Capitolo 6

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La giornata scolastica  era passata lentamente, tra occhiate minacciosi e sfuriate contro persone innocenti.

Ero appoggiato al muretto davanti alla fermata dell'autobus, mentre cercavo di far passare una pallina colorata oltre dei cerchi, insomma un giochino idiota del telefono.
D'un tratto sentii una forte stretta sui fianchi. D'istinto urlai allontanandomi. Mi voltai di scatto trovandomi fra le braccia di Victor. Ero a un baffo dalle sue labbra... Urlai come un posseduto allontanandomi.
-BRUTTO IDIOTA PERCHÉ L'HAI FATTO?-
-Ha il ciclo oggi il signorino Garcia?- ridacchia il blu avvicinandosi.
Lo fulminai con lo sguardo notando che un sorrisetto si era formato sulle sue labbra. Mi soffermai ad osservare quelle caramelle gommose, così grosse e carnose... Invitanti... Mi sussurravano vieni a mordermi, baciami...
Morsi a mia volta il mio labbro inferiore, per poi riprendere a guardarlo male.
-Non ho il ciclo scemo!- E lui continuò  a sghignazzare... Che nervoso... -Sei tu che mi irriti! Sei solo un bimbo minchia che snobba tutti e che si crede il re del mondo... Mi fai schifo-
Lo vidi, in quel momento la sua risata si spense, mi guardò per qualche secondo poi se ne andò facendo finta di niente. Ma nei suoi occhi ho letto qualcosa... In effetti non ho avuto tatto, lo avrò offeso? Aveva i suoi splendidi occhi lucidi... Nah non stava per piangere, in fondo è Victor Blade... Non credo che pianga per queste sciocchezze, anzi credo che non abbia mai pianto.

Feci spallucce e salutai con la mano Riccardo.
-Ehi che hai?-Mi squadrò il castano.
-Niente perché?-
-Ti ho visto sta mattina litigare con Aitor, e ora hai litigato anche con Victor...-
- Lo sai che con quell'idiota ci litigo sempre!-
-Victor o Aitor?-
-Ma sei scemo o cosa? Ovvio che con Aitor.-
Ci rimase male dato che restò a fissarmi a bocca chiusa. Mi accorsi solo in quel momento che lo avevo insultato mentre lui voleva aiutarmi, ma ormai il danno era fatto quindi amen.
-Io non sono scemo... E abbassa la cresta, non sei l'imperatore-mi rimproverò il castano con l'aria schietta, non lo avevo mai visto parlarmi così.
-Amore... Non volevo-gli accarezzai una guancia mentre lui si ritraeva sbuffando.
Decisi di non parlare lungo la via del ritorno a casa.
-A domani-lo salutai all'incrocio.
-Ciao-rispose freddamente il ragazzo.

Mado... Oggi sono tutti contro di me...
Che mondo di merda...
Girai la chiave ed entrai in casa dopo essermi tolto le scarpe.
-Ciao nonna!- Misi la cartella ai piedi delle scale e salii in camera mia.
Mi spogliai e buttai i vestiti della divisa sulla sedia per poi prendere quelli che uso a casa.
Sciolsi le code e mi buttai sul letto.
Scorsi qualcosa sulla fotografia mia e di Riccardo. Allungai la mano verso il comodino e presi il foglietto, aveva la stessa X sulla facciata anteriore.
-Ancora uno di questi? Ma che scherzi sono?-Sbuffai e la aprii.

Sei cieco
Hai il tuo più grande amore davanti agli occhi
E lo sprechi
Tieni gli occhi aperti
Ti amo
X

Tra apparenza e realtàWhere stories live. Discover now