IX. Sorprese

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Nella foto: Damien

Davanti a me ci sono Damien e Aaron e non sembrano comunicare in modo molto amichevole.
Damien mi sta dando le spalle, ma vedo comunque la sua maglietta sporca di sangue e le sue braccia sporche di sangue e piene di tagli, che si stanno già rimarginando.
Aaron invece lo vedo bene e riesco a notare che ha il labbro superiore spaccato, qualche graffio in faccia e la maglietta strappata sporca di sangue. Mio cugino ha il braccio proteso davanti a sé nella tipica posizione da lancio e deduco sia stato lui a scagliare il pugnale che quasi colpiva me e Sebastia, e il suo obiettivo era sicuramente colpire Damien che, per fortuna, lo ha evitato.
Entrambi hanno il respiro accelerato e sembrano indeboliti, sia per le ferite che per il combattimento, ma Aaron non demorde e inizia ad avvicinarsi a Damien. Quest'ultimo, d'improvviso, si volta di scatto verso me e Sebastian e si immobilizza, come se si fosse appena accorto della nostra presenza.
Resto col fiato sospeso.
Perde del sangue dal naso e ha un taglio sotto l'occhio e un altro sopra il sopracciglio sinistro.
Ma quello che mi stupisce di più è lo sguardo perso e vuoto, come se non fosse più in sé, e... anche le corna piuttosto appuntite che gli spuntano in testa.
Damien si volta di nuovo verso Aaron giusto in tempo per bloccare un pugno di quest'ultimo.
I due iniziano a combattere scagliandosi l'uno contro l'altro e questo mi fa star male. Non voglio che combattano tra loro, non voglio che si feriscano a vicenda.
"Ti prego Sebastian! Intervieni! Falli smettere! Dividili! Fai qualsiasi cosa, ma aiutami a farli smettere!" supplico io scuotendolo per un braccio e lui abbassa lo sguardo su di me.
Mi osserva attentamente e poi scuote la testa:"Non posso e, soprattutto, non voglio. Non sono affari che mi riguardano. Devono risolvere le loro divergenze tra di loro."
Gli lancio subito un'occhiataccia, innervosita.
"Ti consiglio di starne fuori." dice riconcentrando l'attenzione su Damien e mio cugino.
Ignoro il consiglio di Sebastian e inizio a correre verso Damien e Aaron. Devo trovare un modo per farli smettere!
Appena li raggiungo vedo Damien pronto a colpire Aaron in pieno volto con un pugno. Allora mi lancio sul braccio del demone, lo afferro con le mie mani e con tutte le forze che ho cerco di bloccarlo, però riesco solo a rallentarlo. Almeno Aaron ha colto l'occasio per allontanarsi senza farsi male.
Non voglio vedere mio cugino, che proprio ora si è deciso ad aiutarmi, e colui di cui mi sono innamorata, che dopo tanto posso finalmente riabbracciare, combattere tra loro con l'evidente intenzione di ammazzarsi.
Mi posiziono davanti a Damien prima che lui possa riavvicinarsi a mio cugino, ma vedo comunque i suoi occhi rossi come il sangue fissi sul mezzo demone, come se non mi vedesse, come se io non fossi qui.
Vedo i suoi pugni serrati tremare e percepisco tutto il suo odio e tutta la sua rabbia per Aaron, come se fossi io stessa a provare questi sentimenti.
"Damien! Damien, smettila! Calmati! Aaron mi ha aiutata, non attaccarlo! Calmati!" urlo appoggiando le mani sulle sue spalle e scuotendolo, cercando di attirare la sua attenzione.
Finalmente sposta i suoi occhi su di me e io sento il battito del mio cuore aumentare pericolosamente.
"Ti prego, basta." sussurro non distogliendo gli occhi dai suoi.
Lo sento respirare affannosamente e il suo caldo respiro accarezza la mia pelle provocandomi una serie di brividi.
"Astrid." dice continuando a guardarmie io annuisco sorridendo mentre i miei occhi si riempiono di lacrime.
Lentamente vedo dai suoi occhi rossi sparire l'ombra scura che li appannava e rivedo il solito Damien.
D'un tratto il demone viene buttato a terra da un pugno ben assestato sul naso da parte di Aaron.
Mi volto verso il mezzo demone e appoggio le mani sul suo solido petto cercando di allontanarlo da Damien.
"Aaron, fermo! Smettila," urlo io spazientita.
"È stato lui a cominciare e ora sarò io a finire." ringhia Aaron furioso mentre i suoi occhi rossi ardono di rabbia.
Con la coda dell'occhio vedo Damien rialzarsi e ripartire all'attacco.
Chiudo gli occhi e uso i miei poteri per farmi circondare da una bolla di luce che allontana Damien e Aaron, respingendoli lontani.
"Smettetela!" urlo mentre i due continuano a non darmi ascolto.
Perché non mi danno retta?
I due si guardano con odio e rabbia e ripartano all'attacco, evitandomi. Intanto vedo Sebastian restare in disparte ad osservare lo scontro.
Vedo i due continuare a combattere e io mi inginocchio a terra, non sapendo più cosa fare. Come posso fermarli? Come posso impedire loro di farsi del male a vicenda?
Mentre li osservo in apprensione vedo Aaron chinarsi a terra evitando un colpo di Damien e raccogliere un pugnale.
Ma quante armi posseggono quei due?
Vedo mio cugino iniziare ad attaccare Damien con il pugnale mentre quest'ultimo indietreggia cercando di non farsi colpire.
Mi rialzo e provo di nuovo a mettermi in mezzo per evitare che Damien venga ferito dal pugnale.
"Damien! Aaron! Basta!" urlo cercando di attirare la loro attenzione su di me, ma di nuovo non ottengo alcun risultato.
Damien si volta verso di me per un istante e in questo piccolo istante di distrazione Aaron riesce a colpire il demone ad un braccio, ferendolo.
Damien indietreggia e prima che Aaron lo possa colpire di nuovo, mi metto in mezzo strappandogli il pugnale dalle mani con una forza e una velocità che non avrei mai pensato di possedere.
"Smettetela!" urlo arrabbiata e vedo entrambi, finalmente, bloccarsi.
"Vi prego, ascoltatemi e fermatevi." sussurro voltandomi verso Damien e prendendo il suo braccio ferito sporco di sangue.
"Aaron mi ha aiutata, quindi non attaccarlo più. E tu, Aaron, non attaccare Damien." dico mentre vedo mio cugino regolarizzare il respiro e i suoi occhi tornare di due colori diversi.
Damien invece non si calma. Anzi, ricomincia ad avanzare verso mio cugino. Subito mi metto davanti al demone e gli poggio le mani sul petto per impedirgli di avvicinarsi ad Aaron.
"Damien! Basta! Fermati! Torna in te!" gli dico io mentre vedo le mie mani sporcarsi del suo sangue che è ancora fresco sulla sua maglietta.
Aaron si siede a terra, esausto, e finalmente calmo, ma Damien sembra non riprendere il controllo di sé.
Continua ad avvicinarsi a mio cugino nonostante io lo stia spingendo indietro, è troppo forte per me.
Mi aggrappo al suo collo con tutto il peso e cerco di farlo cadere.
"Damien! Basta! Smettila! Fermo!" inizio ad urlare e finalmente si ferma, spostando i suoi occhi rossi su di me.
Si sofferma ad osservarmi e noto che finalmente inizia a calmarsi un po'.
Lentamente le sue corna iniziano a ritrarsi come i suoi canini e gli occhi ritornano marroni.
Mi cinge la vita con un braccio e affonda la testa nel mio collo stringendomi a sé.
"Astrid... finalmente." sussurra accarezzandomi la schiena.
"Stalle lontanto!" ringhia Aaron e subito mi separo da Damien, guardando mio cugino.
"Aaron, non ti devi preoccupare. Non mi farà del male." gli dico mentre Damien lo guarda furioso, di nuovo.
"Ora giuro che ti porto agli Inferi e che ti rinchiudo in un cella. Poi, vedrai come sono simpatici i demoni che dovranno sorvegliarti. Ti aspetterà un caloroso benvenuto, fidati." dice Damien con tono minaccioso.
"Sarà divertente." commenta Sebastian raggiungendoci.
Ora sono io quella che perde il controllo.
Gli punto un dito in faccia e inizio a urlare furiosa:"Ma tu intervenire no, eh? Volevi forse che si uccidessero a vicenda? Cosa ti costava fermarli, eh? Non mi sembra di averti chiesto l'impossibile!"
"Smettila di urlare, mi infastidisci." dice Sebastian guardandomi con freddezza e distacco.
Decido di non ribattere. Preferisco concentrarmi su Damien e Aaron che continuano a lanciarsi occhiate assassine. Gradirei che nessuno dei due attentasse alla vita dell'altro.
"Vado a cercare Shawn." dice Sebastian per poi voltarsi ed allontanarsi.
"Cosa? C'è anche Shawn? Dov'è?" domando io, ma Damien non si degna nemmeno di rispondermi.
Il demone mi cinge la vita con un braccio e mi attira a sé con possessività, sporcandomi così i vestiti col suo sangue.
"Damien, lo so che vorresti ucciderlo o chissà che altro. E ti capisco. Ma ora, se non sono chiusa in una cella a impazzire e a morire lentamente, è merito suo. Almeno per adesso, accantona l'odio che provi per lui e ascoltami. Ti devo aggiornare sugli ultimi avvenimenti." gli dico allontanandomi da lui.
"Come puoi chiedermi ciò? Io, lui, lo voglio vedere morire tra le torture più atroci. Il mio non è odio, perché l'odio in confronto a quello che provo è nulla." risponde Damien.
"Per adesso, facciamo le persone civili, per favore." supplico allora io ed entrambi mi linciano con lo sguardo.
Aaron e Damien si siedono a terra e noto con piacere che le ferite di tutti e due si sono quasi del tutto rimarginate, tranne quella sul braccio di Damien causata dal pugnale che Aaron aveva preso da terra.
Mi siedo accanto al demone e gli prendo il braccio ferito:"Perché non guarisce?"
"Credo che la lama sia stata immersa nell'acqua santa... ci metterà un po' a guarire." dice lui non distogliendo lo sguardo da Aaron.
Lo ammetto, mi aspettavo che sarebbe accaduto qualcosa di diverso da ciò nel momento in cui avrei rivisto Damien, tipo un bell'abbraccio, invece...
"Damien, dov'è Shawn?" domando ancora io.
"Io, Sebastian e Shawn ci siamo separati dagli altri per cercare l'ingresso del nascondiglio di Beatrix. E mentre cercavo ho visto... Aaron aggirarsi da queste parti." mi risponde lui:"Comunque tra poco tornerà e tu ci dirai come si entra nel nascondiglio."
"Beatrix se ne è andata. Mi ha scoperta. Ha capito che avevo recuperato tutti i ricordi e che avevo già avvertito qualcuno sul luogo in cui si trovava." gli dico e finalmente sposta tutta la sua attenzione su di me.
"Ti ha fatto del male?" mi domanda in apprensione scrutandomi minuziosamente.
Scuoto la testa:"Mi ha rinchiuso in una cella, ma mi ha detto che non sarò mai libera finché non avrò trovato un modo per liberarmi dal patto che mi lega a lei. Quel pugnale, quello che mi aveva dato Aaron tempo fa, mi ha legato a lei. E le soluzioni sono tre: o io muoio, o Beatrix mi libera dal patto, o io uccido lei."
"Mi pare piuttosto ovvio che dovrai uccidere Beatrix." dice Damien e subito sposto lo sguardo su Aaron, che sembra però essere rimasto piuttosto indifferente alla notizia.
Io annuisco e mi tolgo la felpa per poi premerla sul braccio sanguinante di Damien, cercando almeno di fermargli il sangue.
"Certe cose non cambiano mai... come la tua grazia sulle ferite degli altri." commenta riferendosi al passato e io sorrido.
Mi ricordo quando Sebastian lo aveva ferito e io avevo usato anche quella volta la mia felpa per bloccare il sangue.
Mi avvicino a Damien, dopo avergli legato la felpa al braccio, e lo abbraccio, contenta finalmente di riaverlo vicino anche nella realtà e non solo nei sogni.
"Quindi Beatrix non la troveremo più..." sospira Damien.
"Bé, Aaron potrebbe aiutarci." e anche Pax. Ma non sono ancora sicura di voler rivelare ad Aaron che Andrej in realtà è Pax e che ci sta aiutando, tradendo così Beatrix.
"Si, farò il possibile." dice mio cugino annuendo.
Damien mi accarezza delicatamente la schiena:"Ti riporterò presto dalla tua amica, da Roxy. Abbi ancora un po' di pazienza."
Io annuisco contenta:"Non vedo l'ora di riabbracciarla."
"Immaginavo. È stata malissimo per la tua sparizione improvvisa. Non sai quante volte è venuta a cercarmi piangendo e minacciandomi di morte se non ti avessi ritrovata in breve e riportata a casa." dice il demone.
Io sorrido amaramente annegando nella miriade di ricordo che ho di Roxy, della mia migliore amica, di colei che ormai considero una sorella.
Dopo alcuni attimi di silenzio Damien aggiunge:"Credo che sia meglio andare dagli altri demoni."
"Dove sono?" domando io.
"Più indietro. Aspettano nostre notizie." mi risponde Damien alzandosi e porgendomi la mano.
Mi aiuta ad alzarmi e Aaron si alza subito dopo di noi.
"Quanti sono i demoni?" domanda mio cugino.
"Un centinaio. E con noi sono venuti una decina di angeli per parlare con Beatrix e risolvere pacificamente le divergenze." risponde Damien attirando subito la mia attenzione.
Che tra gli angeli ci sia... anche mio padre?
Damien si accorge della mia espressione ansiosa e speranzosa e annuisce:"Si, c'è anche lui. Te l'ho detto che ti stava cercando."
I battiti del mio cuore aumentano in modo sproporzionato.
"Lui chi?" domanda Aaron ma ne io ne Damien rispondiamo.
Io... non posso crederci.
Non può essere.
Mio padre ora è così vicino a me...
Mi blocco. Damien mi osserva attentamente e appoggia una mano sulla mia spalla:"Astrid, che c'è?"
"Io... non so se voglio vederlo. Insomma... non l'ho mai conosciuto e ora... senza nemmeno un minimo di preavviso, lo sto per conoscere. Non credo di essere pronta." sussurro disorientata.
"Ma di chi state parlando?" domanda ancora Aaron leggermente innervosito e Damien lo lincia con lo sguardo.
"Mio padre." rispondo io chiudendo gli occhi.
"Astrid, se non vuoi parlargli, basta che stai con me. Ci penso io a tenerlo lontano, se vuoi." cerca di rassicurarmi Damien.
"Va bene... grazie."
Lui mi sorride e inizia a camminare tenendomi stretta a sé mentre Aaron ci segue brontolando.
Mentre camminiamo inizio all'improvviso ad avvertire la presenza di tre individui alle nostre spalle e, in contemporanea con Aaron e Damien, mi volto.
Davanti a me vedo, purtroppo, Sebastian con accanto Samantha e poco più indietro Shawn.
Nel vedere Shawn i miei occhi iniziano a luccicare e io, istintivamente, gli corro incontro, saltandogli letteralmente addosso e facendolo indietreggiare, sorpreso. Samantha, nel frattempo, corre canticchiando da Aaron e lo abbraccia mentre quest'ultimo sbuffa spazientito.
Io mi appendo a Shawn come un koala, cingendogli la vita con le gambe e il collo con le braccia, intanto piango come una fontana.
È tutto reale? Sono finalmente con Damien e Shawn? Mi sembra un sogno!
"Mi sei mancato tantissimo!" esclamo felice.
Ecco, così avrei voluto che fosse anche il mio incontro con Damien, e non vedere il demone, fuori di sé, intento a conbattere contro mio cugino.
"Stupidi angeli con la mania delle dimostrazioni di affetto e delle sdolcinatezze. Volete sempre sbaciucchiare o abbracciare qualcuno." brontola Sebastian continuando dritto per la sua strada e sia io che Shawn lo ignoriamo.
Me ne frego altamente dell'opinione di quello scorbutico, perché sennò rischio di prenderlo involontariamente a pugni e di cacciarmi nei guai, e questo non mi sembra il momento più adatto.
"Anche tu mi sei mancata, principessa. Come stai?" mi domanda lui stringendomi a sé in un abbraccio.
"Bene, decisamente bene da quando sono con te e Damien." gli rispondo stritolandolo quasi tra le mie braccia.
"A proposito... Damien, che è successo al tuo braccio?" domanda Shawn guardando il demone alle mie spalle.
"Damien e Aaron hanno combattuto e Damien è stato ferito da un pugnale. Ha detto che probabilmente la lama era stata bagnata con dell'acqua santa e che ci impiegherà un po' a guarire." sintetizzo io.
"Quando raggiungeremo gli altri, penseremo a curare il tuo braccio." dice allora Shawn rivolto a Damien e poi, rivolgendosi di nuovo a me, domanda:"Signorinella, ha forse intenzione di farsi portare per tutto il tragitto o vuole camminare con le sue belle gambine?"
Io sorrido mentre chiudo gli occhi inebriandomi del suo profumo di bosco:"Sto comoda così, grazie. Puoi pure iniziare a camminare."
Shawn scoppia a ridere e poi dice:"Chiedi prima a Damien se è d'accordo. In questo momento dire che mi sta uccidendo con lo sguardo è dire proprio poco."
Mi volto e vedo gli occhi rossi di Damien puntati su di noi.
"Ma sei serio? Insomma, sei geloso di Shawn?" gli domando stupita.
"No, affatto. Perché dovrei?" risponde Damien inacidito e allora non posso far altro che aprirmi in un sorriso.
"Credo che camminerò, in fondo un po' di movimento non fa altro che bene." dico rimettendo i piedi a terra mentre Shawn trattiene a stento le risate.
"Chiedi il permesso anche ad Aaron, lo vedo un po' contrario." dice il rosso divertito.
Guardo piuttosto esplicitamente Aaron per fargli capire di stare calmo e poi mi riconcentro sul demone.
Mi avvicino a Damien e mi aggrappo al suo braccio sano, anche se leggermente sporco di sangue a causa delle ferite inferte da Aaron, però, per fortuna, esse si sono ormai già rimarginate.
"Aaron è solo un po' esageratamente possessivo, gli passerà. Vero Aaron?" dico rispondendo a Shawn per poi fissarmi su Aaron che sbuffa e ricomincia a camminare con Samantha appesa a un braccio e Shawn che fa strada.
Io e Damien rimaniamo in fondo al gruppo.
"Non mi fido di Aaron." sussurra Damien diffidente.
"Non credo sia solo questo, perché per ora nemmeno io mi fido ciecamente di mio cugino. Penso più che altro che sia la tua possessività smisurata, addirittura peggiore di quella di Aaron." rispondo guardandolo alzando un sopracciglio e lui sorride. Un sorriso che mozza il fiato e che fa palpitare il cuore nel petto.
Più camminiamo e più sono consapevole della nostra vicinanza alla meta.
E, una volta arrivati, vedrò mio padre.
Non sono ancora pronta a questo.
Inconsciamente stringo con forza la mano di Damien e lui abbassa subito lo sguardo su di me:"Stai tranquilla, andrà tutto bene. Per qualsiasi cosa, ci sono io ad aiutarti."
Gli sorrido leggermente rassicurata anche se il nervosismo è ancora tanto.

Tenebris: wherever you will goWhere stories live. Discover now