto più volte che per lui andava bene essere solo Arreh' per Nate, ma non ho mai visto il viso di qualcuno illuminarsi più del suo quando ci hai dato la notizia su FaceTime, o quando siamo venuti a prenderlo e Nate ha gridato verso di lui chiamandolo papà per la prima volta. Potrà anche avere solo diciannove anni ma cavolo mamma, so che ama mio figlio più di ogni altra cosa al mondo e per me questo è ciò che conta." Louis guarda verso il basso per vedere il suo fratellino finalmente addormentato, quindi rimuove la bottiglia ormai quasi vuota dalle sue labbra e la poggia sul comodino, camminando lentamente verso la culla per poggiarlo vicino alla sua sorellina delicatamente, lasciando poi una carezza sui capelli di entrambi.
"Non ho alcun dubbio sul fatto che lui ami Nate e te con tutto ciò che ha. Credo proprio che lui sia felice perché ha trovato due persone che non lo vedono come lo vede il resto del mondo ma che lo amano per essere semplicemente se stesso e non per il suo nome. Fin dall'inizio mi hai detto che tra di voi c'è subito stato qualcosa, qualcosa di speciale e nonostante la situazione sia stata a volte difficile siete riusciti a cavarvela sempre, perché il vostro amore è forte ed ha superato mille ostacoli. Sono felice che il mio bambino sia felice. Te lo meriti Louis. Meriti il mondo." Jay si avvicina a lui e lo stringe forte a sé, fiera di ciò che è diventato suo figlio e contenta per ciò che ha nella vita. Un figlio stupendo ed un ragazzo che lo ama e lo protegge da qualsiasi cosa.
"Uhm devi sapere che... ci ho pensato e penso, credo che... voglio chiedergli di sposarmi." Sussurra il giovane contro la spalla di sua madre e Jay quindi si tira indietro, guardandolo dritto in viso mentre tiene ancora le braccia attorno al suo corpo.
"Non avrei mai pensato di sentire queste parole uscire dalla tua bocca. Penso che il vostro sia un amore meraviglioso, ci pensi già da un po'? Ci hai riflettuto?" Le chiede, allungando una mano per carezzargli dolcemente una guancia chiazzata leggermente di rosa.
"Beh sai, abbiamo avuto modo di parlarne anche insieme alcune volte. Abbiamo anche discusso su quanto il nostro rapporto si sia intensificato e sviluppato nel corso degli ultimi mesi, nonostante la distanza che ci separerà ancora per un po'. Sono completamente d'accordo sul fatto che lui vada in tour, ovviamente mi manca ma alla fine questo è il suo lavoro, e non ho più alcun dubbio sul fatto che lui voglia questo, che voglia me e Nate nella sua vita più di qualsiasi altra cosa. Certo, le prime volte è stato difficile stare senza di lui, sentivo sempre di non essere abbastanza per lui e per il suo stile di vita. Ma ora non penso più nulla del genere. Anche se in alcuni giorni non riusciamo a parlare per via del fuso orario e dei suoi impegni, ora sono sicuro di ciò che abbiamo e non sono più spaventato di nulla. Vogliamo la stessa cosa e cioè l'un l'altro." Louis si avvicina quindi a sua madre e le lascia un tenero bacio sulla guancia per poi sciogliere il loro abbraccio.
"Sono così orgogliosa di te tesoro mio. Penso che sia una geniale e bellissima idea. Hai pensato a quando chiederglielo?" La donna controlla un'ultima volta i suoi gemellini più piccoli e poi i due escono dalla stanza piano piano, chiudendo la porta dietro di loro dolcemente.
"Stavo pensando di farlo durante il suo compleanno. Così ho ancora un po' di tempo per compare un anello. Ho già anche scelto il suo regalo di Natale fortunatamente, quindi devo solo pensare a qualcosa in grande per chiederglielo. Poi compirà vent'anni. Venti e venticinque mi sembra una buona età per sposarsi." Louis si ferma in cima alle scale, aspettando una risposta da sua madre.
"Mi sembra un'idea deliziosa e molto ben pensata. E ti dà anche il tempo di trovare l'anello giusto per il tuo bellissimo ragazzo e pianificare poi una notte speciale. Penso proprio che lo amerà e sarà per lui uno splendido regalo di compleanno." La donna lascia poi un bacio sulla guancia di suo figlio e si dirige giù per le scale, lui sorride e poi la segue. Il sorriso non gli abbandona mai il volto quel giorno mentre rimangono da sua madre per cena prima di andare a casa del suo Harry. Non vede già l'ora di farlo diventare suo davvero e per sempre. Sempre suo.

All Too Human (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora