XIII. Partenza

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"Astrid, ti vedo un po'... pallida. Stai bene?" mi domanda Damien mentre siamo seduti con Shawn e Sebastian intorno ad un fuoco.
"No, non sto bene. Quel tizio, prima, mi ha spaventata a morte! Non mi aspettavo che qualcuno fosse restato, soprattutto perché io e Aaron, quando siamo usciti, non abbiamo incontrato nessuno. E poi... tu eri sparito!" piagnucolo io.
Lui sorride e mi cinge le spalle con un braccio facendomi appoggiare la testa sul suo petto:"Scusa, chiedo umilmente perdono. Ma ora non ti preoccupare, quel simpaticone è nelle mani di mio padre e non se la passerà affatto bene. E poi, è uno debole, hai visto quanto ci ho impiegato a metterlo fuori combattinento, no? È un pivello. Forse è per questo che lui e gli altri due sono stati lasciati indietro."
"A proposito, i miei complimenti Astrid." interviene Shawn ridacchiando divertito:"L'angelo ha confessato che sei stata tu, a spaccargli il naso. Con la porta e, successivamente, gli hai dato il colpo di grazia con un libro."
Sia lui che Damien scoppiano a ridere e io mi apro in un sorriso. Ripensando a quel momento, non posso far altro che capire quanto mi fossi comportata da scema. Però, alla fine, me la sono comunque cavata. Più o meno. E questo è quel che conta.
All'improvviso, mentre stiamo parlando tranquillamente, vengo colpita da un mal di gola terribile e con il naso inizio a percepire un profumo fantastico di camelie, ma qui non ci sono altro che margherite. Da dove proviene questo profumo?
Inizio a respirare sempre più profondamente, inebriadomi di questo buon profumo, e sento la testa girarmi come una trottola.
Alzo la testa e affondo il viso nell'incavo del collo di Damien, inebriandomi del suo profumo, ormai ho perso il controllo del mio corpo. Faccio respiri profondi e sento lentamente il cervello annebbiarsi.
Riesco a pensare ad una sola cosa: ho sete.
"Astrid? Che stai facendo?" mi domanda il demone scansandomi con le mani.
"Hai gli occhi rossi e... i canini estesi al massimo." commenta Shawn guardandomi strabiliato e Sebastian mi osserva con gli occhi sgranati. Tutti mi guardano come se fossi un oggetto da esposizione.
Damien mi afferra il mento e mi costringe a guardarlo negli occhi:"Hai sete, vero?"
Io annuisco. Non riesco a parlare e faccio fatica a non spostare lo sguardo dai suoi occhi al suo collo.
"È colpa del sangue che ti ha fatto bere tuo cugino." dice Shawn riprendendosi dalla sorpresa inziale.
"Perché è stato anche ciò che ti ha salvato la vita. Non potevi più nutrirti come gli angeli, non in quel posto." aggiunge Sebastian, ma io non gli presto nemmeno più di tanta attenzione, sono troppo concentrata sul profumo del sangue di Damien.
Damien mi avvicina il polso alle labbra e io non ci vedo più. Senza pensare gli mordo il polso e inizio a bere avidamente il suo sangue.
"Non ci credo... non me lo sarei mai aspettato di vedere una cosa simile..." sento dire a Sebastian, ma è una voce lontana e ovattata, ora tutta la mia concentrazione è focalizzata su Damien e il suo sangue.
Dopo non so quanto tempo riprendo improvvisamente il controllo di me e subito mi stacco dal polso di Damien, indietreggiando per allontanarmi da lui.
Ho perso del tutto il controllo di me stessa e me ne vergogno tantissimo. Perché non riesco a controllarmi?
"Astrid? Tutto bene? Ora stai meglio?" mi domanda il demone e io abbasso subito lo sguardo sul punto in cui ho morso, dove vi è qualche goccia di sangue. I segni lasciati dai miei denti stanno rapidamente scomparendo.
"Scusa." sussurro dispiaciuta.
"Adesso magari puoi capire cosa significa essere dipendenti dal sangue." commenta Sebastian e io abbasso il capo.
Sento la mano di Damien poggiarsi sulla mia testa e scompigliarmi i capelli:"Adesso dormi, hai bisogno di riposarti."
Io annuisco e sussurrando auguro la buonanotte a tutti, poi mi stendo per terra dando le spalle al fuoco e rannicchiandomi su me stessa.
Non posso credere a quello che ho fatto.
"Fino a poco fa era disgustata da noi, e ora... è proprio come noi." borbotta il Principe schifato.
"Ma stai un po' zitto." ringhia Damien prendendo le mie difese.
Mi tappo le orecchie e chiudo gli occhi, ma nessuno dice più una parola.

Dopo almeno mezz'ora sento il corpo di Damien stendersi accanto al mio e le sue braccia cingermi la vita attirandomi contro il suo solido petto.
"Lo so che sei sveglia." mi sussurra all'orecchio.
Io continuo a restare in silenzio mentre sento i miei occhi inumidirsi.
"Ti capisco. Capisco quello che provi, quello che senti. Capisco che tu non riesca a controllarti quando hai sete. Ma è normale. È ciò che si prova quando si dipende dal sangue." mi dice lui accarezzandomi la vita con la mano sinistra.
"È una sensazione orribile e al tempo stesso... magnifica." sussurro dopo qualche attimo di silenzio.
Lui mi accarezza un braccio e poi sussurra:"Non devi vergognartene o starci male... va bene? Se proprio non sopporti l'idea di bere sangue, io e Shawn potremmo aiutarti."
"Sarebbe molto gradito il vostro aiuto..." sussurro annuendo.
"Ora dormi. Hai bisogno di riposarti che domani partiamo." mi dice lui e io annuisco.

Tenebris: wherever you will goWhere stories live. Discover now