Capitolo 25 - Underwater

2.8K 175 109
                                    

Louis era tornato a casa quella sera e non aveva chiuso occhio.
L'immagine della coda di Harry che sbucava fuori dall'acqua sinuosa e bellissima ed enorme continuava a riprodursi nella sua mente.
'Harry è un mezzo pesce...', continuava a pensare, ma più lo pensava, e gli ci vollero diverse ore per cominciare a metabolizzare la cosa, più si rendeva conto che quella stupenda coda verde, non definiva Harry... Non faceva di Harry ciò che conosceva ad amava di lui.
Harry era Harry e contava davvero che tre giorni ogni sette, diventasse una creatura capace di nuotare e respirare abilmente sott'acqua?
Anzi!
Louis aveva sempre pensato che Harry fosse una creatura particolare.
Grazie a lui, aveva accettato la sua omosessualità e ammetterlo davanti a tutti non era mai stato più facile.
Grazie a lui aveva fatto valere la sua voce con la sua famiglia, per lui aveva lottato contro tutti, soprattutto contro se stesso.
Grazie a Harry, Louis, era felice, come non era mai stato.
Una coda e qualche squama potevano davvero cambiare l'amore che Louis si sentiva esplodere nel petto ogni volta che guardava in quegli occhi verdi, o baciava quelle labbra, o passava le mani tra quei ricci color cioccolato?

La risposta era 'No' e lo sarebbe sempre stata.

Sapeva che i tre giorni non fossero ancora passati e non aveva idea di come avrebbe raggiunto Harry, ma qualcosa si sarebbe fatto venire in mente.
Tuttavia aspettò che si avvicinasse il tramonto perché non voleva esporre Harry ancor più di quello che aveva già fatto e se quello fosse davvero stato il suo futuro, non l'avrebbe fatto anche per se stesso.
Non aveva nemmeno idea da dove cominciare per cercare Harry, ma per istinto, la prima cosa che gli venne in mente di fare fu andare sul molo del Sebastian.
Inutile dire che nel tragitto da casa sua al molo il nervosismo lo stava divorando internamente.
Aveva scelto di vivere un'altra vita, non sapendo minimamente cosa l'avrebbe aspettato, ma in fondo, aveva scelto Harry e non poteva andare così male, no?
Si accertò che il Sebastian fosse chiuso e che non vi fosse nessuno nei paraggi, per poi sedersi a gambe incrociate sul bordo delle tavole di legno.
Aveva messo il suo costume bordeaux con i teschi ed una maglietta bianca.
Si guardò un po' intorno non sapendo bene cosa fare, quando improvvisamente pensò semplicemente di fare come avrebbe fatto se fossero stati nello stesso posto, a distanza, e avesse dovuto attirare la sua attenzione.
"Harry?!", chiamò.
Aspettò qualche secondo e vedendo che non stesse succedendo nulla, decise di riprovare:"Harry?!".
Attese di nuovo, guardando più punti sull'acqua sotto di lui, muovendo velocemente lo sguardo dall'uno all'altro, finché non vide una macchia verde avvicinarsi velocemente alla superficie.
Dopo pochi secondi ancora la testa di Harry fu completamente fuori dall'acqua e Louis indietreggiò impercettibilmente sentendo distintamente il cuore sprofondargli nello stomaco.
Ok, avrebbe decisamente dovuto abituarsi a quella coda enorme e verde.
Si guardarono per qualche secondo e fu Harry a parlare:"Lou... Che ci fai qui?"
Louis si tirò le ginocchia al petto e vi adagiò sopra la testa.
"Sono stato sveglio tutta la notte ieri, Harry... A pensare..."
Il cuore di Harry martellava nella cassa toracica e con un filo di voce disse:"A cosa hai pensato?"
Louis piegò la testa da un lato, non smettendo mai di guardarlo e nel suo viso, in quegli occhi, in quei ricci allisciati dall'acqua, trovò tutte le conferme di cui aveva bisogno.
"Non voglio vivere una vita senza di te, Harry... Tu mi hai insegnato a viverla, le hai dato una direzione e senza di te ora non avrebbe più senso. In più una coda e qualche squama non sono motivi sufficienti per non amarti più... Ti amo per quello che sei, branchie o meno. Ti amo perché mi fai sentire giusto, protetto, amato, felice. Ti amo perché con te sono me stesso e non ho paura di niente, non potrei mai non volerti per tutto ciò che sei."
Harry sgranò gli occhi.
Rimase in silenzio, ma dentro, se fino a quel momento aveva creduto di amare Louis, la cosa che gli stava esplodendo al centro del petto, non sapeva come chiamarla, perché anche 'amore' era troppo poco.
"Sarò tutto quello che dovrò pur di restarti accanto."
Harry a quelle parole, si avvicinò e si aggrappò alle tavole del molo con le mani ai lati delle gambe di Louis e facendo leva sulle braccia, si tirò su arrivando a pochi centimetri di distanza dalle labbra di Louis.
Louis gli prese il viso tra le mani e Harry sussurrò:"Ti amo."
"Harry...", disse Louis in un sospiro e poi premette le labbra su quelle del più piccolo.
Quando le loro labbra riuscirono a staccarsi Harry guardò Louis ancora per un attimo e poi disse:"Vieni con me..."
Louis sbiancò ma subito dopo pensò che prima avessero sbrigato quella pratica, meglio sarebbe stato per tutti.
Quindi semplicemente annuì e si lasciò scivolare giù.
Prese un bel respiro e la mano di Harry e si immersero sotto la superficie dell'acqua.
"Appena senti che ti manca l'aria, strizzami la mano e io te ne darò altra."
Louis lo guardava con occhi sgranati e terrorizzati.
"Non è niente di grave... Però conoscerai i miei... Quello si che potrebbe essere grave!"
Louis non riuscì a trattenere una risata che gli costò tutta l'aria che Harry gli aveva appena ricaricato.
"Scusa, non farò più battute, afferrato!"
Harry trascinava Louis sul fondo del mare, finché non arrivarono a quell'insieme di rocce familiare.
"Papà?! Mamma, Gemma?!"
Louis si stava chiedendo come mai non fosse ancora svenuto, ma fu sicuro di esserci andato vicino nel momento in cui vide tre code con tre gradazioni di verde differenti arrivare nello spiazzo.
"Mamma, papà, Gemma... Questo è Louis... Louis, questi sono mio padre, Des, mia madre Anne e mia sorella Gemma che però tu già conosci..."
"Ciao Louis... È bello rivederti!", disse Gemma.
Anne gli si avvicinò e lo abbracciò delicatamente:"Ciao caro... Benvenuto!"
Des invece semplicemente allungò la mano e Louis la strinse.
"Così hai deciso... Sei sicuro di quello che fai ragazzo?"
Louis annuì vigorosamente.
"Harry... Lascialo... Ci vorranno pochi secondi...", disse Des.
Harry si avvicinò ad un orecchio di Louis e gli sussurrò un 'ti amo' che sapeva tanto anche di 'grazie', e gli lasciò la mano.
"La tua richiesta di far parte del popolo del mare è stata accettata... Il mare decide oggi, di accoglierti come suo componente e figlio... Che tu possa avere sempre gli dei marini dalla tua parte."
E dopo poco, piccole squame blu, cominciarono a sbucare qua e là sulle sue gambe e in un secondo dovette anche togliersi il costume.
Nulla di imbarazzante tuttavia, quella parte era già coperta, perché Harry avrebbe sicuramente gradito, ma non era abbastanza sicura della stessa cosa con la famiglia del suo ragazzo.
Gli si aprirono anche tre strisce di carne sul collo e quando istintivamente respirò per la prima volta con un apparato non umano quasi soffocò, ma Harry fu subito al suo fianco.
"Calmo... Stai fermo e comincia con piccoli respiri e falli via via sempre più lunghi..."
Louis seguì le sue istruzioni e dopo alcuni minuti, Harry chiese:"Ok?!"
Louis aspettò qualche altro secondo e poi:"Si credo di si - disse cominciando a guardarsi - Oh merda! Ho una fottuta coda blu!! O Dio, scusatemi..."
Ma tutti risero. Gemma fu la prima a gettarsi tra le braccia di Louis, mentre Anne gli diede un leggero abbraccio e un bacio sulla guancia mentre gli diceva:"Non arrivo nemmeno ad immaginare quanto tu possa amare mio figlio per aver fatto una cosa del genere... Grazie... Non lo scorderò mai..."
Louis le offrì un sorriso imbarazzato.
Des gli diede un'amichevole pacca sulla spalla e dopodiché i tre li lasciarono lì, da soli.
Louis non fece nemmeno in tempo a girarsi che si ritrovò il volto intrappolato tra le mani enormi di Harry e la coda avvolta intorno a proprio corpo.
Quando Harry si staccò dalle labbra del suo ragazzo, Louis lo guardò per un istante e poi disse:"Dio santo, Harry! Ho una fottuta coda! Se questa non ti basta come prova d'amore, io davvero non so che altro dirti! Ma poi 'Dio' posso dirlo? O devo dire qualcosa tipo 'San Poseidone'?!"
Harry non riuscì a trattenersi e scoppiò in una risata fragorosa che gli fece vibrare il torace.
"Mi basta, Lou... Mi basta per sempre!", disse Harry, per poi prendergli di nuovo il viso tra le mani, lasciargli baci ovunque di cui l'ultimo infinitamente lungo sulle labbra.

Underwater // Larry Stylinson AU! #Wattys2016Where stories live. Discover now